Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Entro il 2027 il 100% dei nuovi autobus urbani in Ue potrebbe essere net zero

Secondo uno studio di Transport & Environment, l’Europa accelera oltre le previsioni in questa filiera della mobilità sostenibile. I Paesi del Nord guidano la corsa, l’Italia in crescita ma sotto la media continentale. 17/3/2025

lunedì 17 marzo 2025
Tempo di lettura: 3 min

Il 2024 si conferma un anno decisivo per la riduzione delle emissioni di CO₂ nel settore dei trasporti urbani. Secondo i dati presentati il 2 marzo dall’organizzazione ambientalista Transport & Environment (T&E), il 46% degli autobus acquistati in Europa nell’ultimo anno è elettrico, mentre il 3% sfrutta le celle a combustibile a idrogeno, ossia genera elettricità a bordo attraverso una reazione chimica tra idrogeno e ossigeno. Un risultato che deriva da stringenti politiche comunitarie per la mobilità sostenibile e da strategie locali mirate, come l'introduzione di zone a zero emissioni, che hanno spinto le città ad aumentare gli investimenti nelle nuove tecnologie. Alla luce di queste evidenze, l’Ong con sede a Bruxelles vede il prossimo triennio come un possibile punto di svolta: a questo tasso di crescita, gli autobus urbani sono sulla buona strada per raggiungere vendite completamente emissioni zero entro il 2027. Per i residenti delle città, ciò significa strade più silenziose e aria più pulita. 

Quali Paesi guidano la transizione? 

Gli Stati del Nord Europa si confermano pionieri della mobilità sostenibile.  Finlandia e Islanda dominano, con i Paesi Bassi, la classifica con il 100% di autobus elettrici acquistati nel 2024, seguono la Danimarca (99%), e la Norvegia e il Lussemburgo (98%). L’Italia, pur mostrando segnali di crescita, resta indietro rispetto alla media europea, con il 44% di nuovi autobus elettrici e solo il 2% alimentato a idrogeno. 


LEGGI ANCHE - ACCELERATO E CONSERVATIVO: I DUE SCENARI DELLA MOBILITÀ  IN ITALIA


Analizzando il periodo che va dal 2021 al 2024, emerge un quadro diverso. I Paesi Bassi vantano la percentuale più bassa di autobus diesel in Europa (1%), mentre Finlandia, Norvegia e Danimarca superano il 90% di elettrificazione, seguite da Islanda (82%) e Lussemburgo (81%). 

Non tutte le nazioni europee avanzano allo stesso ritmo: Ungheria, Estonia, Slovacchia e Croazia hanno acquistato meno del 10% di mezzi elettrici negli ultimi tre anni. Anche Austria, Repubblica Ceca e Grecia mostrano una transizione lenta, con oltre il 70% della flotta alimentata da motori a diesel.

Un caso emblematico è quello dell’Estonia, che dimostra come una strategia politica mirata possa accelerare la transizione. In un solo anno, dal 2023 al 2024, il Paese ha incrementato l’acquisto di autobus elettrici dell’84%, dimostrando che il cambiamento in tempi rapidi è possibile.

Prospettive future

Nonostante le percentuali da record registrate negli ultimi anni, dunque, la transizione non procede in modo omogeneo in tutta l’Europa. Per evitare divari tra le nazioni, secondo Transport & Environment è necessario un maggior allineamento delle politiche nazionali e comunitarie. Una soluzione potrebbe essere l’introduzione di nuovi criteri negli appalti pubblici che incentivino l’acquisto di autobus a zero emissioni prodotti in Europa. Si otterrebbe, così, un doppio vantaggio: da un lato, tutte le nazioni europee avrebbero la possibilità di raggiungere gli obiettivi del Green deal; dall’altro, le risorse pubbliche verrebbero investite nella filiera industriale europea, favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro e riducendo la dipendenza dai fornitori esteri.

Vai all’analisi di T&E

di Ilaria Delli Carpini

 

Copertina: 123rf

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