Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Luisa Leonzi
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Qual è il rapporto tra giovani italiani e finanza sostenibile?

L’83% si dice preoccupato per il futuro del pianeta, eppure solo un terzo considera la sostenibilità nelle proprie scelte finanziarie. Serve educare alla sostenibilità, segnala il Rapporto “A prova di futuro”. 14/11/25

venerdì 14 novembre 2025
Tempo di lettura: min

Secondo l’ultima indagine del Forum per la finanza sostenibile, realizzata con Bva Doxa, le giovani e i giovani italiani mostrano un atteggiamento sempre più aperto verso la sostenibilità, ma la distanza tra valori dichiarati e comportamenti finanziari concreti rimane ampia. Lo dichiara il rapporto “A prova di futuro: giovani, sostenibilità e investimenti 2025” che analizza le opinioni e le abitudini di risparmio e investimento della Generazione Z e dei Millennials, con l’obiettivo di misurare quanto la sostenibilità sia un criterio realmente determinante nelle scelte economiche.

Emergenza solo sulla carta

L’83% delle giovani e dei giovani italiani dichiara di essere preoccupato per il futuro del pianeta e di considerare la sostenibilità un principio fondamentale, ma solo un terzo del campione afferma di tenere conto dei criteri Esg (ambientali, sociali e di governance) nelle proprie scelte finanziarie. Uno scarto, evidenziano le autrici e gli autori del Report, dovuto ad una conoscenza superficiale del tema e alla mancanza di strumenti di informazione accessibili. Eppure, continua il Rapporto, i giovani rappresentano un segmento chiave per la transizione verso un’economia sostenibile. Il 60% risparmia regolarmente, ma meno della metà ha mai investito in prodotti finanziari. Tra chi lo fa, solo una piccola parte sceglie consapevolmente fondi o strumenti legati alla sostenibilità. La percezione di rischio, la scarsa fiducia nelle istituzioni finanziarie e la difficoltà di comprendere le differenze tra prodotti “green” e tradizionali continuano a frenare l’interesse.

Disinformazione

Un altro elemento di rilievo è la disparità informativa: più del 70% delle giovani e dei giovani afferma di non sentirsi adeguatamente informato sui prodotti di finanza sostenibile. Il canale principale attraverso cui si informano resta Internet, seguito dai social media e, in misura minore, dalle banche. Tuttavia, il linguaggio tecnico e la mancanza di comunicazione chiara da parte degli operatori creano una barriera che rischia di escludere proprio la generazione più sensibile ai temi ambientali e sociali.

Chi sono i giovani investitori italiani

Il Rapporto distingue anche diversi profili di investitori tra i/le giovani italiani/e. Accanto agli “idealisti”, che privilegiano la coerenza valoriale e sono disposti ad accettare un rendimento inferiore pur di investire in modo sostenibile, emergono i “pragmatici sostenibili”, più attenti all’equilibrio tra etica e performance finanziaria. Seguono i “disimpegnati”, che dichiarano scarsa conoscenza o disinteresse verso la finanza in generale, e infine gli “scettici individualisti”, che non credono nell’impatto reale degli investimenti Esg.

Potenziale da sviluppare

Nonostante queste differenze, il Rapporto conferma che l’interesse per la finanza sostenibile è in crescita, soprattutto tra i/le più giovani e i/le più istruiti/e. Quasi il 50% degli under 35 si dichiara intenzionato a informarsi meglio o a investire in prodotti sostenibili nei prossimi anni, segno di un potenziale ancora ampiamente da sviluppare. Un dato incoraggiante riguarda la fiducia nel ruolo della finanza come leva di cambiamento: più della metà degli intervistati ritiene che le banche e gli intermediari finanziari abbiano la responsabilità di orientare i risparmi verso attività sostenibili. Tuttavia, solo un giovane su quattro percepisce un reale impegno da parte del settore nel rendere trasparenti gli effetti ambientali e sociali delle proprie offerte.

Educazione finanziaria

L’indagine sottolinea anche l’importanza della dimensione educativa: la promozione della cultura finanziaria e la diffusione di strumenti di alfabetizzazione Esg sono considerati fattori decisivi per rafforzare la consapevolezza e favorire la partecipazione dei giovani alla transizione sostenibile. Il Forum per la Finanza Sostenibile conclude che colmare il divario tra valori e comportamenti è la prossima sfida per costruire un sistema economico più equo e resiliente. “Le nuove generazioni – si legge nel Rapporto – rappresentano un motore essenziale per la finanza del futuro, ma occorre creare le condizioni perché possano agire in modo consapevole e responsabile”.

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