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Legge di Bilancio, misure giuste, ma manca strategia complessiva
Il portavoce dell’ASviS, Enrico Giovannini in audizione alla Camera: “Rischiamo di perdere due anni nel raggiungimento degli impegni dell’Agenda 2030. La legge non affronta adeguatamente i gravi problemi di sostenibilità sociale e ambientale”.
“Molte misure contenute nel ddl di Bilancio possono contribuire ad avvicinare gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile che l’Italia ha sottoscritto all’ONU un anno fa, ma si avverte la mancanza di un disegno strategico di medio termine in linea con tale principio, in grado di colmare i gravissimi ritardi che ancora affliggono il Paese”. E’ quanto ha dichiarato questa mattina in audizione alle Commissioni Bilancio congiunte Enrico Giovannini, Portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) che con i suoi 134 aderenti è la più grande rete di organizzazioni nazionali che operano nei settori economici, sociali, ambientali, tutte impegnate a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030.
“Il rischio è che si perdano due anni dei 15 previsti dall’Agenda 2030 e per questo proponiamo che venga creato un Fondo per l’attuazione della Strategia di sviluppo sostenibile, con una dotazione crescente nel triennio 2017-2019. Questo consentirebbe di avviare subito gli interventi che verranno inseriti nella Strategia che il Governo finalizzerà all’inizio del 2017”, ha proseguito Giovannini. L’Italia ha urgente bisogno di avviare la transizione verso un modello economico e sociale pienamente sostenibile da tutti i punti di vista, non solo compatibile con le condizioni dell’ambiente, ma anche orientato alla green economy e al superamento delle enormi disuguaglianze che attanagliano il paese. “Una chiara scelta per lo sviluppo sostenibile, analoga a quella che stanno facendo altri paesi europei, avrebbe orientato diversamente alcune delle scelte contenute nel disegno di legge e finalizzato tutti gli interventi verso chiari e verificabili obiettivi di aumento della sostenibilità del nostro percorso di sviluppo”.
Nel corso dell’audizione il Portavoce dell’ASviS ha inoltre chiesto:
- che il Parlamento impegni il Governo a presentare entro il primo trimestre 2017 il catalogo degli incentivi dannosi per l’ambiente e il piano per la loro trasformazione in incentivi allo sviluppo sostenibile;
- l’allargamento del Sostegno all’Inclusione Attiva (SIA) per ridurre l’inaccettabile livello di povertà e disagio sociale raggiunto nel nostro Paese, cui vanno destinate risorse ben più consistenti di quelle previste nel disegno di legge;
- l’inserimento tra le misure per l’Industria 4.0 di interventi a favore della ricerca applicata sulla riciclabilità e riutilizzo delle materie prime più rilevanti per l’economia del nostro Paese;
- interventi orientati all’estensione delle produzioni e dei consumi “responsabili” fin dalla fase progettuale e all’obbligo per la pubblica amministrazione di acquistare in modo “responsabile”;
- poiché la piena applicazione della legislazione esistente in materia di parità di genere consentirebbe all’Italia di centrare gran parte degli obiettivi sottoscritti, valutare l’appropriatezza dello stanziamento previsto rispetto a quanto richiesto da tali norme;
- incentivi agli investimenti pubblici a sostegno della biodiversità e della protezione degli ecosistemi;
- una strategia per lo sviluppo urbano sostenibile sulla quale sia incardinata l’agenda urbana nazionale annunciata dal Governo alla recente conferenza dell’ONU “Habitat III”;
- l’accelerazione dell’iter di approvazione della legge sul commercio equo già approvata dalla Camera.
DI Claudia Caputi
Il testo integrale del documento presentato dal portavoce dell’ASviS