Rubrica: Europa e Agenda 2030
G7 Finanze: centralità delle transizioni verde e digitale, equità sociale
Settimana 21-27 ottobre. Dichiarazione del G7 Finanze: fermare i conflitti, economia net-zero e resilienza climatica e sociale, AI tra opportunità e rischi. Ricerca e innovazione. Politiche a favore dell’occupazione.
Dichiarazione del G7 finanze
Il 25 ottobre i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali del G7 a presidenza italiana si sono riuniti a Washington e hanno assunto una specifica Dichiarazione. Gli argomenti e i relativi contenuti trattati si riallacciano al precedente comunicato assunto a Stresa durante la riunione del 23-25 maggio.
La valutazione generale sulle prospettive economiche resta fortemente condizionata dalla situazione di conflittualità geopolitica e sull’incertezza assoluta sugli sviluppi futuri. Il G7 valuta che i rischi al ribasso per le prospettive economiche rimangono e sono aumentati negli ultimi mesi in particolare a causa dell'escalation del conflitto in Medio oriente, che può frenare la crescita del commercio globale e gli investimenti esteri, aumentare la volatilità nei mercati delle materie prime e danneggiare la fiducia delle famiglie e delle imprese.
Nella dichiarazione, i ministri e i governatori condividono in termini strategici come le transizioni verdi e digitali, e la protezione dei più vulnerabili, restano ingredienti chiave di politiche fiscali equilibrate e sostenibili, assumendo l’impegno a sviluppare politiche macroeconomiche e strutturali sane, che limitino le ricadute negative attraverso una comunicazione chiara. Percorsi credibili di aggiustamento fiscale a medio termine all'interno di un solido quadro fiscale sono riconosciuti essenziali per salvaguardare la sostenibilità del debito degli Stati, mantenere la flessibilità necessaria per rispondere a nuovi shock, generare le risorse necessarie per affrontare le future pressioni sulla spesa e perseguire investimenti che favoriscano la crescita e riforme strutturali.
Nel merito, sull’Ucraina viene espressa soddisfazione per l'operatività dell'iniziativa di prestito che erogherà circa 50 miliardi di dollari (45 miliardi di euro) a beneficio di Kiev, sfruttando le entrate straordinarie sugli asset sovrani russi immobilizzati. Sul Medio oriente viene espresso il pieno sostegno alla missione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite Unifil, il rispetto delle risoluzioni del consiglio di sicurezza dell’Onu per il cessate il fuoco, una soluzione diplomatica ai combattimenti che consenta ai cittadini di tornare sani e salvi nelle loro case su entrambi i lati della Blue Line, l’aumento sostenuto dell’assistenza umanitaria.
Il G7 valuta che le preoccupazioni per gli scenari economici includono un'inflazione più persistente del previsto, una crescita della produttività inferiore alle attese e sempre più frequenti eventi meteorologici estremi. Una sezione molto articolata della dichiarazione tratta l’argomento della transizione verde.
Il G7 riconosce che le conseguenze del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità gravano sulle nostre economie e hanno un impatto doloroso sulle nostre società. Viene riaffermato dunque l’impegno nell'implementare strategie efficaci per promuovere la transizione globale per un’economia a emissioni zero nette, riconoscendo l'importanza e la crescente domanda di competenze verdi e dunque l’importanza di aumentare gli investimenti nella riqualificazione e nell'aggiornamento professionale, anche per le donne e i lavoratori a basso salario, che possono portare a significativi guadagni di produttività e alla creazione di posti di lavoro, contribuendo a ridurre le disuguaglianze. Nel contesto, il G7 ribadisce il sostegno al lavoro dell'Inclusive Forum on carbon mitigation approaches dell’Ocse, i principi e le raccomandazioni di alto livello del G20 sui piani di transizione. Il G7 considera che sfruttando il potenziale di mix di politiche ben progettate, con meccanismi e incentivi di fissazione e flessibilità del prezzo del carbonio si possano promuovere riduzioni economicamente vantaggiose nei livelli di emissione, guidando l'innovazione alla transizione verde.
