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Unfpa: la Pandemia avrà un impatto drammatico sulla vita di donne e ragazze
L’agenzia stima milioni di casi in più di violenza, matrimoni infantili, mutilazioni genitali femminili e gravidanze indesiderate a causa dei blocchi e delle interruzioni dei programmi di prevenzione in tutto il mondo. 13/5/20
Il mondo sta già registrando i segni di un’impennata di violenza contro donne e ragazze. Lo United nations population fund (Unfpa), l’agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva, ha diffuso il 27 aprile una nota che raccoglie una serie di proiezioni sugli effetti del virus sui diritti e la salute delle donne. La valutazione, che l’agenzia stessa definisce provvisoria data l’incertezza sulla durata della crisi pandemica, prevede due modalità con cui il Covid-19 potrebbe influire sulla violenza di genere. Il primo è attraverso interruzioni nei programmi per prevenire la violenza e fornire servizi, cure e supporto alle vittime. Il secondo è attraverso un aumento totale degli atti di violenza, mentre le chiusure imposte dai governi tengono le donne in casa e le famiglie sopportano lo stress dovuto alle turbolenze economiche. “Questi nuovi dati mostrano l’impatto catastrofico che il Covid-19 potrebbe presto avere su donne e ragazze in tutto il mondo”, ha dichiarato Natalia Kanem, direttore esecutivo dell’Unfpa.
Le interruzioni della catena di approvvigionamento stanno limitando la disponibilità di contraccettivi in molti luoghi del mondo. Si prevede che circa 47 milioni di donne in Paesi a basso e medio reddito non siano nella possibilità di utilizzare contraccettivi moderni, se il blocco delle attività avesse una durata di sei mesi. Ciò porterebbe a sette milioni di ulteriori gravidanze indesiderate. La Pandemia minerà anche gli sforzi per porre fine alla violenza di genere. Vi sono già indicazioni che l’incidenza della violenza stia effettivamente crescendo, come dimostra l’aumento del 25% delle richieste di auto ai centralini anti-violenza nelle prime settimane di quarantena. Le proiezioni mostrano che se la violenza aumentasse del 20% durante i periodi di blocco, nel 2020 ci sarebbero altri 15 milioni di casi di violenza per una durata media del blocco di tre mesi, 31 milioni di casi di violenza per un blocco medio di sei mesi, 45 milioni per un blocco di nove mesi e 61 milioni se il periodo di blocco medio dovesse durare fino a un anno.
Ma il Covid-19 causerà anche ritardi significativi negli sforzi per porre fine alle mutilazioni genitali femminili (mfg) e al matrimonio infantile. L’Unfpa ricorda che i programmi di prevenzione che affrontano queste pratiche dannose sono spesso comuni. A causa delle interruzioni imposte dall’emergenza sanitaria, l’analisi stima che nel prossimo decennio potrebbero verificarsi due milioni di casi di mfg che altrimenti sarebbero stati evitati. Recentemente in Sudan le mutilazioni genitali femminili sono finalmente diventate un reato punibile con tre anni di carcere. Il passo è stato salutato come l’inizio di una nuova era dalle associazioni per i diritti delle ragazze. Si stima che oggi 200 milioni di donne nel mondo siano state sottoposte alla mutilazione genitale, che è una violazione dei diritti umani ed è spesso un precursore del matrimonio forzato.
Allo stesso modo, gli sforzi pianificati per porre fine ai matrimoni precoci subiranno una drastica riduzione. La conseguenza è che entro il 2030 i matrimoni infantili potrebbero essere 13 milioni in più rispetto alle previsioni prima della crisi. Oltre alla riduzione forzata dei programmi di sensibilizzazione, che agiscono sia sulle norme sociali e culturali sia sull’istruzione, l’aumento della povertà nei Paesi più poveri farà crescere i tassi di diffusione del fenomeno.
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di Andrea De Tommasi