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Laureati insoddisfatti dell’offerta formativa sulla sostenibilità ambientale
A studiarla di più sono gli uomini, mentre le donne privilegiano gli aspetti sociali, ma accomuna tutti la richiesta di una maggiore e migliore formazione universitaria sul tema: questi i risultati dell’indagine di Almalaurea. [VIDEO] 26/10/23
Su una scala da 1 a 10, i laureati mediamente valutano con 5 (ovvero insufficiente) il livello di approfondimento delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale durante il loro percorso di studi. La conseguente richiesta di maggiore approfondimento è pari in media a 6,5. È quanto emerge dal Rapporto AlmaLaurea 2023 “I laureati e la sostenibilità ambientale”, presentato il 19 ottobre dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, insieme al Ministero dell'Università e della Ricerca e all'Università di Camerino con l’obiettivo di approfondire la presenza nei corsi di laurea di queste tematiche e di sondarne l'interesse da parte di laureate e laureati.
Su un campione di quasi 222mila laureati che hanno partecipato all’indagine e che rappresentano quasi l’80% di tutti quelli usciti dalle università nel 2022, sono poco più del 60% i laureati che dichiarano di aver affrontato durante il corso di laurea almeno una tematica legata alla sostenibilità ambientale, mentre a livello di area disciplinare sono i laureati nelle materie Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) e quelli dell’area economica, giuridica e sociale a detenere il primato rispettivamente con il 67,4% e il 67%; più distanti i laureati dell’area artistica, letteraria ed educazione (56,8%) e quelli dell’area sanitaria e agro-veterinaria (48,9%, Figura 1).
Il Rapporto indaga il profilo dei laureati che hanno affrontato specificatamente undici tematiche legate all’ambito della sostenibilità: mobilità e trasporti sostenibili; gestione delle risorse, rifiuti e consumi; sostenibilità energetica; cambiamenti climatici e cura degli ecosistemi; edilizia, infrastrutture e industrie sostenibili; urbanistica e paesaggistica per la sostenibilità ambientale; politiche, amministrazione, istituzioni per la sostenibilità ambientale; impatto della sostenibilità ambientale sugli aspetti socio-economici della società; imprenditorialità sostenibile; agricoltura e alimentazione sostenibile; educazione alla sostenibilità ambientale.
Ma qual è la motivazione più importante che spinge i laureati a interessarsi ai temi della sostenibilità ambientale? Al primo posto troviamo il desiderio di migliorare il benessere della società e delle future generazioni (64,7%) e questo è vero maggiormente per le donne; seguono, a distanza, l’interesse per le materie di studio (24,6%) e le possibilità lavorative offerte (17,7%), in particolare con riferimento alla possibilità di svolgere lavori green, impieghi meglio retribuiti e più soddisfacenti, tutte motivazioni più rilevanti per gli uomini. Dallo studio emerge inoltre che le donne più degli uomini sono interessate ai risvolti sociali dell’approfondimento di tali tematiche.
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In Italia minori investimenti nell’educazione rispetto ai Paesi Ocse
Un quinto dei giovani italiani non possiede un diploma. Rimane alto il numero di chi non studia e non lavora. Il Rapporto Ocse “Education at a glance 2023” si concentra sugli studi tecnico-professionali con confronti negativi per il Paese. 18/10/23
Infine, è rilevante osservare che, tra i laureati, più della metà ritiene che la conoscenza delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale avrà un impatto positivo sul futuro percorso lavorativo e sulla soddisfazione per l’attività svolta.
di Elita Viola