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ACQUA PULITA E SERVIZI IGIENICO-SANITARI

Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie

Nel mondo il 40% delle persone deve fare i conti con la scarsità d'acqua, una cifra destinata ad aumentare a causa della crisi climatica. In Italia la percentuale di acqua immessa nelle reti idriche che si disperde lungo il tragitto che la porta nelle case si attesta in media al 42%.

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Progresso non lineare, ma il cambiamento è in atto: il nuovo rapporto Istat SDGs

A che punto siamo, in Italia, con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030? Nonostante alcune regressioni e diseguaglianze territoriali, il 60% delle misure è in miglioramento. Istruzione e Città i Goal più carenti. 5/7/24

venerdì 5 luglio 2024
Tempo di lettura: min

Giovedì 4 luglio l’Istat ha presentato la settima edizione del “Rapporto sui Sustainable development goals (SDGs)”, nell’ambito della Quindicesima conferenza nazionale di statistica La statistica ufficiale nel tempo dell’intelligenza artificiale che si è tenuta a Roma e alla quale ha partecipato anche il direttore scientifico dell’ASviS Enrico Giovannini.

Il Rapporto Istat SDGs presenta ogni anno il monitoraggio e l’analisi delle misure adottate per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile per il nostro Paese. L’ultima edizione arricchisce le analisi con elementi originali, esaminando non solo l'evoluzione temporale e territoriale rispetto ai Target dell'Agenda 2030, ma anche le interrelazioni tra indicatori e obiettivi di diversi Goal. Il Rapporto include approfondimenti per ciascuno dei 17 Goal, redatti da studiosi e rappresentanti istituzionali coinvolti nella produzione di informazioni statistiche per misurare lo sviluppo sostenibile.

L’analisi del numero di misure in miglioramento e in peggioramento restituisce un quadro variegato, ma nel complesso positivo, soprattutto rispetto alle variazioni di lungo periodo, che vedono quasi il 60% delle misure in miglioramento (figura 2) e solo meno di un quinto in peggioramento (figura 3).

Nel lungo periodo, i Goal con le percentuali più elevate di misure in miglioramento sono:

  • Goal 5 (Parità di genere), con miglioramenti nella riduzione della violenza sulle donne e nella presenza femminile in posizioni direttive.
  • Goal 7 (Energia pulita e accessibile), con progressi nei consumi energetici e nelle fonti rinnovabili.
  • Goal 8 (Lavoro e crescita economica), che ha visto la ripresa del mercato del lavoro e un andamento positivo del consumo di materia.
  • Goal 17 (Partnership per gli Obiettivi), in particolare grazie alla diffusione crescente dell'Ict (Information and communication technologies).

Tuttavia, nell'ultimo anno, i Goal 5 e 8 hanno visto miglioramenti solo in circa la metà delle misure adottate.

I Goal con più indicatori in peggioramento invece sono:

  • Goal 4 (Istruzione di qualità), che ha registrato un peggioramento delle competenze alfabetiche e numeriche degli studenti, specialmente nelle scuole primarie.
  • Goal 11 (Città e comunità sostenibili), con le difficoltà nel trasporto pubblico e con l’aumento dell'abusivismo edilizio.

I Goal 9 (Imprese, innovazione e infrastrutture) e 10 (Ridurre le disuguaglianze) mostrano poche misure in peggioramento, con molte in condizioni di stabilità. I Goal 6 (Acqua pulita e servizi igienico-sanitari), 14 (Vita sott’acqua) e 15 (Vita sulla terra) presentano invece una percentuale elevata di misure stabili nel lungo periodo.

Per quanto riguarda invece il monitoraggio dei progressi verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile a livello regionale, la mappa dell'ultimo anno evidenzia una forte eterogeneità territoriale. Le Regioni del Nord-est mostrano un maggior progresso rispetto al Sud e alle isole. Le Regioni del Mezzogiorno, però, mostrano miglioramenti più marcati in termini di evoluzione temporale rispetto al lungo (dieci anni prima) e al breve periodo (anno precedente), particolarmente evidenti in Abruzzo, Calabria e Puglia.

Il cambiamento, nonostante tutto, è in atto. Abbiamo gli strumenti per affermarlo”, scrive nella prefazione al Rapporto Francesco Maria Chelli, presidente dell’Istituto nazionale di statistica, “Il progresso non è lineare. Ci sono state battute di arresto, e qualche regressione, anche grave. Alcuni traguardi, è vero, appaiono più difficili da raggiungere oggi di quanto fossero qualche anno fa. Soprattutto, molti divari si sono ampliati e le disuguaglianze si sono esacerbate. Eppure, il cammino della comunità umana verso i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile – il viaggio collettivo, che richiede passi coraggiosi e trasformativi – non si è fermato, e molti sforzi sono stati premiati da successi incoraggianti”.

 

di Sofia Petrarca

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