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Il lavoro dell’ASviS per dare all’Italia una strategia di sviluppo sostenibile
Dialogare col Parlamento e col Governo per contribuire a dare al più presto una Strategia di sviluppo sostenibile al nostro Paese e per far sì che già dalla prossima Legge di stabilità si tenga conto degli obiettivi dell’Agenda 2030, cioè degli impegni sottoscritti all’Italia in sede Onu nel settembre scorso. Su questa direttrice si è sviluppata l’attività dell’Alleanza in queste settimane.
L’audizione dell’ASviS alla Camera dei Deputati
Il portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini, accompagnato da alcuni membri del Segretariato, ha incontrato il 13 luglio i parlamentari del Comitato permanente sull’attuazione dell’Agenda 2030, presieduto dall’On. Maria Edera Spadoni. Entro fine anno, il Comitato dovrà riferire alla Commissione Esteri della Camera per valutare iniziative, aspetti finanziari e rapporti con istituzioni internazionali, anche in vista della presidenza italiana del G7 nel 2017.
L’audizione di Giovannini ha aperto l’indagine conoscitiva avviata dal Comitato. Nel suo intervento, il portavoce dell’ASviS ha chiesto, in primo luogo, di definire al più presto la Strategia italiana per lo sviluppo sostenibile, così da inserire già nella prossima Legge di stabilità interventi in grado colmare i ritardi del nostro paese rispetto a diversi degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) su cui il nostro Paese si è impegnato.
“L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è una grande opportunità per disegnare un progetto-Paese e realizzarlo insieme alle istituzioni pubbliche, alle imprese e alla società civile. E’ un’opportunità per migliorare il benessere economico, sociale e ambientale dei cittadini, assicurando stabilità ed evitando i rischi che derivano da un modello di sviluppo chiaramente insostenibile”, ha sottolineato Giovannini, ricordando che l’impegno delle circa 120 tra le maggiori organizzazioni e reti della società civile che partecipano all’ASviS è orientato a stimolare le istituzioni, pubbliche e private, la società civile e i singoli cittadini affinché il paradigma dell’Agenda 2030 diventi patrimonio comune e riferimento delle politiche economiche, sociali ed ambientali.
Per rendere operativa la Strategia di sviluppo sostenibile, l’ASviS chiede che Governo e Parlamento definiscano urgentemente un modello di governance per la realizzazione dell’Agenda 2030, che coinvolga le principali istituzioni e le obblighi ad operare in modo integrato, come integrati sono i 17 obiettivi e i 169 sotto-obiettivi di sviluppo sostenibile. Per questo bisogna anche definire strumenti appropriati di valutazione delle politiche dal punto di vista della sostenibilità, basati su indicatori statistici tempestivi e disaggregati.
“L’Alleanza ritiene poi fondamentale l’avvio di un programma di educazione allo sviluppo sostenibile nelle scuole di ogni ordine e grado, e nelle Università, così come una campagna di comunicazione orientata a favorire comportamenti individuali e collettivi coerenti con il paradigma dello sviluppo sostenibile”, ha aggiunto il Portavoce dell’ASviS. Importante è anche il coinvolgimento delle Regioni e delle Città nella predisposizione di piani d’azione territoriali finalizzati al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Infine, l’Italia deve accentuare l’impegno nei confronti dei paesi in via di sviluppo, non solo attraverso un aumento delle risorse destinate alla Cooperazione internazionale, ma anche orientando queste ultime a sostenere la realizzazione dell’Agenda 2030. “La presidenza italiana del G7 – ha concluso Giovannini - costituisce un’occasione imperdibile per spingere tutti i paesi industrializzati, e specialmente l’Unione Europea, a muoversi in questa direzione, anche allo scopo di ridurre le pressioni migratorie verso il continente europeo.
L’interlocuzione con il Ministero dell’Ambiente
Il “Collegato Ambientale” approvato a dicembre del 2015 prevede che al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare sia affidato il compito di predisporre annualmente la Strategia italiana per lo sviluppo sostenibile. Di conseguenza, nelle scorse settimane è stata avviata la fase iniziale di predisposizione di questo documento che il Ministro Gian Luca Galletti, già nell’incontro con l’ASviS svoltosi quattro mesi fa, aveva dichiarato di voler elaborare con la società civile, attribuendo “un ruolo fondamentale” all’Alleanza.
La prima fase del lavoro, che ha visto diversi incontri tra i rappresentanti dell’ASviS e del Ministero, si è concentrata sul posizionamento dell’Italia rispetto agli SDGs, andando a valutare gli indicatori scelti dalla Commissione statistica dell’Onu per rendere misurabili Obiettivi e traguardi dell’Agenda 2030, stabilire se questi dati sono disponibili in Italia ed eventualmente suggerire integrazioni o correzioni. I gruppi di lavoro dell’ASviS sui singoli obiettivi hanno fornito le proprie osservazioni agli esperti del Ministero.
A settembre inizierà la fase più “politica” di elaborazione della Strategia, attraverso incontri tra l’Ambiente e gli altri ministeri (anche perché molti Obiettivi investono temi non si carattere ambientale) e con i rappresentanti dell’ASviS.
La visione complessiva dell’Alleanza su questi aspetti sarà illustrata nel Rapporto che l’Alleanza sta preparando e che sarà presentato alla Camera dei Deputati il 28 settembre.
di Donato Speroni