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L’emergenza invisibile: quando crisi climatica significa (anche) matrimoni precoci
Secondo Save the Children entro il 2030, 931 milioni di ragazze vivranno un evento meteorologico estremo. Scuole chiuse, assenza di servizi sanitari di base, povertà e scarsità di cibo espongono le ragazze a rischi crescenti. 25/10/23
Si stima che solo nel 2021, circa quattro milioni di ragazze nei Paesi a basso reddito non abbiano completato gli studi a causa di siccità, inondazioni e carestie. In questo momento, almeno 49 milioni di persone, comprese le ragazze e le loro famiglie, sono costrette a lavorare per sopravvivere alla fame e alla povertà. Inoltre, entro il 2030 fino a 931 milioni di ragazze vivranno un evento meteorologico estremo. Sono i dati che emergono dal rapporto “Global girlhood report 2023: girls at the centre of the storm. Her planet, her future, her solutions” pubblicato a ottobre da Save the Children, con cui l’organizzazione internazionale esplora l’impatto della crisi climatica sui diritti delle ragazze.
Gli hotspot dei matrimoni precoci
I Paesi hotspot
Secondo Save the Children circa due terzi dei matrimoni precoci avvengono in regioni con rischi climatici superiori alla media. Questi Paesi hotspot hanno alcune delle popolazioni più giovani e in più rapida crescita al mondo, con un numero di ragazze ad alto rischio di eventi climatici estremi e di matrimoni precoci destinato ad aumentare. Si prevede che il numero di ragazze che crescono nei primi dieci hotspot aumenterà di 2,3 milioni, passando da 29,9 milioni a 32,2 milioni entro il 2030. Entro il 2050, il numero di ragazze in questi hotspot sarà di 39,9 milioni.
FOCUS. La piaga dei matrimoni precoci tenderà ad aggravarsi nei prossimi anni
Nel mondo 100 milioni di ragazze rischiano di sposarsi troppo presto, abbandonando la scuola, e di subire violenza domestica. Il fenomeno tocca anche l’Italia, dove mancano dati adeguati e serve una campagna di sensibilizzazione. [Da futuranetwork.eu] 17/12/21
Uno studio del 2020, sottolinea il Rapporto, ha rilevato che in Bangladesh le giovani di età compresa tra 11 e 14 anni hanno il doppio delle probabilità di sposarsi negli anni successivi a quelli in cui si è registrato caldo estremo. Nello Zimbabwe sono stati segnalati casi di ragazze che hanno iniziato a sposarsi nella speranza di aumentare il loro accesso al cibo. Più in generale, a livello globale, l’analisi dei dati mostra che ad un aumento del 10% delle precipitazioni è associato a un aumento dell’1% dei matrimoni precoci.
Diagramma che collega disastri climatici e matrimoni precoci
Nonostante questi dati, continua il Rapporto, meno del 2% dei piani nazionali sul clima menziona le ragazze e meno del 4% dei progetti di finanziamento dedicati al contrasto della crisi climatica prevede il coinvolgimento attive delle ragazze.
I fattori killer
Abbandono del percorso scolastico, povertà, scarsità di cibo e gravidanza precoce sono fattori di rischio che aumentano la probabilità che una ragazza si sposi. I disastri climatici ad esempio possono influire sul reddito familiare, rovinando un raccolto, uccidendo il bestiame, danneggiando le proprietà e sottoponendo le famiglie a uno stress finanziario che le costringe a ricorrere al matrimonio precoce per contribuire a ridurre i costi necessari per il sostentamento famigliare. I disastri climatici possono colpire scuole, servizi di protezione dell’infanzia, presidi delle forze dell’ordine. Tutti sistemi che dovrebbero tutelare la vita delle ragazze e la cui assenza le rende vulnerabili ed esposte a violenze o matrimonio precoci.
Save the Children: 4 bambini su 5 vivranno almeno un evento climatico estremo
Dal Child Atlas, la nuova piattaforma sulla disuguaglianza infantile nel mondo, emergono cinque allarmanti tendenze entro il 2030. L’ong chiede ai governi di impegnarsi su pianificazione, sistema finanziario e investimenti. 28/9/23
Per questo, raccomanda il Rapporto, è necessario intervenire su due fronti. Da un lato le ragazze e le loro comunità dovrebbero essere educate sui propri diritti, ottenere sostegno dalle organizzazioni internazionali e richiedere azioni concrete a livello di governo locale. Dall’altro lato i governi, le Ong, le Nazioni unite, le imprese dovrebbero:
- Riconoscere lo stretto legame tra crisi climatica e diritti delle ragazze, ponendo questi ultimi al centro dell’azione.
- Accelerare gli sforzi per porre fine ai matrimoni precoci. Le ragazze devono poter accedere ai benefici dell’istruzione e avere il potere di prendere decisioni importanti sulla propria vita come, ad esempio, quando e quanti figli avere.
- Rendere l’uguaglianza di genere la massima priorità, modificando le leggi e le politiche in favore di norme che tutelino maggiormente le donne, coinvolgendole a tutti i livelli nei piani di contrasto alla crisi climatica.
- Migliorare la risposta ai disastri climatici dei sistemi e dei servizi fondamentali di cui le ragazze hanno bisogno.
- Sostenere l’azione delle ragazze e dei movimenti femministi autonomi, attraverso la diffusione di informazioni chiare e disponibili per tutti.
- Sbloccare i finanziamenti per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e finanziare le azioni urgenti in favore del clima, facendo sì che la finanza non lasci indietro nessuno. Occorre rafforzare le politiche fiscali e di debito, per garantire che i Paesi più ricchi paghino una quota equa e che i Paesi a basso reddito possano accedere a prestiti a prezzi accessibili.
- Aumentare i finanziamenti per le azioni contro il clima specifiche per i più piccoli, con particolare attenzione al raggiungimento delle ragazze e dei minori a rischio.
- Sostenere la ricerca per garantire che gli sforzi per affrontare la crisi climatica e la disuguaglianza di genere considerino diversi aspetti e dimensioni.
di Tommaso Tautonico
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