Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Luisa Leonzi
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Rubrica: #UnescoSostenibile

Bologna, i Portici si trasformano in modello di resilienza climatica

Il progetto “Linee d’ombra”, l’illuminazione al Led, le strategie di efficientamento. Così il patrimonio della realtà urbana, impegnata nella Missione Ue delle 100 città climaticamente neutre, diventa infrastruttura per la transizione. 14/11/25

venerdì 14 novembre 2025
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Intervista al sindaco di Bologna, Matteo Lepore, all’assessora alla Nuova mobilità, transizione ecologica e transizione digitale, Anna Lisa Boni, e a Federica Legnani, site manager del sito Unesco “I Portici di Bologna”. A cura di Annateresa Rondinella, Cattedra Unesco in Comunità energetiche sostenibili – Università di Pisa.

Ad aprire il confronto è il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che sottolinea con forza la necessità di una visione integrata tra cultura e sostenibilità: “La lotta all’emergenza climatica e la transizione energetica sono oggi bisogni fortissimi per le nostre città e per chi le abita o le visita. Dobbiamo imparare a trovare un equilibrio sostenibile con la protezione e la conservazione del nostro immenso patrimonio culturale. Le due cose possono e devono stare insieme”.

Iscritti nel 2021 nella Lista del patrimonio mondiale, i Portici di Bologna rappresentano un sistema urbano unico al mondo: una rete continua di oltre 60 chilometri che si estende ben oltre il centro storico fino alle aree collinari e popolari, incarnando da secoli la dimensione sociale, civile e identitaria della città. L’iscrizione Unesco ha riconosciuto nei portici non solo un valore architettonico, ma anche la capacità di generare spazi di relazione, ombra e protezione: una forma antica di resilienza climatica ante litteram, oggi chiave di lettura per la transizione ecologica urbana. Non è un caso che Pier Paolo Pasolini, che a Bologna fu studente e ne assorbì l’anima colta e popolare, ricordasse i portici come “braccia aperte”. Quelle stesse braccia oggi si allungano verso la transizione ecologica, accogliendo la sfida di coniugare tutela e innovazione, identità e cambiamento. Bologna ha scelto di portare questa eredità nel futuro, intrecciando il tema della tutela con quello della neutralità climatica, obiettivo che la città si è impegnata a raggiungere entro il 2030 nell’ambito della Missione europea delle 100 città smart e climaticamente neutrali.

La sfida è duplice: ridurre drasticamente le emissioni e, nello stesso tempo, garantire che l’azione per la sostenibilità resti coerente con la conservazione dell’eccezionale valore universale del sito Unesco. A fondamento di questo percorso c’è il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc), adottato nel 2021, che mira a una riduzione del 40% delle emissioni entro il 2030 e alla neutralità carbonica entro il 2050. Il Piano integra mitigazione e adattamento, intervenendo su rigenerazione edilizia, mobilità sostenibile, illuminazione pubblica e promozione delle energie rinnovabili, in una visione sistemica che considera il patrimonio come parte integrante della pianificazione urbana. Come sottolinea l’assessora alla Transizione Ecologica, Anna Lisa Boni, “la nostra strategia non si limita alla conservazione del patrimonio, ma punta a farne una piattaforma viva per la sostenibilità urbana”. È un approccio che unisce rigore tecnico e innovazione sociale, nella convinzione che le città storiche possano diventare laboratori attivi di cambiamento e non solo spazi da proteggere.

Un esempio concreto di questa sinergia è il progetto “Linee d’ombra”, per il quale il Comune ha richiesto un finanziamento al ministero della Cultura. L’iniziativa affronta la sfida di integrare la tutela del patrimonio con la sostenibilità ambientale, valorizzando la rete dei portici come infrastruttura naturale di adattamento climatico. Attraverso l’uso di dati geospaziali e modelli di simulazione del soleggiamento, il progetto individua i percorsi che offrono il miglior comfort termico durante le ondate di calore, trasformando la funzione tradizionale dei portici in un dispositivo contemporaneo di mitigazione. In questo modo, l’atto di cercare ombra e protezione sotto i portici diventa anche un’esperienza culturale: un gesto quotidiano che coniuga benessere, bellezza e consapevolezza ambientale.

Il rapporto tra conservazione e innovazione emerge anche nel recente ammodernamento dell’illuminazione pubblica del centro storico, completato nel 2023 grazie ai fondi React-Eu per un investimento di 4 milioni di euro. Oltre 3.500 corpi illuminanti sono stati sostituiti con tecnologia Led ad alta efficienza, garantendo un risparmio energetico del 77% e la riduzione di 387 tonnellate di CO₂ l’anno. Particolarmente significativo è il nuovo corpo illuminante “Bird”, progettato specificamente per Bologna e ispirato ai piccoli uccelli che si posano sulle catene dei porticati. L’apparecchio combina due sorgenti luminose Led a diversa temperatura di colore per illuminare contemporaneamente strada e portico, con un impatto minimo sull’architettura e un controllo intelligente dei consumi. “La cura per la città storica si accompagna alla sperimentazione tecnologica”, osserva Federica Legnani, site manager del sito Unesco. “Ogni innovazione viene calibrata nel rispetto dell’unità architettonica dei portici, perché l’efficienza energetica deve camminare insieme alla bellezza”.

L’intervento rientra in una più ampia strategia di efficientamento che interessa anche edifici pubblici e scuole, con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici complessivi della città. Parallelamente, Bologna ha scelto di costruire la propria transizione energetica attraverso un approccio partecipativo e multilivello. L’Assemblea cittadina per il clima, organismo di democrazia deliberativa formato da cittadine e cittadini sorteggiati, ha lavorato per mesi all’elaborazione di proposte per accelerare la decarbonizzazione urbana, mentre il percorso “Bologna Verde” promuove la co-progettazione di soluzioni basate sulla natura per contrastare le isole di calore e migliorare la qualità ambientale degli spazi pubblici. Queste iniziative si inseriscono in una visione di governance che mira a integrare piani energetici, strategie di adattamento e tutela del patrimonio, superando la tradizionale separazione tra cultura, tecnica e pianificazione urbana. L’Amministrazione sta inoltre promuovendo la nascita di comunità energetiche rinnovabili anche nei quartieri storici, una sfida complessa ma strategica per superare i vincoli architettonici all’installazione diretta di impianti fotovoltaici. In prospettiva, il Comune si sta dotando di un partner industriale unico capace di integrare la gestione dei servizi energetici e immobiliari, per garantire coerenza, velocità e capacità operativa nella transizione verso la neutralità climatica.

La transizione energetica non è soltanto un processo tecnico, ma un percorso di comunità”, aggiunge l’assessora Boni.Bologna sta dimostrando che la tutela del patrimonio e la neutralità climatica possono avanzare insieme, se sostenute da una governance condivisa e da una visione culturale capace di unire generazioni, saperi e istituzioni.”

Guardando al futuro, il sindaco Lepore sottolinea come la crisi climatica imponga una nuova alleanza tra cultura e scienza: “Le sfide poste dalla crisi climatica non fanno sconti: il nostro patrimonio, dai simboli storici come la Torre Garisenda alle aree colpite dalle alluvioni, è sottoposto a rischi ambientali crescenti. Per questo è fondamentale che cultura e scienza lavorino insieme. La conservazione del patrimonio non deve essere un ostacolo all’innovazione, ma la chiave per costruire una resilienza condivisa e un futuro sostenibile per tutti.”

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