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Regional Forum on Sustainable Development: il ruolo della società civile
Anche ASviS presente all’incontro di Ginevra. Un’occasione di approfondimento e di scambio delle best practices, con particolare attenzione ai giovani.
Si è tenuto a Ginevra il Regional Forum on Sustainable Development, due intense giornate di approfondimento sull’attuazione dell’Agenda 2030 e i Sustainable Development Goals (SDGs) nella regione UNECE. Si tratta di un evento basato sulla condivisione delle best practices e le prossime sfide nella realizzazione di uno sviluppo sostenibile in cui si sono individuati anche i principali trend regionali e sub-regionali. La discussione è stata aperta a tutti i principali stakeholder: organizzazioni nazionali e internazionali, società civile, università e settore privato, con la partecipazione anche dell’ASviS.
Gli obiettivi, infatti, richiedono un impegno serio nel cercare metodi innovativi per sfruttare al meglio questa opportunità e per questo sono necessari la partecipazione e il coinvolgimento attivo della società civile. Diverse proposte di integrazione delle organizzazioni della società civile che puntano con l’obiettivo di non lasciare nessuno indietro. Questo implica lavorare a favore di quelle fasce della popolazione che sono più deboli e i cui diritti sono spesso trascurati: le donne, le popolazioni indigene, ma anche LGBTIQ, migranti e persone con disabilità.
Un appello rivolto soprattutto ai giovani, che rappresentano la fascia più numerosa della popolazione ma che spesso sono esclusi dalle decisioni e dalla vita politica. Per questo il raggiungimento degli obiettivi non può essere subordinato a un’educazione di qualità indipendentemente dalle condizioni economiche e sociale. In quest’ottica è necessario livellare le differenze tra i paesi: se in alcuni paesi la Società Civile gioca un ruolo fondamentale, in altri la collaborazione sembra essere assente o poco sviluppata.
Sarà dunque questa la sfida dei prossimi anni: costruire un futuro migliore, più inclusivo e trasparente…Tutti insieme.
di Beatrice Carlini