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Procede l’azione Ue per la sostenibilità, ma serve una strategia più dettagliata
In risposta alla comunicazione della Commissione Ue, Consiglio e Parlamento chiedono una strategia per l’attuazione dell’Agenda 2030 completa di tempistiche e strumenti di monitoraggio.
A seguito dell’adozione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, la Commissione Ue ha pubblicato, il 22 novembre 2016, una comunicazione dal titolo “Il futuro sostenibile dell’Europa: prossime tappe – L’azione europea a favore della sostenibilità”, volta a integrare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile nelle proprie priorità e nel quadro strategico europeo. Nel documento la Commissione spiega che le politiche dell’Unione includono già tutti i 17 SDGs e che i fondi dell’Ue contribuiscono al loro conseguimento. Vengono analizzate, inoltre, le sinergie tra gli SDGs e le dieci priorità del Presidente Jean-Claude Juncker. Con la comunicazione, la Commissione si impegna a:
- integrare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile nelle politiche dell’Unione;
- presentare relazioni periodiche sui progressi compiuti nell’attuazione dell’Agenda 2030;
- continuare a collaborare con i partner esterni per promuovere lo sviluppo sostenibile nel mondo;
- istituire una piattaforma per lo scambio delle migliori pratiche in materia di attuazione ai diversi livelli;
- avviare una riflessione per sviluppare un approccio più a lungo termine, che vada oltre il 2020.
In risposta a questo documento, al termine della seduta di giugno, il Consiglio “Affari generali” ha adottato delle conclusioni in cui precisa la risposta dell’Ue all’Agenda 2030. Composto dai ministri degli affari europei di tutti gli Stati membri dell’Ue, il Consiglio “Affari generali” si riunisce una volta al mese e ha il compito di garantire la coerenza dei lavori di tutte le formazioni del Consiglio. Secondo il testo adottato il 20 giugno, la Commissione dovrebbe stabilire, entro la metà del 2018, una strategia più dettagliata per l’integrazione dell’Agenda 2030 nelle politiche dell’Unione, completa di tempistiche, obiettivi e misure concrete per l’attuazione. Il documento, inoltre, invita la Commissione a colmare le lacune nell’ambito della governance e della legislazione, e a fare di più per garantire la coerenza orizzontale delle politiche. Il Consiglio sottolinea anche la mancata partecipazione del pubblico alle questioni che riguardano lo sviluppo sostenibile, quindi sollecita azioni volte a sensibilizzare i cittadini europei su questo tema.
Poco dopo, il 22 giugno, la Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Envi) del Parlamento europeo ha adottato una relazione d’iniziativa sull’azione dell’Ue a favore della sostenibilità, che sarà messa ai voti il prossimo 6 luglio in seduta plenaria. La procedura rientra nell’ambito del potere delle commissioni parlamentari di elaborare relazioni su questioni legislative o non legislative: di norma, una commissione viene invitata a pronunciarsi su questioni di sua competenza, ma in alcune circostanze può elaborare una relazione di propria iniziativa per esprimere una posizione su argomenti specifici o su comunicazioni della Commissione Ue. Dalla commissione parlamentare che ha redatto la relazione, il testo passa alla seduta plenaria, dove il Parlamento lo discute e lo vota. Si tratta di un passaggio importante, che può anche condurre a nuove proposte legislative.
Attraverso la relazione, la commissione Envi del Parlamento Ue ha espresso una posizione simile a quella del Consiglio, invitando la Commissione a valutare tutte le politiche europee esistenti in relazione all’Agenda 2030 e a presentare una strategia dettagliata per la sua attuazione. Il documento sottolinea la necessità di predisporre strumenti di monitoraggio e riesame, e chiede che i bilanci pubblici e le politiche esterne dell’Ue siano in linea con gli SDGs. Questi ultimi, inoltre, dovrebbero trovare riscontro nel semestre europeo, e il quadro finanziario pluriennale successivo al 2020 dovrebbe essere incentrato sull’attuazione dell’Agenda 2030. Seguono una serie di raccomandazioni su aspetti specifici quali cambiamento climatico, biodiversità, mobilità, agricoltura, migrazione e povertà.
Leggi i documenti ufficiali:
- La comunicazione della Commissione Ue (22 novembre 2016)
- Le conclusioni del Consiglio "Affari generali" (20 giugno 2017)
- La relazione di iniziativa della commissione Envi (22 giugno 2017)
di Lucilla Persichetti