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Editoriale - Il nostro impegno per un'Italia sostenibile e più giusta, 11 marzo 2016
I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) e i 169 sotto-obiettivi concordati, da raggiungere entro il 2030, costituiscono, per la prima volta, un’agenda universale, valida per tutti i paesi del mondo, quindi anche per l’Italia. Un’Agenda che supera un’interpretazione della sostenibilità in chiave puramente ambientale, proponendo un approccio allo sviluppo che integra pienamente economia, società, ambiente e qualità delle istituzioni.
La società civile è stata in prima linea, a livello planetario, in questo processo, contribuendo, insieme al mondo delle imprese e ai governi, a disegnare la nuova Agenda Globale. Ora, essa deve e vuole continuare a svolgere un ruolo chiave nell’attuarla.
Da questa considerazione nasce l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, che riunisce già 80 organizzazioni tra le più importanti del nostro Paese, mentre altre hanno già chiesto di unirsi a questo gruppo di convinti sostenitori di un nuovo modello di sviluppo per il nostro Paese. D’altra parte, sappiamo che l’Italia è stata capace, in tante situazioni, di coniugare sviluppo economico con coesione sociale, rispetto per l’ambiente con la partecipazione delle comunità locali ai processi decisionali, innovazione economica e innovazione sociale. Anzi, nel mondo è spesso considerata come un modello di “qualità della vita”. D’altra parte, sappiamo che essa sta affrontando gravi problemi di carattere economico e sociale, nonché i danni derivanti dalla poca attenzione posta alla cura dell’ambiente.
Come emerge chiaramente dai documenti ai quali si ispira e dal suo programma di lavoro, l’Alleanza intende unire in uno sforzo comune chi, da tanti anni, si occupa dei problemi economici, sociali e ambientali del nostro Paese, nonché di cooperazione internazionale, e chi, più di recente, ha deciso di offrire il proprio contributo a realizzare un’Italia capace di vincere le sfide della sostenibilità intesa a tutto tondo. L’impegno che abbiamo davanti è enorme e sarebbe facile bollare come “utopistica” questa iniziativa. Ma chi ha deciso di costruire l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, da chi fa impresa a chi opera nel sociale, da chi difende i diritti delle donne e dei più deboli a chi si impegna per la protezione dell’ambiente, da chi appartiene al mondo dell’informazione a chi fa volontariato, da chi si dedica alla ricerca scientifica a chi amministra enti territoriali, crede nella possibilità di un futuro fatto di maggiore equità e sostenibilità, e di maggiore collaborazione tra soggetti diversi.
Nella Sua Enciclica “Laudato Si’” Papa Francesco sottolinea come la cultura che genera inquinamento e disastri ambientali sia la stessa che genera povertà e ingiustizie sociali. L’Agenda Globale 2030 è l’occasione per cambiare questa cultura, rispondendo all’invito del Segretario Generale dell’ONU rivolto alla generazione presente “ad assumere su di sè il compito di trasformare le nostre società”.
Con umiltà, ma anche con entusiasmo e coraggio, l’Alleanza si impegna a fare la sua parte.
Pier Luigi Stefanini, Presidente dell’Alleanza
Enrico Giovannini, Portavoce dell’Alleanza