Radio-Tv Alta Sostenibilità
Alta Sostenibilità: come realizzare il primo Target dell’Agenda 2030
Xi Jinping ha annunciato la fine della povertà estrema in Cina. Se ne è discusso durante la rubrica ASviS “Alta Sostenibilità” condotta da Manieri e Po su Radio Radicale, ospiti: Quartapelle, Della Vedova, Speroni. [VIDEO] 1/03/2021
La scorsa settimana il presidente Xi Jinping ha annunciato la fine della povertà estrema in Cina. Anche se calcolato in modo diverso, in Cina per uscire da questa “soglia” basta guadagnare almeno 1,30 euro al giorno rispetto a 1,53 euro indicato dalla Banca mondiale, parliamo comunque di un traguardo importante. Ma, con le dovute differenze in termini di assetti democratici ed economici, come può riuscirci l’intero Pianeta?
Di questo, e di tutte le implicazioni connesse, si è discusso nella puntata del primo marzo della rubrica ASviS “Alta sostenibilità”, in onda su Radio Radicale e condotta da Valeria Manieri e Ruggero Po. Ospiti della puntata: Lia Quartapelle (deputata Pd, presidente del comitato permanente sull'attuazione dell'Agenda 2030 e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile), Donato Speroni (responsabile della redazione dell'ASviS), Benedetto Della Vedova (segretario nazionale di +Europa e sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale).
Donato Speroni, Responsabile della Redazione dell'ASviS
#AltaSostenibilità @RadioRadicale - @Dospe: Prima della pandemia sembrava possibile pensare a un mondo libero dalla povertà estrema entro il 2030. Attualmente si stima che le persone in questa condizione siano circa 720 milioni, presenti soprattutto nell’Africa subsahariana.
— ASviS (@ASviSItalia) March 1, 2021
“Eliminare la povertà estrema ha ripercussioni sia per l’Obiettivo 1 dell’Agenda 2030 sia per il 17 relativo alla cooperazione internazionale”, ha dichiarato Speroni in apertura del dibattito, “prima della pandemia sembrava possibile pensare a un mondo libero da tale fenomeno entro il 2030, ma ora il quadro generale è peggiorato. Attualmente si stima che le persone in povertà estrema nel mondo siano circa 720 milioni, concentrate soprattutto nell’Africa subsahariana. Quello che dobbiamo chiederci è: quali sono gli elementi che provocano la povertà estrema su cui possiamo intervenire? Di sicuro il problema della parità di genere, dei diritti civili, dei fenomeni legati alla violenza, e del cambiamento climatico”.
Lia Quartapelle, deputata Pd, Presidente del Comitato permanente sull'attuazione dell'Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile
#AltaSostenibilità @RadioRadicale - @LiaQuartapelle: Per la lotta alla povertà, occorre ridurre la tassazione sulle rimesse. Bisogna capire che i soldi trasferiti dagli immigrati alle proprie famiglie hanno un notevole impatto nel Paese di origine.
— ASviS (@ASviSItalia) March 1, 2021
Ci sono diverse azioni che i Paesi industrializzati possono mettere in campo per ridurre la povertà nel resto del mondo. Un ruolo centrale per lo sviluppo di una comunità è svolto dalle rimesse, come ricordato da Quartapelle: “Bisogna lavorare sul tema delle rimesse per ridurre la tassazione e per far capire che i soldi trasferiti dagli immigrati hanno un notevole impatto nel Paese di origine. Importante, poi, lavorare sulla tracciabilità della filiera di alcuni minerali. A partire da gennaio 2021 nell’Unione europea è prevista la tracciabilità della filiera di quattro minerali, tra cui oro e tungsteno. Non sono però presenti alcuni minerali, tra i più diffusi in Congo, come litio e coltan, spesso motivo di conflitti. Credo che l’Italia, anche in memoria dell’ambasciatore Attanasio, debba farsi promotrice di un allargamento dei minerali a cui applicare la tracciabilità. Bisogna poi renderla obbligatoria, dato che ora è volontaria”.
Benedetto Della Vedova, segretario nazionale di +Europa e Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale
#Altasostenibilità @RadioRadicale - @bendellavedova: Tra le sfide che l’Europa dovrà affrontare in Africa c'è anche quella delle risorse del Continente. Bisogna aumentare la trasparenze delle filiere e tracciare la provenienza dei materiali utilizzati dalle imprese.
— ASviS (@ASviSItalia) March 1, 2021
Favorevole alle misure di tracciabilità anche Della Vedova che, nel suo intervento, ha commentato la notizia arrivata dalla Cina. “Nonostante ci sia una sorta di scetticismo sui dati cinesi, è evidente che questo sforzo portato avanti negli ultimi otto anni è notevole e positivo”, ha sottolineato Della Vedova, “credo che la sfida che l’Europa dovrà affrontare in Africa sia anche quella relativa alle risorse del Continente. Bisogna in qualche modo obbligare le aziende a tracciare la provenienza dei materiali che vengono utilizzati, sulla falsa riga di quanto fatto in passato con i diamanti”.
Durante la puntata è stato più volte ricordato come, in questo momento di crisi, risulti difficile aumentare i flussi destinati agli aiuti allo sviluppo. Tuttavia, c’è una serie di sfide che non possono essere rimandate, come quella climatica. “La partita energetica sarà fondamentale. Se vogliamo contenere gli impatti del cambiamento climatico, è per esempio cruciale trasferire tecnologie verso i Paesi più poveri”, ha ricordato nel suo secondo intervento Speroni, “quindi o noi aumentiamo il nostro contributo in tecnologie e in aiuti o non vinceremo la sfida climatica. Capisco sia difficile farlo capire all’opinione pubblica, però questa è la sfida. Inoltre, è stato detto che dobbiamo adeguarci agli standard Onu, ma voglio ricordare che ancora non abbiamo ancora firmato il Migration compact delle Nazioni unite. Come intende comportarsi il governo su questi temi?”.
Sui punti sollevati da Speroni, Della Vedova ha risposto che il tema energetico rappresenta un elemento strategico per l’Italia, anche in chiave di business, rilanciando poi la proposta della von der Leyen di creare una grande area di libero scambio tra Ue e Africa; Quartapelle ha dichiarato che non ridurre le risorse destinate in aiuti allo sviluppo in questo momento sarebbe già un passo in avanti, dato che durante la fase di ripresa dovrebbero poi crescere, e ha manifestato l’intenzione di rendere i Paesi poveri sempre più partecipi nelle attività di ricerca e sviluppo (ad esempio nel settore energetico e in quello sanitario) portate avanti dal mondo occidentale.
di Ivan Manzo
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