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Il carovita cambia le abitudini, gli italiani riducono i consumi ma riscoprono la bici
Secondo un’indagine di Altroconsumo, per il 43% peggiora la situazione economica. Quattro cittadini su dieci risparmiano sull’uso degli elettrodomestici. Le spese mediche un lusso per un italiano su tre. 15/6/22
Dopo due anni di Covid, ora è l’inflazione a ridisegnare comportamenti di consumo e stili di vita. L’incremento del costo dell’energia e delle materie prime, legato soprattutto alla guerra in Ucraina, ha causato aumenti generalizzati che hanno influito a cascata su tutti i settori produttivi, dal prezzo del carburante alle bollette ai prodotti alimentari. Voci di spesa che riguardano ogni famiglia, indipendentemente dalle fasce di reddito. Ma gli effetti sono disomogenei: l’aumento delle spese fisse grava in particolare sul bilancio delle famiglie meno abbienti.
È quanto emerge dall’indagine statistica di Altroconsumo sugli effetti dell’inflazione del 2022, presentata il 31 maggio in occasione del Festival del Giornalismo Alimentare di Torino. L’inchiesta, che è stata condotta a fine aprile su un campione di circa mille consumatori di età compresa tra 25 e 79 anni. conferma un significativo cambio delle abitudini di consumo in diversi contesti di spesa: il 43% degli italiani ha sperimentato nell’ultimo anno un peggioramento della propria situazione economica. Il 25% degli intervistati ha difficoltà a pagare le bollette, il 21% è costretto a razionare carne e pesce, il 18% ha cancellato o rimandato un viaggio di piacere.
Consumi domestici. L’inflazione pesa particolarmente sui consumi domestici: l’80% degli intervistati ha risparmiato su energia e acqua per contenere l’aumento delle bollette. Come nei mesi freddi è stato razionalizzato l’uso del riscaldamento, nella stagione calda si intende utilizzare con maggior parsimonia l’impianto di condizionamento: questo vale per il 52% degli italiani. L’attenzione ai consumi non è solo circoscritta alla climatizzazione, ma anche applicata dal 40% degli intervistati all’utilizzo degli elettrodomestici. Quasi un italiano su tre, inoltre, dichiara di aver fatto meno bagni, docce più veloci e rubinetto chiuso mentre ci si lava i denti.
Mobilità. Il 65% degli intervistati ha modificato le abitudini alla guida a causa del caro carburante. Il 31% di questi usa l’auto solo quando è strettamente necessario, mentre il 26% mette in pratica degli accorgimenti salva benzina, tra cui guida a velocità moderata, non spingere troppo il motore ed evitare sorpassi.La mobilità sostenibile, osserva l’indagine, in questo contesto offre un ottimo vantaggio competitivo economico, oltre che ambientale: il 18% si muove di più a piedi o in bicicletta e il 10% prende i mezzi pubblici con più frequenza di quanto non facesse prima della crisi.
Spesa alimentare. Per compensare la perdita di potere d’acquisto il 33% della popolazione orienta la propria scelta verso prodotti di “primo prezzo”, cioè con il prezzo a scaffale più basso della categoria, private label (marchio catena della Gdo) e in generale in offerta. Aumentano le vendite di prodotti a lunga conservazione come cibi in scatola, zucchero, pasta e farina, caratteristici dei periodi in cui la popolazione fa scorta alimentare in clima di incertezza economica e politica.
Il 29% degli intervistati nel processo di acquisto seleziona cibo e bevande essenziali e rinuncia al superfluo, come dolci, snack, bevande e alcolici. Ma un italiano su cinque (21%) decide di rinunciare ad alimenti come carne e pesce, importanti per i loro valori nutrizionali. Inoltre, si riducono anche i momenti conviviali, come i pasti fuori casa e le pause caffè al bar, diventate più sporadiche per il 26% degli intervistati.
Cure mediche. Un italiano su tre ritiene oggi le spese sanitarie un lusso da rimandare o dilazionare: il 33% dichiara infatti di non riuscire a far fronte alle proprie spese mediche. Nello specifico, si rinuncia alle cure dentistiche (16%), alle visite specialistiche (13%) e alle sedute di psicoterapia (8%). Per il 10% dei rispondenti sono diventati impossibili da affrontare i costi per l’acquisto di dispositivi medici come occhiali da vista o apparecchio acustico.
Attività culturali. Le spese obbligate e ordinarie erodono inevitabilmente il budget dedicato al tempo libero e allo shopping. Dopo oltre due anni di pandemia, la voglia di socialità e svago è elevata, ma la spesa da allocare a queste attività è ridotta. Ottima alternativa diventa allora quella offerta dai contenuti di intrattenimento delle piattaforme online, sperimentata in tempi di lockdown. Inoltre, da inizio anno il 17% degli italiani ha eliminato le attività culturali fuori casa. Un ulteriore 17% ha modificato i piani per le vacanze, cancellandoli o cambiando destinazione. Anche lo shopping è penalizzato e quasi tre persone su dieci rimandano l’acquisto di nuovi capi d’abbigliamento.
Il quadro delineato nell’inchiesta dimostra che l’inflazione sta velocemente deteriorando il potere di acquisto delle famiglie, osserva Altroconsumo, che chiede al governo di rendere definitive le misure tampone finora adottate per frenare il caro-energia, come l’abbassamento dell’Iva e l’eliminazione dalle bollette degli oneri di sistema.
di Monica Sozzi
Fonte immagine di copertina: eranicle/123rf