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Mobilità sostenibile: imprese nella direzione giusta, ma “silenzio dalla politica”
Dall’evento ASviS sul Goal 9, il punto sulla situazione italiana rispetto a trasporto terrestre, intermodalità e decarbonizzazione. Premiati i vincitori del concorso di Trenitalia “Consapevolmente in viaggio”. 21/5/24
Il mercato dei trasporti sta progredendo nella direzione corretta, ma è necessaria una strategia politica comune che in Italia è ancora assente: è quanto emerso dall’evento sulla mobilità sostenibile organizzato dal Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 9 “Imprese, innovazione e infrastrutture”, il 14 maggio a Roma con il supporto di Amazon e Gs1 in qualità di Tutor, nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile.
Con il convegno “Sostenibilità in movimento: il sistema italiano dei trasporti tra resilienza, decarbonizzazione e intermodalità”, moderato dalla direttrice di Isoradio Alessandra Ferraro, si è cercato di capire a che punto siamo in Italia rispetto agli obiettivi specifici dell’Agenda 2030 dell'Onu, del Green Deal e del percorso indicato dall'Unione europea nei singoli comparti del sistema dei trasporti, dalle strade alle ferrovie, dai porti agli aeroporti.
Ha introdotto l’argomento Alfredo Martini, coordinatore del Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 9 e segretario generale dell’Associazione infrastrutture sostenibili (Ais), che ha delineato le linee guida e i fattori strategici di riferimento per orientare le nostre scelte per una mobilità sostenibile: la resilienza al cambiamento climatico dal punto di vista economico; la riduzione delle emissioni e la decarbonizzazione; l’economia circolare e la necessità di progettare e realizzare veicoli e infrastrutture mettendo al centro il tema della sostenibilità.
“Il vero nodo è legato alla mobilità stradale, responsabile della maggior parte delle emissioni di CO2, sia per quanto riguarda la mobilità delle persone (89,4%) sia delle merci 84%”, ha affermato Martini presentando i dati Aspi, poi approfonditi da Ennio Cascetta, presidente cluster tecnologico nazionale Trasporti Italia, che si è concentrato sui due aspetti “più facilmente quantificabili”: la decarbonizzazione e la sicurezza. “Stiamo attraversando la settima rivoluzione tecnologica dei trasporti che si basa su tre innovazioni principali: decarbonizzazione, guida autonoma e assistita e digitalizzazione”, ha affermato. Queste innovazioni, ha proseguito Cascetta, potranno permetterci di raggiungere gli obiettivi posti dall’Unione europea: emissioni zero e zero morti sulle strade europee al 2050.
In merito alla decarbonizzazione, poiché i trasporti sono responsabili del 27% dell’inquinamento del Paese e di questa percentuale il 92% è dovuto al trasporto su gomma, “è evidente che per avere dei risultati è indispensabile la decarbonizzazione del trasporto su gomma”. L’approccio da seguire per Cascetta è un approccio Asi (Avoid, shift, improve) che si compone di: politiche per evitare sprechi; il passaggio da trasporto su gomma a modalità meno inquinanti; migliorare i tassi di evoluzione del trasporto su gomma. Per quanto riguarda la sicurezza invece, la rivoluzione tecnologica dei trasporti, con la guida autonoma o assistita in particolare, potrà aiutarci a raggiungere gli zero morti sulle strade italiane, ma, precisa, “servono competenze, investimenti e una visione di lungo periodo”.
Durante l'evento, è stata poi ospitata la premiazione del concorso “Consapevolmente in viaggio: un’Agenda nello zaino”, promosso da Trenitalia in collaborazione con Bandusia e ASviS e rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo grado. Massimo Formichella, head of commercial & sales della Direzione business Intercity, ha spiegato al pubblico che il concorso fa parte di “School program”, un progetto molto più ampio che Trenitalia ha intrapreso con le scuole. “’In treno è tutta un’altra gita’ è il nostro motto”, ha detto Formichella, “quello che ci è interessato di questo programma è l’aspetto educational”; infatti, tra le varie iniziative, sul portale LeFrecce, grazie alla collaborazione di Trenitalia con l’ASviS, è disponibile il cartone animato Global Goals Kids Show, realizzato dall'ASviS, Afuture e dalla Fondazione Edoardo Garrone, con il sostegno di Windtre e in collaborazione con Rai Ragazzi e Rai per il Sociale. Pensato per la fascia 5-10 anni, il progetto è stato ideato per 17 puntate, una per ogni Obiettivo di sviluppo sostenibile, di circa 3 minuti ciascuna, per rendere partecipi i più piccoli di questa grande sfida globale fornendo semplici suggerimenti su come possano dare il loro contributo per ogni Obiettivo.
“Abbiamo colto l’occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile per premiare le scuole che hanno partecipato, che sono state più di 150”, ha continuato Formichella. Sono stati dunque presentati i progetti vincitrici (elencati di seguito) e le docenti chiamate sul palco a ritirare il premio e a raccontare l’esperienza.
- 1° posto: “Calcoliamo la nostra impronta ecologica”, 3A e 3B della scuola primaria Manzoni di Pregnana Milanese. Parlando del tema ambientale con gli alunni, le docenti hanno notato in loro molta preoccupazione. Hanno quindi intrapreso il progetto con Trenitalia per trovare delle soluzioni e spiegare ai bambini l’importanza dei piccoli gesti per ridurre l’impronta ambientale.
