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Aziende e SDGs: per l’Oxfam più integrazione e trasparenza per un reale impatto
Sebbene la maggior parte delle grandi aziende del mondo abbia adottato gli SDGs, soltanto la metà descrive azioni per realizzarli e le strategie continuano a riflettere vecchie priorità di sostenibilità.18/10/2018
Le aziende devono puntare più in alto se non vogliono ridurre gli SDGs a un semplice strumento di comunicazione. È uno dei messaggi del rapporto Oxfam “Walking the talk – dalle parole ai fatti”, che è stato presentato a settembre in occasione dell’annuale Assemblea generale delle Nazioni Unite di New York. Lo studio fornisce un’analisi dell’impegno di 76 grandi aziende rispetto agli SDGs esaminando il loro approccio alla definizione delle priorità, l’integrazione tra strategia di sostenibilità e SDGs, l’ambizione, il rispetto di diritti umani e parità di genere, e la rendicontazione.
L’analisi, condotta sulle più grandi aziende del mondo in settori con un alto impatto sullo sviluppo sostenibile, evidenzia che, sebbene la maggior parte del campione abbia adottato gli SDGs, le strategie di sostenibilità sembrano presentare significative lacune in relazione alla definizione di priorità in linea con gli Obiettivi e alla formulazione di azioni ad alto impatto per raggiungerli.
Il primo dato che emerge è coerente con altri studi condotti sull’impegno del settore privato per gli SDGs: su 76 aziende analizzate, 47 risultano essersi impegnate pubblicamente a contribuire all’Agenda 2030, anche se quasi tutto il campione svolge attività riconducibili agli Obiettivi senza citarli esplicitamente. Tuttavia, le scelte aziendali rispetto agli SDGs tendono a rispecchiare priorità di sostenibilità già esistenti piuttosto che essere determinate da un’analisi dell’impatto aziendale sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Inoltre, mentre la maggior parte delle aziende del campione ha incorporato gli Obiettivi nella propria strategia, soltanto per due di queste gli SDGs sono diventati la linea guida per la definizione della strategia di sostenibilità.
A livello di ambizione, poi, circa i due terzi delle aziende hanno dichiarato di sostenere gli SDGs, ma soltanto la metà dispone di informazioni su nuove azioni correlate agli Obiettivi. Azioni, tra l’altro, spesso di basso impatto e riguardanti progetti di portata limitata. Sono poche le aziende che allineano il loro impegno per i diritti umani all’intento di contribuire agli SDGs: soltanto cinque pongono un forte accento su questo legame. A livello di rendicontazione, infine, se più dei due terzi delle aziende analizzate pubblica report sull’impegno verso gli SDGs, i report sono ad oggi poco coerenti e di scarsa utilità per gli stakeholder in quanto mancano standard comuni di rendicontazione sull’Agenda 2030.
Secondo l’Oxfam, sono tre gli ostacoli a un impegno più consistente:
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Aspettative poco chiare. Nel rapportarsi con l’Agenda 2030, le imprese si ritrovano a fare i conti con un quadro complesso che stabilisce esplicitamente il ruolo del settore privato nella realizzazione degli Obiettivi ma resta vago nella definizione di ciò che si aspetta dalle aziende. In cerca di benchmark e obiettivi verso cui tendere, le imprese si ritrovano quindi bloccate tra gli SDGs e gli standard di sostenibilità pre-esistenti.
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Benefici distorti. A livello aziendale continua a prevalere un modello che pone un’enfasi smisurata sui risultati finanziari di breve termine, mentre non tutte le decisioni e gli investimenti necessari al raggiungimento degli SDGs si traducono in ritorni facilmente e rapidamente monetizzabili.
- Insufficiente pressione da parte degli stakeholder dovuta, in molte parti del mondo, al restringimento dello spazio dato alla società civile e a una sempre più debole autorevolezza delle istituzioni.
Per non limitare l’impegno aziendale verso gli Obiettivi a mere dichiarazioni, occorre adottare un approccio più ambizioso, che vada oltre il business as usual. Innanzitutto, spiega l’Oxfam, le aziende dovrebbero riesaminare i propri obiettivi sociali, definendo delle priorità rispetto agli SDGs nelle aree su cui hanno maggiore impatto. Serve poi una maggiore integrazione degli Obiettivi nelle strategie di sostenibilità e le imprese dovrebbero puntare più in alto quando orientano le proprie azioni all’Agenda 2030. Il miglioramento dei diritti delle donne, dei lavoratori e delle comunità del mondo dovrebbe essere alla base dell’impegno aziendale. Infine, occorre migliorare il reporting e l’accountability aumentando la trasparenza su cosa le aziende vogliono ottenere e come intendono arrivarci.
Scarica il rapporto “Walking the talk – dalle parole ai fatti”
di Lucilla Persichetti