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Ridurre sprechi alimentari: per 1 dollaro investito, le imprese ne guadagnano 14
Investire nella riduzione degli sprechi alimentari può generare ritorni 14 volte superiori alla spesa iniziale. A rivelarlo è un’indagine condotta dal World Resource Institute e dal Waste and Resources Action Programme.
Il Rapporto The Business Case for Reducing Food Loss and Waste analizza gli impatti finanziari degli investimenti nella riduzione degli sprechi alimentari in 17 Paesi, 700 imprese, e 1200 sedi di attività. Dai risultati dello studio emerge che, a seguito degli investimenti, il 99% delle sedi hanno registrato ritorni positivi e, di queste, la metà ha visto ritorni 14 volte superiori alle spese iniziali. L’indagine è stata condotta dal World Resource Institute (Wri) e dal Waste and Resources Action Programme (Wrap) per conto di Champions 12.3, una coalizione di governi, imprese, organizzazioni internazionali, istituti di ricerca e rappresentanti della società civile il cui obiettivo è contribuire alla realizzazione del target 12.3 dell’Agenda 2030, sulla riduzione degli sprechi alimentari e delle perdite di cibo lungo le filiere di produzione e fornitura.
Lo spreco e le perdite di cibo sono inefficienze dei sistemi alimentari globali che causano perdite economiche pari a 940 miliardi di dollari ogni anno. Inoltre, si stima che questi fenomeni siano responsabili per l’8% delle emissioni di gas serra annuali: se fossero dei Paesi, sprechi e perdite alimentari sarebbero i terzi più grandi emettitori dopo la Cina e gli Stati Uniti. Ridurli, quindi, porterebbe grandi vantaggi in termini economici, ambientali e di sicurezza alimentare, ma molte imprese considerano queste perdite come costi inevitabili dell’attività economica.
Lo studio condotto per Champions 12.3 mira proprio a evidenziare che la riduzione degli sprechi alimentari può invece comportare forti vantaggi finanziari per le imprese. Il motivo è semplice: servono risorse finanziarie per coltivare, raccogliere, conservare, trattare, trasportare, vendere e acquistare cibo. Quando quest’ultimo lascia la filiera prima di raggiungere il suo scopo, il consumo, l’impresa perde parte dei ritorni sui propri investimenti.
Tra le misure che le imprese e i governi possono attuare per ridurre gli sprechi lungo la filiera alimentare, lo studio ricorda l’importanza di:
- educare lo staff alla minimizzazione degli sprechi;
- migliorare i processi di conservazione e trattamento degli alimenti;
- migliorare il packaging per estendere la durata di conservazione;
- modificare i criteri di etichettatura sulle confezioni, specialmente in riferimento alle date di scadenza, che se troppo rigide possono favorire gli sprechi;
- facilitare la donazione del cibo non venduto;
- acquistare le tecnologie e gli strumenti necessari alla riduzione delle perdite e degli sprechi.
di Lucilla Persichetti