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Bes, i 12 indicatori Istat nella relazione 2024 del Mef al Parlamento
Abbandono scolastico al minimo dal 2018 e calo della disoccupazione. La fine di alcune misure temporanee di supporto minaccia però reddito, benessere economico e speranza di vita in buona salute. 27/3/24
Negli ultimi due anni, l'economia italiana ha mostrato segni di miglioramento, grazie anche all'implementazione di politiche governative finalizzate a sostenere il settore produttivo e sociale, come gli interventi volti a mitigare l'impatto dell'aumento dei costi energetici e assistere le imprese e le famiglie più esposte a vulnerabilità economica.
Guardando al futuro, sebbene possano emergere alcune sfide minori in ambito economico, come il lieve incremento della disuguaglianza di reddito, peggioramento della situazione della povertà assoluta a causa della fine di alcune misure temporanee di sostegno, o la sfida di una marginale aumento dell'abusivismo edilizio, si osservano significativi progressi nel settore lavorativo, mantenendo la positiva tendenza osservata di recente.
È stata trasmessa alle competenti commissioni parlamentari la settima edizione della Relazione Bes 2024, curata dalla Direzione Analisi e ricerca economico - finanziaria del Dipartimento del Tesoro, che aggiorna la previsione degli indicatori Bes per il triennio in corso alla luce degli effetti della Legge di bilancio (Ldb) 2024. Nello specifico, la Relazione identifica le misure più rilevanti contenute nella Ldb rispetto a un sistema di 12 indicatori chiave che coprono gli 8 domini del Bes, sulla base dei dati più recenti forniti dall’Istat. Questi indicatori coprono vari aspetti come il reddito, la disuguaglianza, la povertà, la salute, l'istruzione, il lavoro e l'ambiente, nonché l'efficienza della giustizia civile.
I risultati della relazione offrono una panoramica della performance dell'Italia fino al 2022 e una previsione per il periodo 2023-2026, elaborate dal ministero dell'Economia e delle finanze sulla base di un Quadro macroeconomico provvisorio.
- Benessere economico. Il Reddito disponibile lordo corretto (Rdlc) per persona, che nell’ambito del dominio “Benessere economico” fornisce una misura sia delle risorse monetarie che dei benefici in natura a disposizione delle famiglie, è cresciuto significativamente nel 2022, grazie all'aumento dei salari, alle misure di supporto al reddito e a un mercato del lavoro positivo. Si prevede una crescita continua, ma più lenta, fino al 2026. La crescita reale del Rdlc per il 2023 è prevista invece a zero se si considera l'inflazione, a causa delle differenze tra inflazione del Pil e dei consumi. Situazione che dovrebbe migliorare dal 2024, con una crescita reale prevista del 3% entro il 2026.
Tra il 2021 e il 2024 si rileva un lieve aumento della disuguaglianza di reddito, che poi si stabilizza, grazie alle nuove misure di sostegno introdotte. Gli stessi strumenti di supporto garantiscono una stabilità dell’indicatore di povertà assoluta fino al 2024. La fine di alcune misure temporanee potrebbe comportare un lieve peggioramento nel 2025.
- Salute. Nel 2022, la speranza di vita in buona salute si è leggermente ridotta (0,4 anni), scendendo a 60,1 anni. Tra il 2023-2026 cresce (0,7) la speranza di vita generale, ma la sua qualità percepita “in salute” subisce un leggero rallentamento a causa delle varianti economiche, in particolare legate alla disuguaglianza. L’indicatore dell'eccesso di peso è rimasto pressoché stabile nel 2022, somma di una dinamica differenziata tra donne (+0,3%) e uomini (-0,2%) che accorcia il gap storico a sfavore degli uomini. L'inflazione dei prezzi alimentari, che potrebbe portare a scelte alimentari meno salutari, indica un lieve aumento dell’indicatore nel 2023. Fenomeno che rientra negli anni successivi.
- Istruzione e formazione. Nel 2022, l'abbandono scolastico precoce ha toccato il suo minimo dal 2018, con un tasso dell'11,5%. Un miglioramento principalmente dovuto alla diminuzione del numero di individui non occupati che lasciano il sistema educativo. Le previsioni fino al 2026 indicano una stabilità dell'indicatore, con una lieve ascesa nel biennio 2023-2024, seguita da un periodo di stabilità. Proiezioni che comunque non includono l'impatto delle misure del Pnrr sull'istruzione, che potrebbero portare a ulteriori miglioramenti.
- Lavoro. Nel 2022, il tasso di mancata partecipazione (Tmp) al lavoro è sceso al 16,2%, il più basso dal 2018. Questo indicatore, più ampio del tasso di disoccupazione, considera anche chi non lavora, ma sarebbe disponibile a farlo. La situazione migliora, ma persistono ampie differenze per genere, zona geografica e altri fattori. Le proiezioni per il 2023-2026 indicano una continua positiva evoluzione del mercato del lavoro, con una riduzione ulteriore del Tmp e della disoccupazione. Per quanto riguarda l'occupazione delle madri, nel 2022 si è osservato un leggero peggioramento, con un tasso di occupazione più basso per le madri con figli in età prescolare rispetto a quelle senza. Il divario, ampliato durante la pandemia, evidenzia le difficoltà di conciliazione tra lavoro e famiglia. Anche tra le donne con figli più grandi, l'occupazione rimane significativamente inferiore rispetto a quelle senza figli, suggerendo ostacoli persistenti all'occupazione femminile legati alla maternità.
- Criminalità. Le restrizioni del primo anno di pandemia avevano ridotto significativamente l’indice di criminalità predatoria, che comprende reati come borseggi, furti e rapine. Tra il 2021 e 2022, si è dunque verificato un leggero peggioramento, principalmente a causa dei borseggi. I livelli di criminalità restano comunque inferiori a quelli pre-pandemici.
- Giustizia civile. Dopo sei anni di miglioramenti continui, si è assistito a un incremento della durata media dei procedimenti civili nel biennio 2021-2022, con un peggioramento dell’indice di efficienza della giustizia civile. I livelli rimangono comunque simili a quelli pre-pandemia. Negli anni si registra una diminuzione progressiva dei casi pendenti e si prevede un ulteriore miglioramento fino al 2026 del Disposition Time, un indicatore di giustizia civile fornito dal Mef che misura il tempo medio prevedibile di definizione dei procedimenti confrontando lo stock di pendenze alla fine dell’anno.
- Ambiente. La ripresa economica post pandemia ha causato un aumento significativo delle emissioni di CO2 e altri gas serra (+8,7% nel 2021). Pressoché invariate nel 2022, si prevede che nel 2023 scendano ai livelli 2020. Minori emissioni dall'industria comporteranno una riduzione costante delle emissioni tra il 2024-2026.
- Abusivismo edilizio. Il 2022 ha mostrato un lieve aumento dell'indice di abusivismo, interrompendo il trend di riduzione osservato dal 2017 al 2021.
Fonte copertina: Relazione Bes 2024