Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Barometro del rischio Allianz 2025: cosa preoccupa di più le aziende nel mondo?

Attacchi informatici, interruzione dell’attività lavorativa e catastrofi naturali in cima alla top 10. In un contesto in cui i potenziali pericoli sono sempre più interconnessi, serve un approccio olistico alla gestione del rischio. 6/2/2025

giovedì 6 febbraio 2025
Tempo di lettura: 4 min

Frutto di sondaggio che ha coinvolto 3.778 esperti in gestione del rischio di 106 Paesi diversi, l’edizione 2025 dell’“Allianz risk barometer” identifica le principali preoccupazioni delle aziende di tutto il mondo. Mai come quest’anno, evidenzia lo studio, c’è una marcata connessione tra i rischi principali. I cambiamenti climatici, le tecnologie, le nuove regolamentazioni e i rischi geopolitici sono sempre più interconnessi, creando una fitta rete di causa ed effetto.

In un contesto volatile in continua evoluzione come quello di oggi le aziende devono adottare un approccio olistico alla gestione del rischio e sforzarsi per migliorare la resilienza” ha dichiarato Michael Bruch, global Head of risk advisory services di Allianz Commercial.

I cinque principali rischi percepiti dalle aziende 

  1. I rischi informatici sono i più temuti a livello globale. L’accelerazione nello sviluppo di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale preoccupa il 38% degli intervistati che teme attacchi hacker. È il pericolo principale in 20 Paesi, tra cui Argentina, Francia, Germania, India, Sudafrica, Regno Unito, Stati Uniti e Italia.
  2. Al secondo posto della classifica, con il 31% dei voti, c’è l'interruzione dell’attività lavorativa, intesa come conseguenza ad eventi come disastri naturali o attacchi informatici. Nel 2024 episodi come gli attacchi da parte degli Houthi nel Mar Rosso e il crollo del ponte di Francis Scott Key a Baltimora hanno portato a interruzioni della catena di approvvigionamento con gravi danni economici, che impattano sui costi del prodotto e allungano i tempi di inattività aziendale.
  3. Sul gradino più basso del podio ci sono le catastrofi naturali, che per il quinto anno consecutivo hanno causato perdite economiche che superano i 100 miliardi di dollari. Le catastrofi sono il rischio principale in 9 Paesi: Austria, Croazia, Grecia, Hong Kong, Giappone, Romania, Slovenia, Spagna, Turchia. In Italia è al secondo posto.
  4. 4. Strettamente legato alle catastrofi naturali c’è il cambiamento climatico che, con il 19% di preferenze, raggiunge la quinta posizione, la più alta di sempre nei 14 anni del sondaggio. Un risultato che non sorprende visto che il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato.
  5. 5. In coda alla top 5 c’è il rischio legato ai cambiamenti nelle leggi e nei regolamenti. Per molte aziende la promessa di meno burocrazia è un tema quasi sempre disatteso. Preoccupa che gran parte delle nuove normative ruoti attorno alla sostenibilità e alla rendicontazione della sostenibilità aziendale.

Rischi minori, ma non meno importanti 

La classifica prevede altri cinque fattori di rischio che, pur non essendo in cima alla lista, le aziende percepiscono come importanti.

  • Rischio incendio. Secondo gli intervistati gli incendi rappresentano la terza causa principale di interruzione dell’attività lavorativa. Valutare e aggiornare regolarmente le pratiche di mitigazione del rischio incendio, comprese nuove misure preventive, rimane una scelta obbligata per ridurre il rischio.
  • Sviluppi macroeconomici. Il 2025 non dovrebbe rivelare grandi sorprese in termini di crescita economica. Le previsioni parlano di una crescita simile a quella dell’anno precedente e i rischi geopolitici non sono tali da rallentare la crescita. Tuttavia, i nuovi governi al potere stabiliranno la traiettoria per il futuro e le conseguenze a lungo termine per la prosperità saranno significative.
  • Andamento dei mercati. Preoccupa relativamente le aziende ma, evidenzia la ricerca, le tendenze dei mercati dovrebbero confermare i livelli dello scorso anno, con azioni, obbligazioni e titoli di Stato che rimarranno stabili. 
  • Rischi politici e violenza. Rischio percepito più nelle grandi aziende, mentre è una new entry nella top 10 dei rischi per le aziende più piccole. La paura di guerre commerciali e protezionismo è in aumento. L'analisi di Allianz mostra che nell'ultimo decennio le restrizioni all'esportazione di materie prime critiche sono aumentate.
  • Nuove tecnologie. L'impatto del rischio di nuove tecnologie come l'intelligenza artificiale è una novità tra i rischi globali. Il 50% degli intervistati ritiene che l'AI apporti più benefici che rischi, mentre solo il 15% pensa il contrario. Il 35% ha affermato che l'impatto dell'AI sul proprio settore non è stato né positivo né negativo. Dal lancio di ChatGPT nel 2022, lo sviluppo e l'applicazione della tecnologia ha subito un’accelerazione esponenziale. Chi esita rischia di restare indietro rispetto ai concorrenti e di perdere preziose opportunità. 

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di Tommaso Tautonico

 

Copertina: Unsplash

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