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Il Programma nazionale per la ricerca punta su sostenibilità e innovazione
Il nuovo documento pubblicato dal Miur ritiene prioritario l'allineamento con l'Agenda 2030. Tra le sfide principali, rendere l'Italia un Paese attrattivo per i ricercatori, limitare le fughe all'estero e creare opportunità di lavoro. 16/02/2021
“Il tema degli investimenti nella ricerca rappresenta sempre di più un elemento strategico per lo sviluppo e per la crescita delle future generazioni”. È uno dei passaggi principali contenuti nel Programma nazionale per la ricerca 2021-2027, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 gennaio scorso, a cura del ministero della Ricerca e dell’Università. Il piano è frutto di un complesso processo di consultazione con la comunità scientifica, il settore pubblico, le Regioni, l'ambito privato e la società civile: l'intento comune è stato quello di contribuire da un lato ad affrontare le sfide globali e dall'altro di migliorare la qualità di vita dei cittadini attraverso l'avanzamento delle conoscenze. "Il filo conduttore che ha orientato la progettazione del Pnr è stato rispondere alla domanda di cosa possa fare la ricerca per il Paese, mettendo a disposizione le eccellenti competenze diffusamente presenti nel sistema italiano", si legge nel documento.
Dall’analisi del nuovo Programma si riscontra, innanzitutto, una volontà di allinearsi ai principi di sostenibilità. Il Pnr è orientato al conseguimento dei 17 Obiettivi delineati dall'Agenda 2030, si ispira per struttura e contenuti al Programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe e contribuisce agli obiettivi del Green deal europeo.
In merito alle caratteristiche del Pnr 2021-2027, occorre tenere presente che il documento si fonda sull’analisi dei risultati della programmazione 2015-20. A fronte di questo esame, il piano attuale prevede l'adozione di una nuova visione del processo di valutazione che sia meno burocratico e più manageriale, maggiormente attento ai contenuti e ai risultati piuttosto che alle forme, con tempistiche più rapide e in linea con le migliori pratiche europee. Inoltre, il Pnr mira a mantenere saldi i punti di forza già maturati e a raggiungere gli obiettivi non ancora conseguiti. Secondo uno studio degli ultimi anni, per esempio, l’Italia è il quinto produttore al mondo di documenti scientifici nel campo dell'intelligenza artificiale, nonostante l'investimento complessivo in ricerca e innovazione rimanga largamente al di sotto alla media europea. Per tale ragione, l'Italia è considerata tra i Paesi “innovatori moderati” e, come conseguenza di ciò, l'emigrazione all'estero di laureati e dottori di ricerca è un fenomeno crescente e da anni inarrestabile. Un'altra urgente sfida del nuovo Programma, quindi, è investire nel capitale umano e rendere più attrattivo il sistema di ricerca nazionale.
Per orientarsi al meglio all'interno dell'ampio progetto settennale, il Programma nazionale per la ricerca è stato suddiviso in quattro macroaree.
- Le priorità di sistema comprendono gli interventi volti ad abbattere le disuguaglianze e le frammentazioni. Nell'ambito ricerca e sviluppo (R&S), occorre contrastare, ad esempio, i forti squilibri in termini di investimenti pubblici e privati tra Regioni del Centro-Nord e Regioni del Sud. Prioritaria anche la lotta contro le disuguaglianze di genere. Malgrado alcuni recenti progressi, la parità dei sessi è ancora lontana, soprattutto nelle posizioni apicali delle istituzioni di ricerca.
- La macroarea dei grandi ambiti di ricerca e innovazione e le relative aree d’intervento è plasmata sulle sei aggregazioni (clusters) di Horizon Europe ed è suddivisa in:
-
- salute;
- cultura umanistica, creatività, trasformazioni sociali e società dell'inclusione;
- sicurezza per i sistemi sociali;
- digitale, industria e aerospazio;
- clima, energia, mobilità sostenibile;
- prodotti alimentari, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura e ambiente.
In particolare, tra le priorità di ricerca della sezione Salute si segnala l'intenzione di voler adottare un approccio One Health, volto ad affrontare i bisogni delle popolazioni più vulnerabili sulla base della relazione tra la loro salute, gli animali e l’ecosistema. Un altro punto centrale della sezione sanitaria è l'introduzione di sistemi di realtà virtuale e aumentata per dispositivi medici e di sistemi robotici a supporto delle procedure cliniche e dell'erogazione di servizi sanitari, soprattutto in contesti ad alto rischio per gli operatori.
- I piani nazionali sono dedicati al potenziamento e al consolidamento delle infrastrutture di ricerca, vale a dire di quelle strutture, fisiche o virtuali, utilizzate dalla comunità scientifica per sperimentare, innovare e condurre ricerche d’avanguardia senza vincoli di appartenenza istituzionale o nazionale. L'obiettivo è quello di erogare maggiori finanziamenti per tali strutture e renderle più efficienti e competitive nel panorama internazionale.
- Le missioni, infine, si inseriscono sul solco della Mission Area di Horizon Europe e rappresentano il frutto di un lavoro collettivo volto a raggiungere in un tempo definito obiettivi ambiziosi e concreti nell'ambito della ricerca.
In conclusione, secondo il Programma, se l'Europa e l'Italia vorranno proporsi nei prossimi anni come economie moderne, efficienti e competitive, dovranno affrontare la doppia sfida della trasformazione digitale e della conversione green. In questo senso, il Pnr 2021-2027 può fornire loro un contributo rilevante grazie al suo piano d'azione che porrà l’accento sulla direzionalità dell’innovazione e sul conseguimento di linee guida sostenibili.
di Elisa Capobianco