Rubrica: Europa e Agenda 2030
Visione a lungo termine per le aree rurali al 2040. Agricoltura verso il futuro
Settimana 24-31 marzo. Progressi della visione 2040 per le aree rurali e contributi alla riflessione sul futuro dell’agricoltura. Revisioni alla Pac. Contrasto alla disinformazione online verso le elezioni europee.
Facendo seguito alla Comunicazione adottata a giugno 2021 sulla visione a lungo termine per le aree rurali, finalizzata a favorire il ruolo attivo delle zone rurali ad attuare le transizioni verde e digitale migliorando l’attrattività e la qualità della vita nelle zone rurali, la Commissione europea ha pubblicato il 27 marzo la prima relazione su risultati principali e vie da seguire nelle quattro dimensioni individuate per le aree rurali: più forti, più connesse, più resilienti, più prospere.
La relazione oltre a fare il punto sugli sviluppi, fornisce una serie di riflessioni sui possibili orientamenti per una maggiore azione di sostegno e di finanziamento per le zone rurali. Nelle intenzioni espresse dalla Commissione, le discussioni sulla relazione dovrebbero orientare la riflessione sulla preparazione delle proposte per il periodo di programmazione successivo al 2027. La relazione fa seguito a un bilancio dei contributi della politica agricola comune (Pac) e della politica di coesione alle zone rurali nel periodo di programmazione 2021-2027, completato a metà del 2023.
Per la dimensione d’intervento della visione 2040 “aree rurali più forti” emerge rispetto al 2021 il fenomeno del progressivo aumento dell’invecchiamento della popolazione: la popolazione di età superiore ai 65 anni nelle regioni rurali è aumentata di 1,1 punti percentuali (0,84 milioni), mentre la popolazione più giovane e in età lavorativa è diminuita. L’età media della popolazione dell’Ue è in aumento, ma le regioni rurali invecchiano più rapidamente, a causa dei tassi inferiori di crescita naturale e migrazione netta.
Per la dimensione d’intervento “aree rurali più connesse” le reti di connessione sono incrementate in parallelo a quelle urbane, ma la velocità di connessione resta mediamente alla metà circa della media delle reti urbane. Per le competenze digitali permane un gap del -15% per chi vive nelle zone rurali rispetto alle aree urbane (62,5% nelle città contro 47,5 nelle aree rurali).
Per la dimensione della resilienza delle aree rurali, la Commissione - riportando come dato indice la produzione di energie rinnovabili - indica che il 72% della produzione di energia rinnovabile avviene nelle zone rurali. La Commissione cita degli studi che indicano che le zone rurali potrebbero produrre la maggior parte delle energie rinnovabili nell’Ue: il 78% del potenziale non sfruttato ad oggi è nelle aree rurali. Il fenomeno Neet (al 12,6%) e il divario occupazionale di genere restano i più elevati rispetto agli altri territori. Anche se la situazione è migliorata, nel 2022 il tasso di giovani che non studiano, non lavorano e non fanno formazione tra le giovani donne nelle zone rurali era pari al 14,9% rispetto al 10,5% per gli uomini.
Per la dimensione della prosperità delle aree rurali, resta importante l’occupazione nel settore primario (all’11%), ma comunque in leggero calo (-1 % tra il 2018 e il 2021). I settori secondario e terziario svolgono dunque un ruolo dominante. La Commissione evidenzia che le zone rurali sono fondamentali per la sicurezza alimentare e le risorse naturali, riportando il dato che i terreni agricoli e le aree forestali e naturali occupano quote di territoriali circa pari. La Commissione evidenzia che il contributo delle foreste e del settore forestale è fondamentale per ottenere zone rurali resilienti e prospere entro il 2040.
Esaminando anche i risultati della Pac in relazione alla visione a lungo termine per le aree rurali, la Commissione richiama l’importanza d’integrare con visione sistemica anche il contributo della politica di coesione, di cui in concomitanza viene presentata anche la nona relazione sui risultati, delineando riflessioni anche per le aree rurali.
La Commissione evidenzia l’importanza fondamentale di prendere in considerazione le proposte e le riflessioni delle istituzioni e degli organi dell'Ue, delle organizzazioni dei portatori di interessi e della comunità rurale nel suo complesso, nel contesto della preparazione delle proposte di bilancio dell'Ue per il periodo successivo al 2027 che dovrebbero essere adottate entro la metà del 2025.
