Notizie dal mondo ASviS
Città di Milano e ASviS: Agenda 2030 cardine della strategia per i territori
Al centro dell’incontro con istituzioni ed esperti lo stato di attuazione dell’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile e il Rapporto Territori 2021. Emersa l’importanza di un’analisi multilivello delle politiche. 8/3/22
Condividere con le amministrazioni locali l’Agenda metropolitana urbana per lo sviluppo sostenibile e il Rapporto ASviS sui Territori 2021. È stato l’obiettivo del workshop online organizzato lunedì 7 marzo dalla Città Metropolitana di Milano insieme all’ASviS.
Simone Negri, consigliere delegato ad Ambiente e Legalità della Città metropolitana di Milano, ha sottolineato che la Città sta per concludere il percorso verso la definizione delle linee guida dell’Agenda metropolitana, per far sì che “i 17 Goal dell’Agenda 2030 siano sempre più calati nelle realtà territoriali. Sappiamo di avere dei territori fragili su cui hanno inciso le scelte del passato. Le principali determinanti sono state il consumo del suolo e l’effetto dei cambiamenti climatici. Occorre coniugare il Rapporto ASviS con le strategie territoriali, questo dialogo è estremamente importante”.
Marcella Mallen, presidente dell’ASviS, in apertura ha espresso vicinanza al popolo ucraino evidenziando che “non ci può essere sviluppo sostenibile senza pace, né pace senza sviluppo sostenibile”. Entrando nel merito dell’incontro, ha ricordato che l’ASviS ha collaborato all’elaborazione di numerose strategie regionali e di quattro Agende metropolitane: “Siamo convinti che coordinare gli interventi a tutti i livelli sia la chiave di volta per garantirne l'efficacia. Un sistema efficace deve prevedere la classificazione di tutti gli elementi programmatici in base agli Obiettivi dell’Agenda 2030. Siamo di fronte a un cambiamento del funzionamento delle unità strategiche delle nostre amministrazioni”. Mallen ha poi rimarcato i tratti qualificanti del Rapporto ASviS sui territori: l’ampio spettro di indicatori statistici per misurare il raggiungimento degli SDGs da parte degli enti locali; il focus sulle disuguaglianze territoriali, anche a livello di Città metropolitane; il Decalogo della sostenibilità dei territori; la sezione sui rischi incombenti di origine antropica e naturale; infine, le segnalazioni delle buone pratiche. “Speriamo che questo strumento venga preso come punto di riferimento per introdurre un serio monitoraggio per gli interventi ex post”, ha concluso la presidente dell’ASviS.
Il panel è proseguito con l’intervento di Cinzia Davoli, responsabile del servizio Sviluppo sostenibile dell’area Ambiente e tutela del territorio della Città metropolitana di Milano. “L’Agenda 2030”, ha detto, “è il cardine sia dal punto di vista della governance che delle tematiche e tiene insieme l’intera strategia” dello sviluppo sostenibile metropolitano. Davoli ha quindi fornito la descrizione puntuale degli aspetti tecnici e dei passaggi organizzativi compiuti sul territorio, sottolineando che il lavoro delle Città metropolitane deve essere improntato a una visione olistica e sistemica, sviluppando la condivisione delle buone pratiche. Per implementare e condividere i dati del territorio, Milano ha adottato Data Lab, uno strumento interattivo che permette di capire il posizionamento della Città metropolitana e delle sue zone omogenee rispetto agli Obiettivi dell’Agenda Onu.
Walter Vitali, co-coordinatore del Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 11 “Città e comunità sostenibili”, ha dato un’immagine dello stato di avanzamento della Città metropolitana di Milano verso lo sviluppo sostenibile, attraverso il Rapporto ASviS sui Territori. Dalla sintesi è emerso, tra l’altro, che la Lombardia è al di sotto della media nazionale per l’alimentazione e agricoltura sostenibile (Goal 2) e gli ecosistemi terrestri (Goal 15), ha un andamento molto positivo per quanto riguarda l’occupazione (Goal 8), ma si sta allontanando dall’obiettivo della riduzione del numero di giovani che non studiano e non lavorano (Neet). “I dati che rispecchiano la realtà ci permettono di sapere meglio dove agire. Non ci può essere un avanzamento nello sviluppo sostenibile senza obiettivi quantitativi”, ha detto Vitali.
Al responsabile dell’area Ricerca dell’ASviS, Manlio Calzaroni, è toccato il compito di presentare il modello di monitoraggio proposto dall’Alleanza. “Abbiamo costruito un sistema di indicatori che è coerente dal livello europeo a quello dei singoli comuni. A questo dobbiamo aggiungere anche le analisi delle specificità. Specificità oggettive, la morfologia del territorio, e soggettive, le scelte di un amministratore. Gli indicatori disponibili non sono un menù da scegliere ma degli elementi indispensabili, che possono essere sostituibili e migliorabili”.
Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e clima di Regione Lombardia, ha ricordato il percorso dell’amministrazione per dare attuazione concreta ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, osservando che “lo sviluppo sostenibile è un tema glocale: ha bisogno di una visione globale, ma la sua messa a terra avviene a livello locale. Per questo è cruciale l’approccio inclusivo e per questo è cruciale il ruolo delle Regioni”.
Edoardo Croci, docente di Economia ambientale all’Università Bocconi e coordinatore dell’Osservatorio Green economy, ha portato il punto di vista della sua piattaforma di ricerca che analizza i principali temi legati all’economia green. Il suo intervento si è concentrato su come supportare le amministrazioni locali nell’implementazione delle strategie di sviluppo sostenibile dei territori.
Nella parte finale dell’incontro sono state analizzate le sfide future per le amministrazioni locali. Come si ingaggiano i comuni? “Penso che l’esperienza della Città metropolitana di Milano possa essere protagonista sin da subito”, ha risposto Negri, “è il momento di incidere sui documenti programmatici dei comuni in termini dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile”. Davoli si è soffermata sulla trasformazione della pubblica amministrazione e la necessità per i territori di “lanciare la sfida oltre il budget del Pnrr”.
Guarda la registrazione dell'incontro e i materiali presentati dai relatori
di Andrea De Tommasi