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Imprese e gestione dello spreco alimentare: il nuovo progetto ASviS-Cna
Presentate le proposte di modelli di business innovativi per l’economia circolare e la riduzione delle eccedenze alimentari. Arriva a Roma To good to go, la nuova app per il consumo alimentare responsabile. 22/11/2019
Il 14 novembre è stato presentato il progetto “Economia circolare: la filiera della panificazione nel Lazio”, una ricerca promossa dall’ASviS e dalla Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa (Cna) sulle buone pratiche per la riduzione degli sprechi nel comparto alimentare, in particolare nel settore della produzione di prodotti da forno.
Tramite l’iniziativa, organizzata presso la sede di Cna Roma, sono state mostrate alcune esperienze e buone pratiche di riutilizzo degli scarti di lavorazione e discussi nuovi modelli organizzativi di impresa. Dopo i saluti introduttivi di Claudio Capezzuoli, responsabile Cna alimentare di Roma, il rappresentante del gruppo indicatori del segretariato ASviS Federico Olivieri ha presentato i risultati della ricerca, partendo da una definizione di economia circolare, nel perimetro dei Target del Goal 12,in particolare il 12.3: “Entro il 2030, dimezzare lo spreco pro capite globale di rifiuti alimentari nella vendita al dettaglio e dei consumatori per ridurre le perdite di cibo lungo le filiere di produzione e fornitura, comprese le perdite post-raccolto”. Olivieri ha illustrato l’analisi degli impatti dell’utilizzo di modelli di business sostenibili all’interno del sistema economico italiano, i cui dati mostrano stime differenziali di produttività superiori del +8% per le imprese mediamente sostenibili e del +12% per quelle altamente sostenibili.
Dopo l’identificazione dei destinatari del progetto e la dimostrazione dell’analisi di mercato svolta, il focus si è incentrato sull’invenduto e sugli sprechi: il 66,7% del campione di panificatori intervistati ha indicato una percentuale tra il 15% e il 20% di prodotti invenduti giornalmente e il 42% ha scelto come opzione proposta per il riutilizzo dell’invenduto il conferimento a strutture benefiche.
Il più grande elemento di innovazione della ricerca presentata è stato individuato nell’analisi dei sistemi di rete sui territori per la riduzione degli sprechi alimentari, come per esempio i rapporti di connessione tra Banco Alimentare e Caritas, e il ruolo sempre più centrale delle piattaforme digitali nella raccolta e nella distribuzione delle eccedenze, come nel caso della gestione dei processi produttivi del pane di Altamura.
In particolare, si è scelto di analizzare come buona pratica il caso dell’app Too good to go, il cui country manager per l’Italia Eugenio Sapora ha presentato le caratteristiche di innovazione, lo stato dell’arte, i vantaggi e le prospettive future della piattaforma. L’app, nata in Danimarca nel 2015, ha come obiettivo quello di permettere a bar, ristoranti, forni, pasticcerie, supermercati e hotel di recuperare e vendere online il cibo invenduto a prezzi ribassati. L’idea dietro al nuovo progetto è quella della “magic box”, i contenitori in vendita di ciò che non è stato acquistato nel corso della giornata. Queste “bag” prevedono al loro interno una selezione a sorpresa di prodotti e piatti freschi rimasti invenduti a fine giornata e che non possono essere messi in vendita il giorno successivo.
Scaricando l’app sullo smartphone e geolocalizzandosi, i consumatori possono trovare i locali aderenti e acquistare sull’applicazione ottimi pasti a prezzi minimi, tra i due e i sei euro, pari al 30% del cartellino, per un risparmio complessivo del 70%. Una volta ordinata la propria magic box, sarà possibile pagarla direttamente tramite app e ritirarla nella fascia oraria specificata, per scoprire infine cosa c’è dentro.
L’evento di presentazione della ricerca si è concluso con gli interventi di Maria Rita Sofi, dell’ufficio politiche energetiche della Cna nazionale, e di Valeria Baglio, rappresentante della commissione IV - ambiente di Roma Capitale, che hanno discusso dei modelli organizzativi, degli incentivi e dei vincoli da rimuovere per far decollare una proposta realistica di economia circolare che aumenti l’occupazione, diminuisca gli sprechi e limiti i consumi energetici, con il fine di costruire una domanda e un’offerta nel mercato basate su alti criteri di responsabilità economica, ambientale e sociale.
di Cecilia Menichella