Approfondimenti
Parità di genere: il ruolo delle imprese, delle istituzioni e della società civile
Occupazione, politiche per le famiglie e pari opportunità sono fattori che s’intrecciano con le disparità di genere. In Italia siamo ancora indietro e serve un impegno condiviso per un cambiamento che sia prima di tutto culturale.
9 luglio 2019
Nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile sono state 45 le iniziative che hanno affrontato l’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030 “Parità di genere”. Tra queste l’evento nazionale organizzato da ASviS “Donne INvisibili – Verso Pechino +25. A che punto siamo in Italia” che si è svolto il 29 maggio a Roma presso il Cnel (Consiglio nazionale dell’economia del lavoro).
Quali progressi sono stati fatti dalla quarta Conferenza Onu sui diritti della donna di Pechino a oggi? La fotografia dell’Italia rispetto al Goal 5 dell’Agenda 2030 non rassicura. Una parte sostanziale della sostenibilità è rappresentata dal principio di inclusione eppure le donne fanno ancora fatica ad accedere a posizioni manageriali (basti pensare che il 23% ne occupa uno e che solo il 3% è amministratore delegato, o possiede altre funzioni di vertice, di una grande azienda o di un’istituzione). Sempre più tristemente attuale è il tema del gap salariale: tra i lavori retribuiti gli uomini a parità di mansioni vengono pagati di più.
Le differenze non riguardano solo il salario ma anche, ad esempio, il tempo che le donne impiegano in altre attività spesso legate alla cura della famiglia e, sebbene il tasso di occupazione femminile risulta il più alto della storia italiana, pari al 49,6%, persistono grandi differenze territoriali: il 60% delle donne occupate si trova al Nord e solo il 33% nel Mezzogiorno. Inoltre, nel Sud solo una donna su cinque che non è in possesso di un titolo di studio trova lavoro. Come affermato dal portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini “manca una visione coordinata delle politiche per costruire un futuro dell’Italia equo e sostenibile” condizione necessaria per superare le disuguaglianze e togliere da una condizione di invisibilità migliaia di donne.
Tra le proposte emerse dall’evento quella di istituire una nuova Commissione per la realizzazione dell’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile presso la Presidenza del Consiglio e indipendente dal Governo, con il compito di: valutare le politiche pubbliche in materia di uguaglianza di genere ed empowerment delle donne; condurre e diffondere studi e ricerche in tale ambito, inclusi materiali prodotti da istituti europei e internazionali; formulare raccomandazioni e proposte di riforme per il presidente del Consiglio dei Ministri; consultare e concertare con la società civile per discutere di innovazione in questi temi.
Molti altri eventi del Festival hanno evidenziato l’importanza del creare le basi per una società più inclusiva per le donne. Sul tema del lavoro si è concentrato l’evento “Agenda 2030: l’occupazione femminile come motore del sistema economico” organizzato da Global Thinking Foundation in collaborazione con Feduf e Credem. Una tavola rotonda di confronto che conclude l'attività di formazione sull'inclusione delle donne e all'educazione finanziaria di Progetto donne al quadrato e incentrata sulle competenze necessarie per affrontare le nuove sfide poste dal mondo del lavoro. Sulle donne nel mondo della scienza si è parlato all’Università degli studi di Bari Aldo Moro, insieme all’Associazione Aica, durante l’evento “Oltre il soffitto di cristallo. Storie di donne nella scienza”: una conferenza-spettacolo che ha ripercorso, tra il serio e il faceto, le vicende di alcune scienziate del passato e dei loro sforzi per affermarsi in un mondo di uomini.
A Siena l’evento “Gender management e diversity management. L'esperienza Mps” ha costituito un’occasione di approfondimento inerente le modalità, gli strumenti e i processi mediante i quali le differenze di genere possono essere gestite in azienda attraverso l'esperienza condotta in materia dalla banca Monte dei Paschi di Siena. A che punto siamo in Italia sul tema della riduzione delle disparità di genere, specialmente quelle salariali, sul lavoro? A porsi questa domanda è stata l’Associazione Orlando, Centro delle donne della città di Bologna con l’evento: “Donne e uomini a Bologna oltre il Pil. La parità di genere nell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile” che attraverso le testimonianze di esperti ha provato a dare alcune risposte, partendo dall’esame degli indicatori adottati da Eurostat e da Istat per il monitoraggio dell’Agenda nell’Ue e in Italia.
A Cosenza si è parlato di inclusione e infrastrutture presso l’I.I.S. "Cosentino-Todaro" di Rende con l’evento “La sostenibilità è sviluppo” dove si è approfondito il tema della parità di genere con riferimento alle discriminazioni, alla violenza maschile contro le donne, alle pari opportunità nella vita politica, economica e sociale a partire dall’educazione. Sempre di educazione e pari opportunità, con uno sguardo ai diritti delle donne, si è parlato invece alla terza edizione dello Youth Speak Forum evento organizzato da Aiesec Italia e Pubblicità Progresso che con workshop interattivi, interventi da parte di organizzazioni no profit, aziende e istituzioni è stata riportata una fotografia di soluzioni innovative, proposte e buone pratiche a cui ispirarsi coinvolgendo centinaia di giovani di tutta Italia e dando così un chiaro segnale di interesse verso queste tematiche.
Approfondendo il campo dei diritti, si segnala l’interessante contributo di Aidos con l’evento “Alleanze globali”: uno sguardo internazionale in contesti in cui le donne subiscono ulteriori discriminazioni. I diritti delle donne sono legati anche alle opportunità che esse hanno di essere indipendenti sviluppando il proprio potenziale e investendo nelle proprie capacità. Lo conferma “Diritto alla città: spazio urbano, spazio umano”, workshop organizzato dalla sezione di Trieste di Aidia - Associazione italiana donne ingegneri e architetti e Fidapa Bpw (sezione di Trieste) nell'ambito della seconda edizione Biennale internazionale donna, una mostra di opere di un centinaio di artiste, dove l'arte delle donne diventa occasione per valorizzarne i talenti e sradicare gli stereotipi di ogni tipo.
Tutto questo, però, ha bisogno di risposte forti da parte delle istituzioni e di scelte che determinino l’inclusione delle donne. Lo ribadisce a gran voce “Pari opportunità per le donne e le giovani generazioni. Un territorio sostenibile - Dal passato al presente” di Rete per la Parità Aps, Comune di Caserta, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Soroptimist che a Caserta ha dato l’opportunità ad amministratrici/ori ed esperte/i di confrontarsi con associazioni e scuole sull’individuazione di percorsi di pari opportunità per donne e giovani generazioni. In particolare è stato evidenziato il collegamento del Goal 5 con i Goal 4, 8 e 11 dell’Agenda Onu 2030.
Costituendo uno strumento di dialogo con le istituzioni a rappresentanza di queste richieste dal basso, il Festival 2019 è un forte segnale della richiesta di inclusione e parità come ci suggerisce l’associazione Fuori Quota con l’evento “Una nuova élite: donne, Europa, sostenibilità”: un dibattito informale e aperto, pensato e organizzato per stimolare la riflessione su modalità più adatte a costruire un riferimento per la società, diverso e innovativo rispetto ai modelli precedenti, per realizzare un cambiamento equo e inclusivo per tutte e tutti.
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