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Arriva il primo censimento delle migliori pratiche nei servizi pubblici
L’originale raccolta di best practice, promossa da Utilitalia e consultabile online, ha l’obiettivo di condividere le testimonianze di progetti sostenibili concreti per promuovere l’innovazione e incentivare la diffusione di servizi migliori.
Cosa avete fatto di significativo negli ultimi 3 anni?
Questa la domanda posta a più di 500 aziende di servizi pubblici alla base della ricerca di Utilitalia, che racconta di testimonianze tangibili e progetti attuati in tutta Italia. Il censimento, presentato a Roma il 20 giugno, fornisce uno strumento a supporto delle scelte strategiche che pubbliche amministrazioni, politici e aziende si troveranno a prendere nei prossimi anni. Un punto di partenza per affrontare le grandi sfide del futuro prossimo nelle aree urbane e non solo: la domanda di energia elettrica, gas naturale e acqua, la gestione dei rifiuti, la domanda di mobilità sostenibile, e la gestione intelligente degli spazi urbani e del tempo dei cittadini. La banca dati, consultabile a questo link (http://censimento.utilitalia.it), raccoglie 274 storie di investimenti e risultati, portati avanti da 134 imprese di servizi pubblici. Un risultato probabilmente sottostimato e molto significativo della direzione intrapresa da molte realtà italiane.
A presentare il censimento, i rappresentanti dello steering commitee responsabile della valutazione dei progetti: Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia; Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS); Federico Testa, presidente dell'Enea; Micaela Fanelli, delegata Anci per le politiche comunitarie e Pier Luigi Celli, presidente Sensemakers e già direttore generale Rai. A tirare le somme, il Ministro dell’ambiente Gian Luigi Galletti. Ha moderato la discussione Michele Renzulli del TG1, Rai.
Il primo aspetto innovativo dell’iniziativa è nello strumento: “un database originale, ora patrimonio condiviso, pubblicato in un sito internet dedicato, che da oggi in poi sarà aggiornato costantemente con nuove storie e nuovi progetti da consultare” spiega Valotti nel suo intervento introduttivo. A supportare l’ambiziosità del progetto i numeri: sono centinaia di milioni di euro gli investimenti delle aziende considerate, seppur in un periodo di crisi, e i cui benefici ricadono nel territorio italiano, sia a livello economico che occupazionale.
Dal censimento, infatti, emerge un cambiamento di mentalità epocale, ma molto difficile da comunicare. “Disseminare l’innovazione in molti settori e contaminare anche le piccole realtà sarà la sfida dei prossimi anni”: questo il messaggio di Fanelli, che auspica un’assunzione di responsabilità dei sindaci. Molti dei casi raccolti, sono un esempio di una forte modernizzazione e innovazione in cui le municipalizzate “diventano aziende vere e proprie: i progetti più interessanti, d’altronde, arrivano da quelle aziende che hanno una chiara impostazione manageriale” sottolinea Celli. In questo senso, il problema della governance è dominante: spesso, infatti, la politica limita fortemente la libertà del management e impedisce di innovare al pari di altri settori, in cui i manager agiscono in maniera indipendente.
Non solo innovazione: dagli esempi proposti emerge anche la convenienza effettiva di questi investimenti. Come evidenziato da Giovannini nel suo intervento, “fare le cose bene porta evidenti risparmi di tempo, risorse e un miglioramento del servizio per gli utenti coinvolti”. Come nel resto del mercato, anche in questo settore delle amministrazioni pubbliche non esiste più il conflitto tra business e sostenibilità, ma le due cose vanno di pari passo: tutte le analisi svolte a livello internazionale e italiano dimostrano che lo sviluppo sostenibile è conveniente. Anche per questo, censimenti come quello di Utilitalia sono uno strumento utile per accurate analisi di dati come veicolo di innovazione sociale. “Uno dei grandi pregi di questo lavoro – aggiunge Testa – è proprio la concretezza: individuare progetti concreti che sono stati fatti per comunicare la convenienza e la fattibilità dell’innovazione stessa. Sarà fondamentale il coordinamento per far sì che questi buoni esempi si concretizzino anche nelle realtà più piccole”.
A conclusione della giornata, il ministro Galletti ha auspicato una presa di coscienza da parte delle aziende di utilities del valore strategico dell’internazionalizzazione: le innovazioni di servizi che emergono dal censimento di Utilitalia, infatti, rispecchiano proprio quei servizi di cui hanno bisogno anche gli altri Paesi. “Le imprese italiane- ha aggiunto- offrono prodotti che hanno ottimi riscontri all’estero. Ad una fiera in Cina, ad esempio, su 100 imprese straniere presenti, 25 erano italiane”.
Per saperne di più e consultare il database di Utilitalia
di Beatrice Carlini