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Earth day: conservare la biodiversità per il pieno godimento dei diritti umani
Importante rapporto dello Human Rights Council sul tema della conservazione e l’uso sostenibile della diversità biologica. Il testo propone soluzioni pratiche al problema dell’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali.
Tra il 27 febbraio e il 24 marzo si è tenuta a New York alla sede delle Nazioni Unite la 34esima conferenza dello Human Rights Council per la promozione e protezione di tutti i diritti umani e diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, incluso il diritto allo sviluppo. John H. Knox, il relatore speciale delle Nazioni Unite, ha in quest’occasione pubblicato un rapporto sul tema della conservazione e l’uso sostenibile della diversità biologica. Lo segnaliamo per la sua rilevanza, in occasione dell’Earth day.
La legge inerente ai diritti umani non richiede che gli ecosistemi rimangano intatti, anzi, lo sviluppo economico e sociale dipende dall'uso degli ecosistemi, tra cui, per esempio la conversione di ecosistemi naturali come le foreste in pascoli e terreni coltivati. Per supportare questo sistema tuttavia, lo sviluppo non può sfruttare eccessivamente le risorse naturali e distruggere i servizi da cui dipendiamo. Nel Report of the Special Rapporteur on the issue of human rights obligations relating to the enjoyment of a safe, clean, healthy and sustainable environment si evidenziano alcune soluzioni pratiche.
L’analisi parte dal presupposto che il pieno godimento dei diritti umani è strettamente correlato con un ambiente sano e sostenibile, ma il degrado della biodiversità mina la capacità degli esseri umani di godere dei loro diritti umani. La biodiversità è intesa come la base dei “servizi ecosistemici” ai quali il benessere umano è strettamente collegato. Questi servizi sono il sostentamento che l’ecosistema ci offre come cibo, acqua, legname e fibre e sono necessari per i bisogni materiali di base, tra cui l'alimentazione, riparo e vestiti. La biodiversità include non solo le milioni di specie diverse terrestri e marine, ma anche le variazioni genetiche di alcune specie, come per esempio le diverse tipologie di colture.
Tra i numerosi legami tra la biodiversità e una vita sana, questo rapporto si sofferma su quelli con i medicinali che derivano da prodotti naturali, le malattie infettive, la salute mentale e la diversità microbica. Il rischio qui evidenziato è che le risorse siano distrutte prima ancora di avere scoperto tutto quello che esse ci possono offrire. Per esempio, solamente una frazione della flora è stata studiata per il suo potenziale medico.
Gli Stati hanno dunque degli obblighi inerenti alla salvaguardia dell’ambiente per assicurare i diritti umani dei cittadini. Nello specifico, il rapporto evidenzia che questi dovrebbero stabilire codici istituzionali e legali per regolare i danni provocati alla biodiversità, mentre le imprese dovrebbero allinearsi a standard internazionali e adottare linee guida.
di Ottavia Ortolani