- 2° posto: “Consapevolmente in viaggio”, 5B della scuola primaria connessa al collegio Sacra famiglia di Torino. Il progetto si è basato sui Goal 7, 11 e 13 (energia, clima e città): i ragazzi sono andati in giro in treno per tutte le gite di classe e hanno progettato delle città green con parchi, tram e piste ciclabili.
- 3° posto: “2034 un viaggio del futuro”, 2A, 2B, e 2C della scuola primaria Antonio Gramsci di Modena. I bambini hanno immaginato un viaggio nel 2034 in cui l’atmosfera buia e inquinata li ha portati alla consapevolezza della necessità di trovare delle soluzioni: dalla mobilità sostenibile alla piantagione di alberi.
A seguire, Riccardo Morelli, presidente di Anita, e in collegamento da Bruxelles Lorenzo Orsenigo, presidente di Ais, sono intervenuti riguardo al trasporto terrestre su decarbonizzazione, smart road e sicurezza.
Morelli fa notare come le imprese siano un settore molto reattivo ai cambiamenti e di come stiano già investendo nella mobilità sostenibile, adottando nuovi modelli operativi e tecnologie eco-friendly. “Tuttavia”, ha affermato, “affrontano sfide legate alla necessità di finanziamenti e alla carenza di manodopera qualificata”.
Orsenigo invece ha affrontato il tema delle smart road: ancora per molto, infatti, andremo avanti con il trasporto su gomma, per cui bisogna trovare il modo di renderlo sempre più sostenibile. “La strada deve essere vista come un asset del territorio, ci sono soluzioni tecnologiche che ci permettono di avere smart road come l’istallazione di pannelli fotovoltaici per alimentare le colonnine di ricarica o, con sistemi a induzione attraverso l’asfalto, per caricare direttamente le macchine; la strada può essere anche un raccoglitore di acqua piovana per l’agricoltura e può essere portatrice di informazioni con cavi per l’energia elettrica o reti informatiche”.
Luca Fontana, direttore della Business unit ingegneria e realizzazione Autostrade per l’Italia, ha poi aperto il panel “Trasporti, transizione ecologica e intermodalità”, seguito da Alessandro Zoratti, direttore strategie e sostenibilità Trenitalia, e Giannandrea Ingallinera, sustainability reporting & compliance Aeroporti di Roma.
Fontana, confermando l’indispensabilità dell’intermodalità per una mobilità sostenibile, ha però specificato che non sempre questa è possibile: bisogna considerare che la mobilità privata avviene per lo più nel raggio di 50 chilometri e che l’80% delle attività produttive sorge in prossimità dei caselli autostradali. “Bisogna concentrarsi solo su quelle aree che sono effettivamente contendibili in termini di intermodalità e guardare alle autostrade come asset strategici”, ha affermato.
Zoratti, invece, si è soffermato sulla necessità di integrazione tra i diversi mezzi di trasporto: “è importante avere collegamenti con gli altri mezzi di trasporto, un accesso alle stazioni ferroviarie che sia semplice e accessibile per tutti”. Ingallinera, poi, ha posto l’accento sulla collaborazione fra i diversi settori: “l’intermodalità non è raggiungibile se non attraverso la collaborazione dei settori, sono necessarie strategie per guidare i comportamenti dei passeggeri e per rendere il più fluido possibile il passaggio tra le diverse modalità di trasporto”.
“Amazon è consapevole di raggiungere milioni di persone e questa consapevolezza porta a voler essere catalizzatore di un cambiamento” ha detto Alfredo Perna, general manager Amazon transport services Italia, elencando poi le azioni concrete che l’azienda ha messo in atto in termini di sostenibilità, tra cui: il Climate pledge, che segna l’impegno ad arrivare a emissioni nette zero entro il 2040; approvvigionamenti di energia totalmente carbon free; packaging al minimo e riciclabile; decarbonizzazione dei trasporti.
Silvia Verace invece, responsabile public infrastructures development di A2A e-mobility, ha soffermato l’attenzione sulla mobilità elettrica in città e sulle infrastrutture. “La sfida principale per i trasporti verso il 2050 è la decarbonizzazione, richiedendo le infrastrutture a supporto. A2A e-mobility sta ponendo particolare attenzione sulle città, dove si prevede che risiederà la maggior parte della popolazione, con sforzi mirati per sviluppare la mobilità elettrica con le infrastrutture più innovative”, ha affermato.
Ha chiuso il panel Federico Mittersteiner, operation manager di Gs1 Italy Servizi, che si è concentrato invece sulle direttive europee di rendicontazione e sulla necessità sempre più impellente delle imprese di quantificare la loro carbon footprint: “i prodotti della grande distribuzione passano la maggior parte del tempo in viaggio, dall’approvvigionamento delle materie prime fino al consumatore, ed è quindi fondamentale trovare dei modi efficienti per valutarne le emissioni”.
A tirare le somme del convegno Alfredo Martina, con considerazioni positive per quanto riguarda le imprese, un po’ meno per la politica italiana: “il mercato sta progredendo nella direzione corretta, il percorso è ben definito. Tuttavia, si nota un grande silenzio da parte della politica”, ha affermato, “è essenziale avere qualcuno che sistematizzi questa direzione, non può essere solo una strategia individuale, deve coinvolgere tutti. La politica italiana sembra non agire in questo senso”.
La presentazione di Alfredo Martini
La presentazione di Ennio Cascetta
di Sofia Petrarca