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#AlleanzaAgisce: Studenti e professori insieme per superare la crisi
Per fronteggiare i problemi dovuti al lockdown, gli atenei della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile hanno ideato rapidamente nuove strategie per non lasciare indietro nessuno. Forte contributo anche dagli studenti. [SCOPRI #ALLEANZAAGISCE] 28/5/20
Riuscire a continuare la didattica e assistere allo stesso tempo gli studenti di fronte alle difficoltà della vita in quarantena. Durante l’emergenza sanitaria le università che aderiscono alla Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus) e tutti gli atenei italiani, “hanno fatto un balzo tecnologico e organizzativo senza precedenti, fornendo una straordinaria dimostrazione di resilienza e di capacità di trasformazione” per assistere gli utenti obbligati alla quarantena, spiega la professoressa Patrizia Lombardi, presidente del Comitato di coordinamento della rete di università. “Molte azioni, infatti, sono state messe in campo non solo per assicurare agli studenti la possibilità di continuare a seguire le lezioni dalle proprie case, ma anche per andare incontro ai bisogni emersi nel nuovo contesto”.
Per esempio, con l’obiettivo di rendere più efficiente per tutti la didattica da casa, l’università di Torino ha adottato un sistema di video-lezioni in formato "flipped classroom", che prevede un ribaltamento del modello tradizionale di insegnamento ed è molto più inclusivo per gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa). Ma l’azione delle università si è rivolta anche agli studenti giunti all’ultimo anno di scuola che non hanno potuto ricevere l’orientamento fondamentale nella scelta dell’università. Per questa ragione la Cà Foscari di Venezia ha messo in campo l’iniziativa #ilfuturononsiferma, una rubrica sui social network che, attraverso parole, foto e interviste presenta l’università veneziana fornendo suggerimenti per la scelta del percorso di studi da intraprendere. Un’iniziativa simile a quella realizzata dall’università Modena e Reggio Emilia, che ha spostato sul web tutte le attività rivolte agli studenti giunti all’ultimo anno di scuola.
Giovani e studenti sono stati tra le categorie più colpite dagli effetti della crisi sanitaria: oltre a far fronte alle naturali difficoltà dovute alle nuove lezioni da remoto, si sono trovati chiusi in casa, spesso lontani dal supporto anche emotivo delle famiglie di origine. Per questa ragione la strategia degli atenei si è articolata lungo un approccio su più livelli: oltre agli sforzi per rendere il più efficiente e rapida possibile la transizione alle lezioni in video e a rafforzare tutti i servizi per gli studenti con disabilità “nell’ottica di inclusione e pari opportunità”, le università italiane hanno riconosciuto i nuovi problemi evidenziati nel “crescente numero di situazioni di disagio indotto dall’isolamento forzato e dalla difficoltà di adattamento alla nuova situazione”, spiega la professoressa Lombardi.
L’approccio, dunque, è stato rivolto alla tutela globale degli studenti: “dal lato della salute, a fronte di una vita maggiormente sedentaria, sono state attivate misure per supportare il benessere fisico e la promozione di una dieta sana”, rafforzando e aprendo, allo stesso tempo, spazi e servizi dedicati all’assistenza psicologica e all’ascolto. In questo senso va l’iniziativa dell’università di Milano-Bicocca che, all’interno dello sportello di aiuto psicologico spostato in modalità telematica, ha avviato un ciclo di colloqui aperto a tutti gli studenti e centrato sui possibili disturbi emotivi dovuti alla Pandemia. Una scelta, quella di rafforzare i servizi di assistenza psicologica, seguita da molte altre università.
Il tentativo da parte della Rete è stato quella di attivare un circolo virtuoso che permetta di individuare buone pratiche da usare sempre: “le università della Rus hanno colto l’opportunità fornita dalla crisi per attivare le energie e la creatività degli studenti attraverso call for ideas per progetti innovativi che possano portare alla definizione di soluzioni al servizio dello sviluppo sostenibile, sempre in un’ottica di valorizzazione della situazione”, racconta Lombardi. In questo senso va l’esempio dell’università di Genova, che ha lanciato la versione online del corso sulla sostenibilità. Si tratta di un ciclo di otto lezioni interdisciplinari accessibile a tutti gli studenti che affronta i diversi aspetti ambientali, sociali, economici, energetici e legati all’edilizia degli Obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 delle nazioni Unite. La centralità e l’interesse per i temi dello sviluppo sostenibile nell’opinione pubblica e nel dibattito scientifico hanno spinto l’università di Torino a organizzare un ciclo di incontri intitolato Riflessioni Virali. Gli eventi consistono in discussioni tra i membri della cattedra Unesco in Sviluppo sostenibile e gestione del territorio. Gli incontri sono settimanali e si può accedere tramite social network, senza essere iscritti al corso di studi.
Secondo la professoressa Lombardi, in molti casi, il passaggio dall’organizzazione degli eventi dalla modalità “classica” a quella digitale è stata colta come un’opportunità dalle università “ampliando la possibilità di partecipazione”. In questo senso si è mosso il Politecnico di Torino che ha messo a disposizione dei propri dipendenti l’accesso a tutta l’offerta di corsi online disponibili, oltre che a una serie di altri servizi esterni.
Non solo: lo sforzo della Rete sta anche “fornendo prospettive nuove” a strumenti ormai “vecchi”. In questo senso, il progetto “Bicocca con le scuole” rappresenta un servizio prezioso, mai svolto prima da una università. Il sito nasce presso il dipartimento di scienze dell’educazione primaria, e si sviluppa a partire da un’idea di un gruppo di ex studenti, con l’intenzione di essere uno spazio virtuale per fornire un sostegno scientifico e professionale ai docenti delle scuole dell’infanzia e primaria impegnati in questi giorni nell’affrontare la didattica online.
Nel contesto difficile della Pandemia gli studenti sono stati anche chiamati direttamente a contribuire a portare assistenza ai soggetti fragili e bisognosi. A Pavia, l’università locale ha lanciato il gruppo Facebook “Dove c’è bisogno, che io porti un aiuto”, per dare lustro e mettere in comune le buone pratiche sviluppate dagli studenti.
Buone pratiche che, auspica la Rus, diventino prassi: l’università di Modena e Reggio Emilia, su spinta del Servizio di accoglienza per studenti disabili e con Dsa dell’ateneo, ha provveduto a tradurre le lezioni erogate in via telematica nella Lingua italiana dei segni (Lis), sottotitolando ogni video trasmesso. “Il risultato delle risposte messe in campo dagli atenei Rus risulta quindi essere un caleidoscopio di azioni che abbracciano le varie dimensioni dei servizi agli studenti, dal supporto tecnico alla didattica, all’accompagnamento dei più fragili, alla promozione di attività di formazione non convenzionale”, conclude la professoressa Lombardi.
La lettera aperta pubblicata dalla Rete sottolinea come la strada per uscire dall’emergenza può assumere una duplice prospettiva: “da un lato vi è la possibilità di cominciare un percorso virtuoso che metta insieme le istanze economiche del post-emergenza con il progetto del Green deal europeo, allo scopo di accelerare la transizione verso un modello sostenibile di sviluppo; dall’altro vi è il rischio che per uscire dall’emergenza si lasci eccessiva libertà d’azione, dando addirittura una spinta in senso contrario rispetto allo sviluppo sostenibile”. In questo snodo così delicato della storia, la Rus vuole mettere a disposizione le proprie competenze per promuovere e avviare un percorso virtuoso verso la sostenibilità del Paese.
di William Valentini