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Scuola di Siena: le lezioni di Giovannini e Sachs chiudono l’edizione 2022
30 partecipanti di 12 nazionalità diverse, 4 progetti presentati, due lezioni aperte al pubblico con esperti di alto profilo: questa la conclusione della 4a edizione del percorso formativo sulla sostenibilità. 22/6/22
Con il completamento della fase tre, quella in presenza , è terminata sabato 18 giugno l’edizione 2022 della Siena International School on Sustainable Development, il percorso di alta formazione organizzato dall’ASviS, dal Centro Santa Chiara Lab dell’Ateneo senese e dal Sustainable develpoment solution network (Sdsn) con la collaborazione scientifica di Fondazione Enel, il supporto di Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus) e di Sdsn Europe, che quest’anno, giunto alla sua quarta edizione, ha avuto come focus il tema della decabornizzazione e della riduzione delle emissioni climalteranti.
La fase conclusiva della Scuola. Dopo una prima parte asincrona di autoapprendimento, pensata per consentire ai e alle partecipanti di rafforzare le proprie competenze individuali attraverso corsi online (14-23 marzo), e una seconda parte che si è articolata in 12 webinar con esperti e accademici di fama internazionale sulle sfide e le soluzioni della decarbonizzazione (23 marzo – 20 maggio), la terza fase della Scuola (dal 13 al 18 giugno) è consistita in cinque giorni di lezioni in presenza e workshop interattivi sulle implicazioni e soluzioni future, tenute da professori e professoresse di alto livello e svoltesi presso il Santa Chiara Lab dell’Università di Siena.
Gli interventi degli esperti. Tra i tanti incontri che hanno arricchito il programma della fase tre, quello del 13 giugno del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini e quello del 17 giugno dell’economista della Columbia University nonché presidente del Sdsn Jeffrey Sachs, sono stati aperti al pubblico.
“La sostenibilità è una dimensione chiave per lo sviluppo delle imprese ed è al centro delle politiche pubbliche. L'Unione europea è l'istituzione più avanzata in termini di orientamento sostenibile. Ad esempio, il Next Generation Eu e il Green Deal europeo sono passi avanti cruciali verso un futuro più sostenibile. Inoltre, raccomando di leggere l'art. 3 del Trattato dell'Unione europea dove è riportata chiaramente l’importanza del principio dello sviluppo sostenibile, non solo per l’Europa ma per il mondo intero. Sono molto felice che anche l’Italia abbia cambiato la propria Costituzione, includendo tra i suoi principi basilari non solo la salvaguardia degli ecosistemi, ma anche i diritti delle generazioni future. Dobbiamo evitare conflitti tra interessi economici, salute e protezione dell'ambiente. Dobbiamo preoccuparci del benessere economico, sociale e ambientale. Di recente ci sono stati vari shock negativi, pertanto la resilienza e, in particolare, la resilienza trasformativa diventano cruciali. Un percorso sostenibile ha bisogno di tecnologie, studi interdisciplinari e innovazione sociale e politica”. Queste le parole di Giovannini, il quale al termine della lezione ha anche sottolineato l'importanza di fare rete per trovare soluzioni innovative per il futuro.
GUARDA L'INTERVENTO DI GIOVANNINI (min 00.20.30)
Venerdì 17 giugno è stata invece la volta di Jeffrey Sachs, che si è soffermato sul ruolo del mercato che – ha ricordato – “può risolvere molti problemi diversi, ma non uno di natura ambientale” richiamando, per fare un parallelismo con la situazione di crisi attuale, gli shock petroliferi e l'instabilità monetaria che portarono alla stagflazione negli anni '70 e alla presa di coscienza di un possibile esaurimento delle risorse. “Ora la realtà è anche peggiore. La crescita dell'economia, infatti, sta portando ad andare oltre i confini del pianeta”. Infine, il professore americano ha affermato che “Il Pil non dovrebbe essere utilizzato per misurare la crescita economica di un'economia, quanto la dimensione di un'economia. Questa misura non tiene conto della longevità, delle questioni ambientali, intergenerazionali, ecc. Dobbiamo misurare cose specifiche con indicatori specifici come l'aspettativa di vita perché fornisce informazioni sulla qualità della vita, problemi di salute e cibo, livello di violenza, e così via”.
GUARDA L'INTERVENTO DI SACHS
I progetti di gruppo. Al termine della terza fase, i 30 discenti provenienti da 12 Paesi che hanno partecipato alla Scuola - tenutasi interamente in lingua inglese - hanno presentato quattro progetti, frutto del lavoro svolto in gruppo all’interno dei workshop collaborativi. I macrotemi che hanno informato le varie proposte sono stati agrifood, industria ed energia.
Il gruppo 1 ha presentato il progetto “Cooperativa su base comunitaria: potenziare i sistemi agroalimentari nelle zone rurali verso un'economia a basse emissioni di carbonio” con l’obiettivo di realizzare un nesso acqua-ecosistemi-cibo-energia in tre aree pilota, caratterizzate da una forte identità locale e dalla presenza di comunità responsabili della gestione del capitale naturale. L’idea è di creare un hub agroalimentare basato sulla comunità per facilitare l'implementazione di soluzioni comuni, l'adozione di pratiche di agricoltura intelligente per il clima, l'accesso ai servizi di trasformazione alimentare, distribuzione e marketing territoriale.
La proposta del gruppo 2 è “Uso sostenibile dei tetti nelle città: scalare la transizione energetica a livello di base”: con l’iniziativa RobinRoof si vuole offrire ai cittadini un'opportunità diretta per produrre la propria energia, risparmiare denaro e riunirsi in comunità, creando allo stesso tempo uno spazio prezioso che si aggiunge positivamente alla città. Ciò può avvenire attraverso un modello di finanziamento collaborativo tra le singole case nelle città, scegliendo tra una varietà di usi sostenibili dei tetti.
“Coinvolgere le comunità verso l'autonomia energetica e la neutralità del carbonio: il caso di studio dell'isola di Sifnos (Grecia)” è invece il progetto illustrato dal gruppo 3. Diventare un'isola energeticamente autonoma e senza rete pone una serie specifica di sfide tecnologiche e sociali. La proposta mira ad aumentare l'accettazione sociale di una soluzione di energia rinnovabile ibrida per l'isola greca di Sifnos.
Infine, il gruppo 4 ha presentato “Dunamis – Empowering Pmi verso la sostenibilità”, un’iniziativa che mira a sostenere le aziende e in particolare le piccole e medie imprese nel rendere sostenibili i propri modelli di business proponendo un modello olacratico sostenibile che induca cambiamenti organizzativi, comportamentali e di dialogo intergenerazionale attraverso fattori abilitanti e, in definitiva, la diffusione tra le reti di Pmi.
di Elita Viola