La dichiarazione si focalizza sugli aspetti relativi ai rischi finanziari legati al clima, esprimendo pieno sostegno alla tabella di marcia del Financial stability board (Fsb): attendiamo con ansia il rapporto del Fsb sulla rilevanza dei piani di transizione per la stabilità finanziaria.
Il G7 rileva come i disastri naturali legati al clima stanno aumentando in frequenza e gravità, con ingenti perdite umane ed economiche, e che ad essere colpiti sono soprattutto i Paesi emergenti e in via di sviluppo che risultano spesso essere anche meno attrezzati per affrontare i disastri naturali. Il G7 incoraggia il lavoro della Banca mondiale per sviluppare una strategia completa e sensibile al contesto per mobilitare anche soluzioni assicurative pubblico-private.
I ministri del G7 ricordano l’impegno al sostegno di un Fondo monetario internazionale (Fmi) forte, basato su quote e dotato di risorse adeguate per preservare il suo ruolo al centro della rete di sicurezza finanziaria globale, e accolgono con favore le priorità stabilite nell'Agenda politica globale del Direttore generale e la creazione di un 25° Presidente del Consiglio esecutivo del Fmi per l'Africa subsahariana, che migliorerà la voce e la rappresentanza di questa regione.
Una parte significativa della dichiarazione viene dedicata ai progressi tecnologici, in particolare nel campo dell'intelligenza artificiale (AI), riconoscendone il potenziale per supportare la crescita della produttività, a condizione che i rischi associati siano adeguatamente compresi e gestiti attraverso adeguate scelte politiche. A tal fine viene richiamata l’agenda politica per l’AI del G7 e dell’istituzione di un Panel di esperti di alto livello per identificare le opportunità e le sfide per l'elaborazione delle politiche economiche e finanziarie derivanti dallo sviluppo e dall'uso dell’AI considerando l'impatto macroeconomico, il potenziale uso dell'AI da parte di governi e agenzie finanziarie, considerazioni sulla stabilità finanziaria, implicazioni per le competenze della forza lavoro e sostenibilità ambientale.
In attesa del settimo forum sul benessere organizzato dall’Ocse, ospitato dall’Italia a Roma dal 4 al 6 novembre prossimi, il G7 esprime la sua attenzione sui temi che saranno trattati in particolare gli impatti sul benessere determinato dal cambiamento climatico e dall'intelligenza artificiale, e le relative implicazioni per l’economia e le diseguaglianze.
Altri argomenti trattati nella dichiarazione hanno riguardato il rafforzamento delle banche multilaterali di sviluppo nel rispondere alle sfide globali, il nesso salute e finanza e preparazione a future emergenze sanitarie, trattamento delle situazioni debitorie nei Paesi a basso e medio reddito, cooperazione fiscale internazionale.
Relazione sull’area europea per la ricerca e l’innovazione
Di particolare interesse è la pubblicazione il 22 ottobre della relazione della Commissione europea sugli sviluppi delle politiche per l’innovazione in Ue a partire dal 2020 con l’adozione della Comunicazione sull’Area europea per la ricerca e l’innovazione. La relazione riporta gli sviluppi delle venti azioni previste nelle quattro priorità specifiche:
- dare priorità agli investimenti e alle riforme;
- migliorare l'accesso all'eccellenza;
- tradurre i risultati di R&I nell'economia;
- approfondire l’Area europea per la R&I.
