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La gestione dei rifiuti nell’anno della pandemia
Le filiere del riciclo registrano da anni una crescita costante delle quantità di rifiuti riciclati, ma la crisi da Covid-19 ne ha rallentato nel 2020 l’andamento. Il Rapporto “Italia del riciclo” analizza le performance del Paese. 13/1/22
Il report annuale “L’Italia del Riciclo”, il Rapporto di dicembre della Fondazione per lo sviluppo sostenibile e di Fise Unicircular (l’Unione imprese economia circolare), conferma il buon livello nazionale di riciclo degli imballaggi, con un dato 2020 stabile rispetto al 2019: circa 9,6 milioni di tonnellate (Mt) avviate a recupero di materia.
Il tasso di riciclo è salito al 73% dell’immesso al consumo, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente. determinato principalmente dal calo degli imballaggi immessi sul mercato. I flussi delle raccolte differenziate hanno sostanzialmente tenuto, con alcune filiere del riciclo che hanno già raggiunto in anticipo gli obiettivi fissati mentre su altre, soprattutto nel primo semestre, hanno maggiormente pesato le restrizioni per il contenimento del Covid-19 e il calo della domanda, con un recupero solo parziale nella seconda parte dell’anno.
CARTA. Tasso di riciclo all’87%. Superati gli obiettivi europei al 2025. Nel 2020 gli imballaggi di carta e cartone immessi al consumo calano del 6% rispetto al 2019 e arrivano a 4,6 Mt; la decrescita è legata al venire meno dei trasporti e degli scambi, fortemente condizionati dalla congiuntura dell’anno. La quota di imballaggi avviata al riciclo è di poco superiore a 4 Mt, pari all’87% dell’immesso al consumo. L’Italia è il secondo principale utilizzatore europeo di carta da riciclare (10,9% dei volumi europei) dopo la Germania e prima della Francia.
VETRO. Sostenuto dalla buona percezione dei consumatori. La filiera del vetro nel 2020 ha avviato a riciclo il 79% degli imballaggi immessi al consumo registrando, in valore assoluto, un aumento dell’1,3% rispetto al precedente anno. La quota di riciclo imputabile alla gestione consortile è pari all’84% del totale (+3% rispetto al 2019). Questo andamento positivo è dovuto allo sviluppo dei principali segmenti del mercato degli imballaggi in vetro grazie alla buona percezione che ne ha il consumatore: un materiale riciclabile al 100%, all’infinito, che protegge bevande e cibi con sicurezza senza alterarne i sapori.
PLASTICA. Il 40% destinato agli imballaggi. Gli imballaggi in plastica nel 2020 hanno ridotto l’immesso al consumo del 5% rispetto al 2019 e la raccolta differenziata è cresciuta del 4%. La quantità complessiva degli imballaggi avviati al riciclo è pari al 49% circa dell’immesso al consumo, in aumento del 3% rispetto all’anno precedente. Gli imballaggi risultano essere il principale campo di applicazione delle materie plastiche rappresentando, in Europa, quasi il 40% della plastica trasformata.
GOMMA E PNEUMATICI FUORI USO. Filiera dei Pfu pilastro dell’economia circolare. Nel 2020 gli Pfu avviati a recupero dai due Consorzi Ecopneus e Ecotyre sono stati pari a 201.115 t. Dal trattamento di questi pneumatici fuori uso, il 41% dei materiali separati è stato avviato a recupero di materia e il 59% a recupero di energia come combustibili, prevalentemente in impianti di produzione del cemento.
LEGNO. Diminuisce l’immesso al consumo. Tasso di riciclo al 62%. Il 2020 registra un calo del 7% dell’immesso al consumo, di cui il 62% avviati al riciclo. Il 45% dei rifiuti legnosi complessivamente raccolti nel 2020 è costituito da imballaggi. Il riciclo nazionale del legno è caratterizzato quasi esclusivamente dalla trasformazione in pannelli a base legno ricevendo il materiale e trasformandolo in prodotti da destinare in prevalenza al comparto del legno arredo.
MATERIALI NON FERROSI E IMBALLAGGI DI ALLUMINIO. Penalizzato dal rallentamento di HoReCa e turismo. Nel 2020 l’immesso al consumo degli imballaggi in alluminio decresce del 6% rispetto al 2019. Le applicazioni maggiormente penalizzate sono quelle destinate al flusso HoReCa (acronimo di Hotellerie, restaurant e cafè, vale a dire l’industria alberghiera e della ristorazione) e al turismo, in forte contrazione a causa dell’emergenza sanitaria. I quantitativi avviati a riciclo calano del 9%, corrispondenti al 69% dell’immesso al consumo, in calo dell’1% rispetto al 2019, ma superiore agli obiettivi fissati per il 2025 (50%) e per il 2030 (60%).
