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Distribuire energia al momento giusto: una nuova sfida per il digitale energetico
Il recente report Iea raccoglie aspetti positivi e negativi della connessione globale, definendo in quale misura la digitalizzazione plasmerà le strutture dei principali settori produttivi.
“Le tecnologie digitali sono pronte a rendere i sistemi energetici dei prossimi decenni maggiormente connessi, intelligenti, efficienti, affidabili e sostenibili”, così l’International Energy Agency (Iea) apre il suo nuovo Rapporto Digitalization and Energy 2017, pubblicato il 5 novembre. Impressionanti progressi nei campi di data analysis e connettività hanno dato vita a strumenti digitali innovativi come le smart appliances (apparecchi elettronici capaci di agire in parziale o quasi totale autonomia), la shared mobility (sistemi di trasporto condivisi tra utenti diversi, come il car sharing) e le stampanti 3D, in grado di rivoluzionare il mondo dello sviluppo e risparmio energetico. I sistemi digitalizzati potrebbero essere capaci di identificare chi necessita di energia e distribuirla nel momento opportuno, nel posto giusto e al costo minore; ma, viene giustamente precisato, “far sì che tutto vada per il meglio non è così semplice”. Infatti, questo trend di digitalizzazione avrà un profondo impatto sia su domanda energetica che offerta, e i dati stessi crescono a un ritmo esponenziale: il traffico internet è triplicato solo negli ultimi cinque anni e il 90% dei dati presenti al giorno d’oggi è stato prodotto esclusivamente nei due anni passati. Ciò vuol dire che le persone e i dispositivi sono sempre più connessi e, mentre nel 2001 la percentuale di utenti di internet era di 500 milioni, oggi conta 3,5 miliardi, quasi la metà della popolazione mondiale: ad oggi ci sono più abbonamenti per cellulare (7,7 miliardi) che persone.
A testimoniare la capillarità del processo di digitalizzazione, oggetti di tutti i giorni come orologi, elettrodomestici e macchine sono sempre più connessi al network nel cosiddetto “Internet of Things” (IoT). L'Internet delle cose è un’evoluzione dell’uso della rete: gli oggetti (le "cose") si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere a informazioni aggregate da parte di altri. Il numero dei dispositivi IoT in previsione crescerà da 8,4 miliardi nel 2017 a oltre 20 miliardi entro il 2020.
Il settore dell’energia è un altro grande fruitore del processo di digitalizzazione: l’investimento globale nelle infrastrutture di elettricità digitale e software è cresciuto del 20% dal 2014, arrivando a un mercato da 47 miliardi di dollari nel 2016. In aggiunta, questo investimento digitale ha superato del 40% l’impiego di capitale nelle centrali a gas (34 miliardi di dollari).
Anche il settore dei trasporti, responsabile per il 28% della domanda energetica annuale globale e per il 23% delle emissioni di Co2, ha tratto grandi benefici dall’innovazione digitale: i cambiamenti più rivoluzionari sono avvenuti nel settore dei trasporti su strada, dove la connettività diffusa e le tecnologie di automazione possono trasformare il modo nel quale le persone e i beni sono abituati a muoversi.
In aggiunta, la digitalizzazione del settore edilizio, e in particolare gli smart thermostats e smart lighting (sistemi di riscaldamento e illuminazione connessi ad una rete wireless in modo da poter gestire temperatura e luce di ogni ambiente in modo centralizzato), potrebbe ridurre nettamente i consumi di edifici residenziali e commerciali. Infatti, se utilizzate su larga scala, tecnologie di questo tipo porterebbero, entro il 2040, a un risparmio energetico di 65 PWh, corrispondente alla quantità di energia consumata nel 2015 dai Paesi non appartenenti all’Ocse.
Ma la più grande potenziale trasformazione che la digitalizzazione porta con sé consiste nell’abilità di rompere con i confini tra settori energetici, aumentando la flessibilità e sviluppando connessione tra interi sistemi. Il settore elettrico è al centro di questa trasformazione, poiché “la digitalizzazione rende meno netta la divisione tra produzione e consumo”, ha affermato Faith Birol, direttore esecutivo dello Iea.
Il rischio di una grossa dipendenza dalla digitalizzazione porterà però a nuovi pericoli per sicurezza e privacy: se da un lato la crescita delle IoT potrebbe procurare significanti benefici in termini di efficienza energetica, dall’altro può costituire un ulteriore target per attacchi di hackeraggio.
Per facilitare l’avvicinamento a un mondo digitalizzato, il rapporto elabora in conclusione “dieci raccomandazioni per politiche senza rimorso”, per promuovere il dibattito e la discussione tra governi, compagnie e stakeholder verso un cammino ancor più efficiente, sicuro, accessibile e sostenibile.
di Flavio Natale