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Formazione e coerenza strategica per “territorializzare” la sostenibilità
Discutere con le amministrazioni regionali del raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 nel quadro della nuova Strategia per lo sviluppo sostenibile: questo il focus dell’evento nazionale organizzato da ASviS e Cinsedo. 25/10/22
Rafforzamento della governance multilivello, sviluppo della partecipazione degli stakeholder, efficacia del monitoraggio integrato. Sono tra i punti salienti emersi dall’evento nazionale “L'azione delle Regioni per il raggiungimento degli Obiettivi dell'Agenda 2030 nel quadro della nuova Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile”, organizzato dall’ASviS e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (Cinsedo) il 18 ottobre presso la sede della Regione Lazio. Pierluigi Stefanini, presidente dell’ASviS, ha sottolineato l’importanza strategica delle istituzioni territoriali per contribuire all’Agenda 2030: “Il 6 dicembre l’Alleanza presenterà il terzo Rapporto sui Territori. Sarà un’occasione di coinvolgimento delle regioni. Abbiamo sviluppato in questi anni un rilevante lavoro di analisi sui divari e le potenzialità delle regioni. Il Paese ha bisogno di rafforzare a tutti i livelli la coerenza strategica: sono trascorsi sette anni dall’approvazione dell’Agenda, il tempo corre e le difficoltà si sono accentuate”.
In foto: Pierluigi Stefanini
Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, ha posto l’accento sulla necessità di costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità ambientale e sociale: “Perché facciamo fatica ad affrontare la crisi climatica? L'attuale modello di sviluppo non include più, aumentano le disuguaglianze e si distrugge il pianeta. Non possiamo farci fermare dal dilemma della crescita. L’unica risposta è voltare pagina” perché così come è adesso “siamo partecipi dell’autodistruzione del genere umano”.
In foto: Nicola Zingaretti
Roberta Lombardi, assessore e coordinatrice del Gruppo di lavoro sullo sviluppo sostenibile della Conferenza regioni e province autonome, ha delineato lo stato di attuazione delle strategie regionali: “Sono nove le regioni che stanno attuando la strategia regionale sullo sviluppo sostenibile, tre sono in fase preliminare, le altre stanno elaborando la strategia. Quasi tutte si sono dotate di una cabina di regia. Sono state attivate sinergie con le Agende urbane delle Città metropolitane”.
In foto: Roberta Lombardi, Giorgio Santini
Mara Cossu, dirigente del ministero della Transizione ecologica, ha parlato della nuova strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS): “La strategia affida un ruolo centrale ai territori. È attraverso la collaborazione e un confronto continuo con i sistemi centrali che raggiungeremo gli Obiettivi. La parola chiave è integrazione, puntiamo su tre elementi chiave: la coerenza delle politiche, la territorializzazione della Strategia e il coinvolgimento multilivello degli attori non statali”.
Cecilia Cellai, dirigente della Tecnostruttura Regioni per il Fse, ha esplorato il contributo delle regioni al monitoraggio su Pnr (Programma nazionale di riforma) e Pnrr: “Ora le regioni utilizzano un sistema di monitoraggio su quattro dimensioni - sostenibilità ambientale, equità, produttività, stabilità macroeconomica - per verificare la coerenza delle politiche pubbliche sullo sviluppo sostenibile. Tutte le regioni hanno risposto, noi forniamo una formazione per incrementare l’expertise”.
Giorgio Santini, responsabile dell'ASviS per i rapporti istituzionali con le Regioni, ha coordinato gli interventi dei rappresentanti delle regioni sul tema “Potenzialità derivanti dalla nuova Strategia nazionale per le strategie regionali per il rafforzamento della Rete dei territori per lo sviluppo sostenibile e l’attuazione dell’Agenda 2030”. Per Regione Lombardia è intervenuta Alessandra Norcini, direzione generale Ambiente e clima: “Nei prossimi anni rafforzeremo il nuovo sistema di monitoraggio sullo sviluppo sostenibile e sarà centrale il coinvolgimento degli stakeholder dei territori per costruire un percorso inclusivo”. Donato Toma, presidente Regione Molise, ha affermato: “La nostra regione è territorialmente fragile. Sviluppo sostenibile e adattamento ai cambiamenti climatici sono integrati. Siamo ormai consapevoli che esiste una correlazione tra ambiente e azione umana”. Questo il commento di Francesco Picciotto, dipartimento Ambiente Regione Sicilia: “Strategie come l’accordo di Parigi e il Green Deal hanno introdotto un cambio di paradigma modificando i comportamenti degli enti e non solo. Le strategie regionali dello sviluppo sostenibile possono dare un forte contributo”.
In foto: Donato Toma
Alfredo Manzi, Regione Umbria, ha dichiarato: “Stiamo costruendo una rete ecologica interregionale con Lazio, Marche e Abruzzo. Stiamo ragionando anche su quali azioni efficaci possiamo attuare sull'adattamento ai cambiamenti climatici”. Luca Franzoso, dipartimento Ambiente Regione Valle d’Aosta: “La nostra strategia non tiene conto solo della parte ambientale, ma è multilivello. Fondamentale per la regione il rapporto di collaborazione con l’ASviS che ha permesso il monitoraggio di circa 100 indicatori sullo sviluppo sostenibile”. Ha dichiarato Michele Pelloso della Regione Veneto: “La nostra strategia regionale è stata costruita insieme al territorio. L’Agenda 2030 è riuscita a creare un linguaggio comune anche tra realtà molto diverse”.
In foto: Manlio Calzaroni
Manlio Calzaroni, responsabile Attività e progetti di ricerca dell’ASviS, ha tirato le fila dei contenuti emersi dal convegno: “Diamo il nostro contributo alle Regioni nel costruire le strategie di sviluppo sostenibile. Operazione indispensabile è rendere coerenti, efficienti ed efficaci le tante politiche che devono concorrere allo stesso obiettivo. Fondamentale è la presenza di obiettivi quantitativi, che rende l’Agenda particolarmente rilevante”. Per Giorgio Santini, “i dati dell’ultimo Rapporto ASviS ci dicono che su molti Obiettivi stiamo arretrando. Non dobbiamo disperdere il patrimonio delle strategie e su questo possiamo incontrare anche il consenso delle nuove generazioni”.
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di Andrea De Tommasi