Riprendendo in particolare diverse considerazioni e valutazioni del rapporto Draghi sul futuro della competitività europea e citando anche il rapporto Letta sul Mercato unico, la Commissione europea ribadisce la centralità per le politiche europee in generale promuovendo in maniera sistemica e strutturale le politiche per la R&I, come già riflesso negli Orientamenti politici di Ursula von der Leyen, e la necessità di compiere ulteriori sforzi a livello di finanziamento per portare la spesa alla quota minima già definita al 3% del Pil (coperto per due terzi d’investimenti privati) definendo le adeguate misure d’incentivazione nei bilanci pubblici, rafforzando coordinamento - partnership ed economie di scala, mobilità e condizioni omogenee per tutta l’Ue fornendo ai ricercatori europei le migliori condizioni di lavoro possibili, armonizzazione dei sistemi normativi e riduzione di oneri amministrativi, abbattimento delle disparità territoriali.
Nelle conclusioni finali, la Commissione indica che per costruire un'Ue più forte, radicata nell'eccellenza scientifica e nella leadership tecnologica, sono essenziali un impegno politico e una cooperazione continui. Ciò consentirebbe all'Ue di assicurarsi un posto in prima linea nell'innovazione globale, assicurando un futuro in cui il suo talento prosperi e offra benefici duraturi per tutti.
Orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione
La scorsa settimana si è tenuta anche una nuova sessione plenaria del Parlamento europeo. Tra gli atti adottati, il 23 ottobre sono stati approvati emendamenti sulla proposta di decisione del Consiglio relativa agli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione.
Al testo di base preparato dalla Commissione europea, il Parlamento ha rafforzato diversi punti richiamando anche specificamente gli Obiettivi dell’Agenda 2030, inquadrando meglio il perseguimento del lavoro dignitoso nel contesto delle transizioni verde e digitale.
La proposta di decisone chiede in sintesi agli Stati membri e all’Unione di adoperarsi per sviluppare una strategia coordinata a favore dell'occupazione, in particolare a favore della promozione di un'occupazione di qualità e del miglioramento delle condizioni di lavoro, di una forza lavoro qualificata, formata e adattabile e di mercati del lavoro inclusivi, resilienti, orientati al futuro e in grado di rispondere ai mutamenti economici e demografici, al fine di realizzare gli obiettivi della piena occupazione e del progresso sociale, di una crescita economica equilibrata, di un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente di cui all'articolo 3 del trattato sull'Unione europea.
Il Parlamento nei suoi emendamenti, tra i diversi aspetti trattati, sollecita una rapida attuazione della direttiva 2022/2041 sui salari minimi in Ue, indicando la necessità di adottare anche una direttiva quadro sui regimi di reddito minimo e la modernizzazione dei sistemi di protezione sociale, tra cui misure per garantire il diritto a un alloggio dignitoso, indicando ulteriori misure per la transizione giusta tra cui anche la possibilità di congedi retribuiti per i lavoratori per frequentare corsi di riqualificazione professionale, ulteriori richiami alla centralità del dialogo sociale per la definizione delle scelte (rafforzando i richiami alla recente dichiarazione di La Hulpe) e la promozione della democrazia sui luoghi di lavoro.
In uno specifico emendamento, il Parlamento chiede di prevedere un quadro per iniziative di occupazione diretta basate sulla domanda per sostenere l'inclusione nel mercato del lavoro dei lavoratori che devono affrontare le trasformazioni del mercato o la disoccupazione a lungo termine.
Nel contesto è stata ancora richiamata l’attenzione a un veloce recepimento della nuova direttiva sui lavoratori delle piattaforme digitali, il cui iter di approvazione è stato appena concluso dal Consiglio. Attenzione particolare è stata rivolta al fenomeno Neet, alla parità di genere, alla promozione dell’integrazione dei lavoratori migranti a parità di condizioni dei lavoratori europei, all’eliminazione di pratiche discriminatorie. Altri emendamenti hanno riguardato la riqualificazione dell’educazione scolastica sia abbattendo i fenomeni di dispersione, che su aspetti di contenuto formativo, che sul miglioramento delle condizioni di lavoro e il riconoscimento sociale degli insegnanti. Nello stesso modo anche in relazione ad altre professionalità che presentano fenomeni di alta domanda a cui non corrisponde una relativa offerta, come nelle occupazioni per l’economia della cura.
di Luigi Di Marco
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