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Momentum for change: le azioni in favore del clima che fanno la differenza
Momentum for change, l’iniziativa dell’Unfccc che punta i riflettori sulle migliori attività in favore del clima, ha pubblicato il suo rapporto: 19 azioni che rafforzano l’idea di un futuro resiliente e a basse emissioni. 3/9/2018
Un futuro sostenibile è possibile e realizzabile. Lo dimostrano le lighthouse activities (le “iniziative faro”) menzionate nel Rapporto 2017 dell’iniziativa Momentum for change, nata per catalizzare gli sforzi verso un futuro resiliente e a basse emissioni. L’iniziativa targata Unfccc (il segretariato che coordina le azioni delle Nazioni unite sul clima) premia tutte quelle azioni climatiche innovative, scalabili, intraprese da cittadini, organizzazioni, imprese e governi rientranti in una di queste cinque tematiche: iniziative femminili, finanziamenti per investimenti climate friendly, soluzioni Ict, salute del pianeta e neutralità climatica.
Grazie all’utilizzo combinato di infografiche, animazioni, foto e video, il Rapporto rende i dati accessibili e comprensibili, evidenzia i risultati e mette in luce le attività che avvengono in tutto il mondo per affrontare i cambiamenti climatici.
Momentum for change ha riconosciuto 19 attività molto diverse tra loro, provenienti da ogni parte del mondo, accomunate da un unico denominatore comune: fare la differenza.
A sottolineare l’importanza dell’iniziativa, Patricia Espinosa, segretario esecutivo dell’Unfccc, ha dichiarato: “Ora che l’accordo di Parigi è entrato nella sua fase attuativa, ciascuna delle attività premiate da Momentum for Change ci ricorda che l'azione per il clima non solo è possibile, ma è il percorso che dobbiamo percorrere per raggiungere gli obiettivi fissati”.
Progetti di compensazione delle emissioni, ripristino degli habitat costieri, assicurazioni contro i fenomeni climatici estremi, automazione sulla ricerca sul clima, tra le 19 attività faro riportate nel Rapporto c’è davvero di tutto. Come il progetto italiano Quid, un’impresa sociale femminile che ha deciso di puntare sulla moda sostenibile per contrastare i cambiamenti climatici e lottare contro le disuguaglianze di genere fornendo posti di lavoro a donne svantaggiate. Questa impresa, dove l’85% dei dipendenti sono donne, ricicla i rifiuti di tessuti di alta qualità dalle aziende di moda per produrre e vendere collezioni di abiti firmati.
C’è il progetto KaXu Solar One, il primo impianto solare a concentrazione su larga scala con sistema di stoccaggio dell’energia, in grado di alimentare circa 80 mila abitazioni private. L’impianto utilizza specchi parabolici per riflettere e concentrare i raggi del sole al fine di produrre calore, che a sua volta genera il vapore necessario per alimentare le turbine e produrre elettricità.
Ad Haiti, grazie al progetto Plastic Bank, i rifiuti di plastica vengono raccolti dalle popolazioni locali e venduti a marchi globali, che li riciclano e li riutilizzano. Chi raccoglie i rifiuti plastici riceve un pagamento per ogni pezzo raccolto, un processo che non solo migliora l'ambiente, ma anche la riduzione della povertà.
Il corpo di polizia di Dubai sta misurando e riducendo le sue emissioni, con l'obiettivo di diventare neutrale dal punto di vista energetico entro il 2020. La città degli Emirati sta concentrando gli sforzi per diventare la città con le piùbasse emissioni carbonio al mondo entro il 2050 e la polizia sta contribuendo a raggiungere questo traguardo. Tra le azioni intraprese: appalti verdi e la conversione della flotta di polizia in veicoli ibridi.
“Il 2017 è stato uno degli anni più caldi mai registrati, con tempeste distruttive, ondate di calore e altri eventi estremi” ha scritto Espinosa nell’introduzione del Rapporto. “Chiaramente, se vogliamo cambiare le cose, dobbiamo agire con maggiore urgenza per ridurre le emissioni e le nostre impronte di carbonio. Non domani. Non tra cinque anni. Oggi”.
di Tommaso Tautonico