ACCIAIO E IMBALLAGGI DI ACCIAIO. Materiale riciclabile al 100%. L’immesso al consumo di imballaggi in acciaio nel 2020 si è ridotto del 6% rispetto ai quantitativi del 2019. La quantità avviata al riciclo è diminuita del 7% rispetto al 2019 ed è pari all’80% dell’immesso al consumo. L’acciaio è un materiale riciclabile al 100% e può essere riciclato virtualmente infinite volte senza perdere le sue proprietà. La riciclabilità dell’acciaio è, inoltre, favorita dalle sue proprietà magnetiche che lo rendono più facilmente separabile da altre componenti di materiali diversi, presenti in prodotti industriali o beni di consumo.
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RAEE. Raccolta in crescita, ma lontana dall’obiettivo 2019 del 65%. Secondo l’ultima rilevazione ufficiale Eurostat il tasso nazionale di raccolta dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee domestici e non domestici), calcolato secondo la nuova metodologia prevista dalla normativa, è pari al 38,4% dell’immesso al consumo medio del triennio precedente, molto lontano dall’obiettivo del 65% previsto per il 2019. I volumi totali raccolti nel 2020 crescono del 6% rispetto al 2019.
PILE E ACCUMULATORI. Raccolta delle batterie portatili stabile al 43%. L’obiettivo al 2016 (45% di raccolta rispetto all’immesso medio negli ultimi tre anni) risulta superato da almeno 13 Paesi Ue27. Per quanto riguarda le cinque principali economie europee, le migliori performance sono quelle della Polonia, con un tasso di raccolta di pile e accumulatori dell’80%, della Francia con il 46% e della Germania con il 45%; rimangono indietro l’Italia con il 43% e la Spagna con il 36%.
OLI MINERALI USATI. Conou rigenera il 100% del raccolto. Gli oli minerali usati immessi al consumo nel 2020 hanno subito un forte calo a causa della pandemia e si sono ridotti notevolmente anche i quantitativi di olio usato raccolto e avviato al riciclo: il 2020 segna una raccolta del 46% dell’immesso al consumo con una diminuzione dell’1% rispetto al 2019. Il Conou - Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati - è storicamente il primo ente ambientale nazionale dedicato alla raccolta differenziata di un rifiuto pericoloso.
OLI E GRASSI VEGETALI E ANIMALI ESAUSTI. Frenata dell’immesso al consumo. Nell’ultimo biennio la pandemia di Covid-19 ha determinato una generale crisi, nello specifico una contrazione nell’immesso al consumo degli oli alimentari. Si stima che nel 2020 l’immesso al consumo si sia ridotto di circa il 30%. Il 62% degli oli vegetali esausti proviene dal settore domestico e il 38% da quello professionale, suddiviso tra i settori della ristorazione e dell’industria e artigianato.
RIFIUTI INERTI DA C&D. Recupero oltre il 78%, superato il target europeo. Il tasso di recupero dei rifiuti da operazioni di costruzione e demolizione, calcolato sulla base dei dati di produzione e gestione di tale tipologia di rifiuti, si attesta, nel 2019, al 78,1%, al di sopra dell’obiettivo del 70% fissato dalla Direttiva 2008/98/CE per il 2020. La percentuale risulta in aumento di quasi un punto percentuale rispetto al 2018.
RIFIUTI TESSILI. Il Rapporto 2021 dedica un approfondimento al settore del tessile: tra i più importanti della manifattura italiana, ma con una serie di aspetti critici in tema di sostenibilità. In fase di recepimento delle direttive rientranti nel pacchetto europeo sull’economia circolare, l’Italia ha fissato al 2022 l’avvio della raccolta differenziata per i tessili (D.Lgs. 116/2020), anticipando la soglia stabilita a livello comunitario per il 2025. Nell’ambito del Piano italiano di ripresa e resilienza, una specifica linea di investimento si propone inoltre di potenziare la rete di raccolta differenziata e degli impianti di gestione contribuendo al raggiungimento del 100% di recupero nel settore tessile. Nel 2019 il 46% dei rifiuti del settore tessile viene avviato a recupero di materia, mentre l’11% va a smaltimento; una quota molto rilevante dei rifiuti, circa il 43%, viene destinata ad attività di tipo intermedio, come pretrattamenti e stoccaggio.
Novità sulla gestione rifiuti introdotte nel 2021. Il Report riporta alcune novità introdotte nel 2021 nel settore della gestione rifiuti, tra cui Il nuovo metodo di calcolo delle quantità di rifiuti riciclate, grazie alla direttiva 851 2018/UE, recepita in Italia con il D.Lgs. 116/2020, che prevede che gli obiettivi di riciclaggio siano calcolati all’atto dell’immissione nell’operazione di riciclaggio. Metodo che comporta anche un ricalcolo dei livelli raggiunti dal riciclo rispetto ai target fissati. Si segnala, infine, che con il decreto legislativo 196/21 è stata recepita la direttiva sulle plastiche monouso, mentre l’entrata in vigore della tassa italiana sugli imballaggi in plastica non contenenti materiale riciclato è stata ulteriormente posticipata al 1° gennaio 2023.
di Monica Sozzi