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Il G20 rinnova gli impegni sugli SDGs
Ecco il documento sull’Agenda 2030 che rivede il Piano d’azione adottato dai leader nel 2016 ad Hangzhou. L’Aggiornamento di Amburgo indica una serie di azioni collettive, ma è vago sulle modalità di realizzazione.
Sotto la presidenza cinese, al summit di Hangzhou del 2016 i leader del G20 avevano adottato un Piano d’azione sull’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Con il documento, i capi di Stato e di Governo confermavano le proprie responsabilità in relazione al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile e si impegnavano ad aggiornare e integrare il testo nel corso dei successivi summit, adattandone i contenuti alle priorità e alle necessità delle rispettive presidenze. Tra i documenti adottati dai capi di Stato e di Governo nel corso del G20 di Amburgo del 7 e 8 luglio, infatti, figura un testo di aggiornamento rispetto al Piano d’azione del 2016, dal titolo “Hamburg Update: Taking forward the G20 Action Plan on the 2030 Agenda”. Il documento è stato appena diffuso.
Scopo dello “Hamburg Update” (aggiornamento di Amburgo) è quello di mettere in pratica il Piano d’azione di Hangzhou riaffermandone e rafforzandone contenuti e principi per garantire il coordinamento e la coerenza delle politiche volte al raggiungimento degli SDGs.
A tal fine, i leader del G20 dichiarano di impegnarsi a un dialogo multi-stakeholder continuo e strutturato per favorire lo scambio di conoscenze e il coinvolgimento di tutti nel processo di implementazione dell’Agenda 2030.
L’aggiornamento di Amburgo riflette le priorità della presidenza tedesca (resilienza, sostenibilità e responsabilità) e declina l’impegno assunto dai capi di Stato e di Governo in una serie di azioni collettive in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Eccone alcune:
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continuare a promuovere una crescita sostenibile, bilanciata e inclusiva attraverso il Piano d’azione di Amburgo (SDG 8);
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assicurarsi che la crescente domanda di cibo, mangimi e risorse rinnovabili non risulti in un aumento insostenibile dell’impiego di acqua da parte del settore agricolo, e avanzare nell’applicazione dell’innovazione tecnologica e informatica nel settore agricolo (SDG 2, 6, 9, 12, 17);
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promuovere l’educazione, l’occupazione e le opportunità imprenditoriali per le donne e le bambine nell’economia e nella società digitale, specialmente nei Paesi a basso reddito e in quelli in via di sviluppo (SDG 4, 5, 8);
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contribuire alla creazione di circa 1,1 milioni di nuovi posti di lavoro per i giovani, anche nell’Africa rurale, entro il 2022 (SDG 1, 2, 8);
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organizzare le amministrazioni pubbliche in maniera da promuovere l’integrità e rendere il settore pubblico resiliente di fronte alla corruzione (SDG16);
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prevenire e ridurre l’inquinamento degli oceani (SDG 6, 12, 14);
- trovare soluzioni per utilizzare le risorse in maniera efficiente, promuovendo schemi di consumo e produzione sostenibili e sostenendo la transizione verso l’uso sostenibile delle risorse naturali (SDG 6, 8, 9, 12, 14, 15).
Pur riguardando tutti gli SDGs, la lista concordata dai leader del G20 non specifica le modalità attraverso le quali si implementeranno le varie azioni, né illustra gli strumenti da utilizzare per la misurazione dei risultati.
di Lucilla Persichetti