Radio-Tv Alta Sostenibilità
Alta sostenibilità: è l’Agenda 2030 la chiave per raccontare il bilancio dello Stato
Nel 2020 circa il 60% delle risorse è stato destinato a misure di protezione. Se ne è discusso su Radio Radicale nella rubrica ASviS condotta da Manieri e Po, ospiti Calzaroni, D’Autilia, Merlini. [VIDEO] 5/7/21
L’ultima “Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2020” della Corte dei conti ha introdotto una nuova chiave di lettura del bilancio statale: quella dell’Agenda 2030. In un periodo particolare - il 2020 sconta infatti gli effetti indesiderati in ambito ambientale, economico e sociale generati dall’esplosione della pandemia - il documento ha analizzato il modo in cui sono state spese le risorse statali nell’ultimo anno, evidenziando che una parte consistente è stata indirizzata alle misure di protezione.
L’ultima puntata di “Alta sostenibilità”, andata in onda su Radio Radicale il 5 luglio e condotta da Valeria Manieri e Ruggero Po, è stata l’occasione per approfondire la questione “contabilità e sviluppo sostenibile”, grazie alla presenza di Manlio Calzaroni (responsabile attività e progetti di ricerca dell'ASviS), Maria Letizia D'Autilia (ricercatrice Istat in distacco presso la Corte dei conti come esperto di finanza pubblica), Lorenzo Scheggi Merlini (Giornalista economico e responsabile relazioni con i media per ASviS).
Manlio Calzaroni, responsabile Attività e progetti di ricerca dell'ASviS
#AltaSostenibilità @RadioRadicale - Manlio Calzaroni ASviS: #Agenda2030 non è un ‘libro dei sogni’. Dei programmi sviluppati, documento Onu è di sicuro quello più vicino ai cittadini. Ecco perché è importante analizzare come si muove il bilancio dello Stato in relazione a #SDGs
— ASviS (@ASviSItalia) July 5, 2021
“Si tratta di un tema tecnico che però occorre riuscire a raccontare”, ha esordito Manlio Calzaroni, “come premessa voglio ricordare che l’Agenda 2030 non è un ‘libro dei sogni’, o un qualcosa di distante dai cittadini. Anzi, di tutti i programmi sviluppati nel corso degli ultimi anni, il documento Onu è di sicuro quello più vicino alla cittadinanza. Gli Stati che hanno firmato l’Agenda 2030 devono mettere in campo delle azioni concrete per raggiungere i 17 Obiettivi, ecco perché è importante analizzare come si muova il bilancio dello Stato. Come ASviS abbiamo iniziato questa analisi già dal 2018. A beneficio del dibattito, aggiungo che l’Unione europea ha fatto proprio questo schema: è obbligatorio analizzare le spese dello Stato e degli enti territoriali secondo l’Agenda 2030. Anche nel Pnrr è prevista la creazione di un sistema informativo dove quantitativamente viene elencato cosa faccia lo Stato italiano, per il monitoraggio di questo genere di spese. È su questo apparato che si innesta il lavoro fatto dalla Corte dei conti”.
Maria Letizia D'Autilia, ricercatrice Istat in distacco presso la Corte dei conti come esperta di finanza pubblica
#AltaSostenibilità @RadioRadicale - Maria Letizia D'Autilia @istat_it: Siamo riusciti a classificare circa il 60% del bilancio dello Stato come spesa per l’#Agenda2030. Nel 2020 maggior parte risorse indirizzate a #SDG3 (Salute), #SDG10 (Disuguaglianze) e #SDG8 (occupazione).
— ASviS (@ASviSItalia) July 5, 2021
A entrare nello specifico della Relazione di rendiconto è stata Maria Letizia D'Autilia: “La Corte dei conti ha individuato nell’Agenda 2030 uno strumento utile a rappresentare la varietà dei fenomeni che incidono su tutte le decisioni di bilancio dell’operatore pubblico. Secondo la Corte, una riclassificazione in ottica dell’Agenda 2030 potrebbe permettere di introdurre delle nuove modalità di misurazione dei risultati delle politiche adottate dal legislatore. È proprio per tale motivo che è stato avviato questo studio sperimentale, che servirà anche come confronto con quanto fatto da altri Paesi”.
Ma quanto è presente l’Agenda 2030 nel bilancio dello Stato? “Avevamo programmato di fare questa attività di riclassificazione da tempo”, ha continuato D'Autilia, “abbiamo potuto farlo a partire dal 2020 che, naturalmente, ha subito gli effetti della pandemia. Nonostante questo, siamo riusciti a classificare circa il 60% del bilancio dello Stato come spesa indirizzata all’Agenda 2030, escludendo dall’analisi alcune categorie di spesa, come i redditi da lavoro e i consumi intermedi. È una dimensione importante: all’interno di questo 60% di spesa siamo riusciti a individuare almeno tre Goal prevalenti rispetto agli altri, ossia il Goal 3 (Salute e benessere), il Goal 10 (Ridurre le disuguaglianze), e il Goal 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica)”.
Lorenzo Scheggi Merlini, Giornalista economico e responsabile relazioni con i media per ASviS
#AltaSostenibilità @RadioRadicale - Lorenzo Scheggi Merlini ASviS: Noi giornalisti dobbiamo sforzarci di capire che il mondo sta cambiando, non si potrà fare a meno dello #svilupposostenibile. Riclassificazione voci di spesa dello Stato secondo #Agenda2030 aiuterebbe il racconto.
— ASviS (@ASviSItalia) July 5, 2021
Infine, Lorenzo Scheggi Merlini si è soffermato sull’importanza del ruolo dei media nel diffondere consapevolezza sul tema: “Noi giornalisti dovremmo essere dei veri e propri mediatori. Se parliamo della rendicontazione del bilancio dello Stato, occorre dire che non è un tema facile da sviscerare. Però dobbiamo sforzarci di capire che il mondo sta cambiando, e la via dello sviluppo sostenibile è una strada ineluttabile, di cui non si potrà fare a meno. Certamente una riclassificazione di queste voci di spesa secondo l’Agenda 2030 aiuterebbe anche giornalisti e cittadini a capire meglio dove vadano a finire i soldi dello Stato, e con quale finalità. La mia proposta in merito è che l’ASviS lanci un corso di formazione specifico, attraverso la federazione della stampa e quella degli editori, per imparare a leggere questo tipo di documenti, in modo da trasmettere una corretta informazione ai cittadini”.
di Ivan Manzo
Vai all'archivio delle puntate di Alta sostenibilità, la trasmissione di ASviS a cura di Valeria Manieri, Ruggero Po ed Elis Viettone, in onda il lunedì dalle 12:30 alle 13:00 su Radio Radicale.