Nell'ambito del patto rurale, iniziativa lanciata con la visione 2040 per le aree rurali, il laboratorio politico e la conferenza sul patto rurale, organizzati rispettivamente nell'autunno 2024 e all'inizio del 2025, forniranno piattaforme per discutere le questioni strategiche e fare in modo che tutti membri della comunità del patto rurale e tutti i portatori di interessi rurali abbiano voce in capitolo sul futuro. Questo processo s’integrerà con il dibattito sulla futura Pac, in esito ai risultati del dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura avviato dalla presidente von der Leyen (vedi ultimo punto nostra rubrica del 30.1.2024).
Sugli stessi temi, il 26 marzo von der Leyen ha tenuto un discorso in occasione della conferenza annuale sul futuro dell’agricoltura, in cui ha riferito sull’impegno da parte della Commissione per alleggerire il carico burocratico sulle imprese agricole, sulla pianificazione di misure di supporto al settore agricolo nel fronteggiare i fenomeni avversi legati ai cambiamenti climatici richiamando la relazione presentata il 12 marzo sulla gestione dei rischi climatici in Europa (vedi nostra rubrica del 19.3.2024), ricordando anche che lo scorso dicembre la Cop 28 sul clima, per la prima volta nella storia, si è aperta con una dichiarazione sull’agricoltura sostenibile sottoscritta da 150 Stati inclusa l’Europa.
Riferisce infine sul dialogo sul futuro dell’agricoltura, esprimendo fiducia sulla finalità di costruire un consenso che sostituisca l'attuale polarizzazione. Le raccomandazioni concrete che perverranno entro l’estate da parte dei rappresentati degli addetti del settore, come indica la presidente von der Leyen, dovrebbero dare forma al lavoro della Commissione nel prossimo mandato.
Lo stesso 26 marzo, il Consiglio dell’Ue in sede di comitato speciale agricoltura, ha approvato una revisione mirata della politica agricola comune focalizzata in particolare nell'attuazione dei piani strategici della Pac, mirando a realizzare semplificazioni, a ridurre gli oneri amministrativi e a garantire maggiore flessibilità nel rispettare talune condizionalità ambientali. La revisione riguarda specificamente taluni elementi del regolamento sui piani strategici della Pac e del regolamento sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune. In concreto, gli Stati membri disporranno di maggiore flessibilità per decidere quali suoli proteggere e in quale stagione, in funzione delle specificità nazionali e regionali; rispettando la pratica principale che continuerà a essere la rotazione delle colture, gli Stati membri possono decidere di ricorrere in alternativa alla diversificazione delle colture; gli agricoltori avranno l'obbligo di mantenere gli elementi caratteristici del paesaggio esistenti e saranno d'ora in poi incoraggiati, su base volontaria, a mantenere terreni a riposo o a creare nuovi elementi caratteristici del paesaggio attraverso regimi ecologici.
La revisione approvata inoltre esenta le piccole aziende agricole di meno di dieci ettari da controlli e sanzioni connessi al rispetto dei requisiti di condizionalità nell'ambito della Pac.
In pari data, il Consiglio dell’Ue ha assunto la decisione finale per l’adozione di un regolamento che migliora la protezione delle indicazioni geografiche (Ig) e di altri regimi di qualità per vini, semplificando nel contempo la procedura di registrazione delle IG.
Tra gli atti adottati dal Consiglio emergono i via libera definitivi alla legge europea per la libertà dei media, la direttiva sul contrasto della criminalità ambientale, la legge europea sull’identità digitale, norme sulla spedizione dei rifiuti.
Ha inoltre adottato una decisione che invita gli Stati membri a ratificare la Convenzione sulla violenza e sulle molestie dell'Organizzazione internazionale del lavoro, la raccomandazione sulla proroga delle misure di riduzione volontaria della domanda di gas.
La Commissione europea, ancora il 26 marzo ha pubblicato degli orientamenti nell'ambito della legge sui servizi digitali per l'attenuazione dei rischi sistemici online per le elezioni. Come indica la Commissione, gli orientamenti rappresentano le migliori pratiche per attenuare i rischi connessi ai processi elettorali in questo momento e sono espressamente indirizzati alle piattaforme online di dimensioni molto grandi e ai motori di ricerca oggetto della normativa europea sui servizi digitali recentemente entrata in vigore. Gli orientamenti sono di alta rilevanza in particolare in vista delle prossime elezioni del Parlamento europeo di giugno. Le misure previste riguardano il rafforzamento dei processi interni, azioni di mitigazione specifiche legate all’Intelligenza artificiale generativa, cooperazione con le autorità nazionali e dell'Ue, gli esperti indipendenti e le organizzazioni della società civile.
di Luigi Di Marco