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Il Global Festival of Action dell’Onu raccoglie e ispira i sostenitori degli SDGs
Premiate le sette iniziative che hanno saputo diffondere meglio la cultura dell’Agenda 2030 nel mondo in modo innovativo. L’ASviS unica realtà italiana tra i finalisti per il Festival dello sviluppo sostenibile. 7/5/2019
Si è conclusa il 4 maggio a Bonn la tre giorni dell’Onu in cui sono stati premiati per gli SDG Awards progetti provenienti da ogni parte del mondo, che hanno saputo contribuire alla diffusione dei messaggi dell’Agenda 2030, con un impatto significativo nei rispettivi Paesi.
Oltre duemila le candidature provenienti da 142 nazioni, 21 i finalisti divisi per sette categorie: mobilizer, storyteller, campaigner, connector, visualizer, includer e creative. Una partecipazione senza precedenti da parte di organizzazioni della società civile internazionale: attori, musicisti, giornalisti, istituzioni, start-up e grandi aziende. Tutti mossi dal desiderio di cambiare il mondo, partendo da un cambiamento nell’ambito di propria competenza per realizzare uno o più Obiettivi di sviluppo sostenibile. In rappresentanza dell’ASviS hanno partecipato al Global Festival of Action il portavoce Enrico Giovannini e Ottavia Ortolani del Segretariato ASviS.
L’Alleanza, con l’edizione 2018 del Festival dello Sviluppo Sostenibile, è arrivata in finale nella categoria “connector” insieme all'Ufficio per gli affari internazionali del sindaco di New York. Premiata l’IBM che, attraverso l’idea di legare blockchain e lotta all’inquinamento, è riuscita a mobilitare gli imprenditori del riciclo aiutando le comunità più povere del mondo nel rimuovere i rifiuti di plastica dal mare. Il miglior “mobilizer” si è rivelato “Follow The Money”, progetto nigeriano che ha monitorato gli investimenti pubblici nell’ambito dell’educazione e della sanità con l’obiettivo di combattere la corruzione e di assicurare un buon accesso ai servizi sociali alla popolazione più povera, quella più colpita dal malgoverno.
Il premio per la migliore inchiesta giornalistica, nella categoria “storyteller” è andato al documentario multimediale di produzione svizzera “Humans & Climate Change Stories” di Media Active for Change, volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti dei cambiamenti climatici in tutto il mondo. Dare voce alle donne vittime di violenza sessuale per fermare l’approvazione dell'articolo 522 in Libano, una legge che avrebbe permesso allo stupratore di sposare la vittima per evitare condanne, l’impegno della campagna dell’associazione Abaad, miglior “campaigner”. Grazie al coraggio e all’attivismo messi in campo dalle giovani donne vittime di violenza, Abaad ha saputo portare all'abrogazione della legge 522 a livello nazionale.
Dall’India, per la categoria “visualizer”, premiata la Red Dot Foundation con la piattaforma online “Safecity” che raccoglie in una mappa del Paese i racconti di vittime di molestie, aiutandole a sconfiggere l’isolamento e la cultura patriarcale. Il Comitato Paralimpico Internazionale invece è stato premiato come miglior “includer” per la campagna “Transforming lives make sense for everyone” che dimostra quanto i Giochi siano un momento importante per le persone con disabilità: grazie alla visibilità globale raggiunta portano a sconfiggere tabù e aumentano le opportunità d’inserimento nel mondo del lavoro. ArtGlo è il progetto premiato tra i “creatives” per aver formato gli studenti del Malawi su una varietà di arti, come teatro e poesia, incentrando le attività su temi relativi a educazione sessuale e diritti umani. Infine, il “People’s Choice Award”, premio assegnato dal pubblico tramite le interazioni sui social media è andato all’associazione 2030 Youth Force, che ha saputo diffondere la conoscenza degli SDGs tra i giovani filippini.
di Ottavia Ortolani