Notizie dal mondo ASviS
Italiani, clima e tecnologia: quattro generazioni a confronto
Tra Millennials, Generazione Z e X e Baby Boomers sono questi ultimi quelli che più non vogliono procrastinare il problema climatico, secondo Fondazione per la sostenibilità digitale. Diverse le app per intervenire, ma ancora poco usate. 17/6/25
Mettere a confronto percezioni e comportamenti di quattro generazioni di italiani - Generazione Z (18-28 anni), Millennials (29-44 anni), Generazione X (45-60 anni) e Baby Boomer (61-75 anni) - sul ruolo della tecnologia come strumento di sostenibilità in relazione alla conservazione dell’ambiente e al contrasto al cambiamento climatico. È lo scopo della ricerca “Sustainable Environment 2025”, realizzata attraverso la somministrazione di oltre 1.800 interviste e pubblicata in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente dall’Osservatorio della Fondazione per la sostenibilità digitale, che utilizza il Digital sustainability index (DiSI) per esaminare il livello di consapevolezza, competenza e azione nell’uso degli strumenti digitali per la sostenibilità.
La crisi ambientale attraversa le generazioni
È sbagliato pensare che la lotta al cambiamento climatico sia ad appannaggio dei più giovani. Anzi, i dati raccolti dipingono un quadro diverso. Quasi un italiano su quattro (circa il 27%) continua a pensare che il cambiamento climatico, per quanto grave, non richieda un intervento urgente e immediato. I Millennials (31%) sono convinti che ci sia ancora tempo per affrontare il problema. Il 27% della Generazione Z ritiene possibile agire con calma. I Baby Boomers mostrano una sensibilità maggiore al cambiamento climatico, con il 77% che dichiara che il problema non è più procrastinabile.
App ambientali, queste sconosciute
Le tecnologie digitali, evidenzia la ricerca, possono aiutare a vivere in modo più sostenibile e rispettoso del pianeta, soprattutto nella gestione dei rifiuti e nel monitoraggio della qualità dell’ambiente. Ma quanto sono conosciute e usate queste app? Le app per l’assistenza nella raccolta differenziata sono utilizzate solo dal 17% degli italiani. La Gen Z è la categoria più attiva (25%), seguita da Gen X (18%), Baby Boomer (12%) e Millennial (9%). Tra i Boomer, il 59% non conosce queste app, ma quando le scopre, circa la metà inizia a usarle saltuariamente. L’ostacolo, quindi, non è la mancanza di interesse, ma la scarsa informazione e le competenze digitali insufficienti.
Le app per la prenotazione del ritiro di rifiuti ingombranti non sono molto diffuse. Il 79% degli italiani non le utilizza. I giovani della Gen Z sono i più attivi nell’uso saltuario (19%), ma usano queste app in modo continuativo solo nel 5% dei casi. Le persone tra i 40 e i 50 anni mostrano un approccio più pratico: l’8% le usa con costanza, soprattutto quando il servizio è utile e immediato.
Le app per prenotare l’accesso all’isola ecologica sono utilizzate solo dal 5% degli italiani. Il 54% dei Baby Boomers dichiara di non conoscerle, rispetto al 37% dei Millennials, al 38% della Gen X e al 30% della Gen Z. Tra i più giovani, l’interesse è maggiore: il 17% le usa occasionalmente. Tra i Baby Boomers, invece, solo il 2% ne fa un uso abituale.
Le app che controllano la qualità dell’acqua sono utilizzate solo dal 2% della popolazione e raramente dall’8% degli intervistati. I Baby Boomers sono i meno informati, con il 63% che non conosce queste app, seguiti da Gen X (48%), Millennials (41%) e Gen Z (37%). Tra gli over 60, il 63% non le conosce e solo l’1% le utilizza con continuità.
Le app che controllano la qualità dell’aria sono utilizzate solo dal 3% della popolazione e raramente dal 9% degli intervistati. Tra i Baby Boomer, il 59% non le conosce, il doppio rispetto al 30% della Gen Z. Quando la preoccupazione per l’ambiente è più alta, aumenta l’uso occasionale di queste app, ma l’uso quotidiano resta basso. Tra gli over 60, il 59% non ne ha mai sentito parlare.
Confronto tra generazioni
Per la Generazione Z, evidenzia la ricerca, il cambiamento climatico è un problema molto serio, da affrontare subito. Si sentono responsabili e cercano di vivere in modo sostenibile ogni giorno, usando la tecnologia per informarsi, studiare, fare scelte più ecologiche e ridurre il loro impatto sull’ambiente. Al contrario, i Millennials, riconoscono che il cambiamento climatico è un problema serio e urgente ma fanno fatica a trasformare questa consapevolezza in azioni quotidiane. Per loro la sostenibilità è un valore un po’ lontano dalla vita di tutti i giorni. Usano la tecnologia per comodità, non per motivi ambientali. Per la Generazione X il cambiamento climatico è un problema serio, ma questa consapevolezza non si riflette nelle scelte di tutti i giorni. Riconoscono il potenziale del digitale nell’aiutare l’ambiente, ma non lo usano. Per i Baby Boomers il cambiamento climatico è un problema reale, ma non lo considerano una priorità. Usano poco il digitale perché lo trovano poco accessibile o troppo complicato. Se le tecnologie fossero più semplici e adatte a loro, sarebbero più motivati a contribuire in modo attivo alla tutela dell’ambiente. La mancanza di sicurezza nell’utilizzo della tecnologia frena le loro intenzioni.
di Tommaso Tautonico
Copertina: 123rf