Notizie
Maker Faire Roma, innovazione e ritorno alla manifattura nelle città
La cultura manifatturiera torna nelle città grazie alle nuove tecnologie, le imprese rinnovano i prodotti. Maker Faire porta a Roma prodotti e servizi del futuro, dalla stampante 3D all’olio espresso, dal riciclo creativo ai robot domestici.
Il Maker Faire, la più importante fiera europea sull’innovazione, riunisce ogni anno migliaia di persone per celebrare la cultura del “fai-da-te” in ambito tecnologico, presentando prodotti, idee e servizi innovativi. Quest’anno la quarta edizione ha accolto oltre 450 espositori e 100.000 partecipanti alla Fiera di Roma, dal 14 al 16 ottobre, unendo scienza, tecnologia, divertimento e business.
La fiera ha ospitato i partecipanti in sei padiglioni per scoprire i nuovi prodotti secondo le seguenti aree tematiche: cortocircuiti delle buone idee, ovvero l’area che ha ospitato conferenze e incontri per far raccontare l’innovazione attraverso gli studi e le idee di chi la vive giorno per giorno; giovani makers, spazio dedicato a bambini, giovani e scuole, in cui la tecnologia è applicata all’istruzione; attività interattive, come arte, musica, elettronica, giochi, automazione domestica, scienza e realtà aumentata; movimento, con innovazioni nell’ambito dello sport, ma anche affascinanti droni e robot; fabbricazione, con espositori che hanno presentato nuove forme di artigianato e manifattura, accessori innovativi e riciclaggio creativo; area vita, per l’esposizione di innovazioni nell’ambito dell’agricoltura, gli animali, il cibo, l’acqua e la salute. Tra le innovazioni sono stati presentati: la macchina per l’olio espresso, che utilizzando vari tipi di polpa di olive compressa produce numerose varietà di olio, esattamente come avviene oggi con le cialde del caffè; la stampante 3D, per l’arredamento e la produzione di abiti, cibi e accessori; i guanti intelligenti, che traducono la lingua dei segni trasferendola sullo smartphone; computer che purificano l’acqua contaminata attraverso l’energia solare; borse e accessori fatti con materiali riciclati. Tecnologia, quindi, ma anche accessibilità e sostenibilità.
Il portavoce dell’ASviS, Enrico Giovannini, ha partecipato al dibattito introduttivo sulla fiera. Come ha riferito nella sua rubrica “Scegliere il futuro” su Radio Radicale, ha messo in evidenza la correlazione tra innovazione e sviluppo delle città. Alcune metropoli (come Milano, Torino e in parte anche Roma) stanno diventando sempre più luogo per imprese indirizzate a nuove modalità manifatturiere. Sono quattro i temi centrali discussi da Giovannini: dati, lavoro, la proposta di un piano nazionale per le città e università.
I dati sono fondamentali, dice il Portavoce, perché la nuova manifattura è basata sulla digitalizzazione, pertanto occorre sviluppare la figura del Chief data officer per la creazione e gestione di dati in modo da ottenere una manifattura integrata sul territorio e con il commercio. Relativamente al lavoro, si prevede che l’automazione inciderà direttamente sulla riduzione del lavoro, ma farà nascere anche nuove attività, pertanto Giovannini evidenzia l’importanza della relazione tra università e centri di ricerca per identificare le nuove figure professionali di cui le imprese manifatturiere avranno bisogno in futuro. Giovannini propone anche di varare un piano nazionale per le città, come già fatto per le aree interne del paese, in modo da realizzare un salto culturale di qualità. Infine, le università potranno svolgere un ruolo fondamentale per lo sviluppo di competenze integrate da poter applicare in questo ambito.
di Flavia Belladonna