Notizie
Giovannini: urgono dati comparabili su lavoro dignitoso e crescita economica
Raggiungere il Goal 8 è vitale per soddisfare le ambizioni dell’Agenda 2030, serve un monitoraggio mondiale, dice l'ASviS. Ecco quanto emerso dal side event dell’High level political forum su lavoro dignitoso e crescita economica. 23/7/2019
"È improbabile che il Goal 8 venga raggiunto entro il 2030 al ritmo attuale di miglioramento” e “l'idea che il rilancio della crescita economica sia l'unico modo per progredire nel lavoro dignitoso è solo un'ipotesi”.
È quanto ha affermato il portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) Enrico Giovannini, durante l’“Hlpf 2019: Ituc Side event - Stakeholders agree on centrality of SDG 8 in Agenda 2030”, organizzato dall’International Trade Union Confederation (Ituc) il 12 luglio a New York, nei locali dell’Onu, come evento collaterale del Forum politico ad alto livello sullo sviluppo sostenibile (Hlpf) delle Nazioni Unite.
Durante la conferenza, Giovannini ha parlato del Goal 8, della sua centralità all’interno dell’Agenda 2030 e della necessità di un monitoraggio mondiale della dimensione lavorativa ed economica, per avere a disposizione dati comparabili.
L’Obiettivo di sviluppo sostenibile dedicato al lavoro dignitoso e alla crescita economica, ha affermato Giovannini, è un Goal multidimensionale, poiché integra diversi argomenti relativi alla crescita, all’occupazione, alla produttività, alle condizioni lavorative e ai diritti dei lavoratori: per questo raggiungere il Goal 8, senza compromettere gli altri Obiettivi, come quelli ambientali e climatici, è vitale per garantire il pieno e olistico soddisfacimento delle ambizioni dell’Agenda 2030.
Dei primi risultati della ricerca portata avanti dall’ASviS e dall’Ituc, Giovannini ha citato la relazione tra il livello di reddito e l'implementazione del Goal 8 e ha affermato che “il livello di reddito conta, ma non racconta tutta la storia”, poiché anche in Paesi con un basso reddito pro capite possono essere soddisfatti i diritti dei lavoratori, il dialogo sociale e la crescita economica.
Pertanto, l'idea che il rilancio della crescita economica sia l'unico modo per progredire nel lavoro dignitoso è solo un'ipotesi, ha aggiunto Giovannini, perché ci sono molte altre variabili, oltre il reddito, che fanno la differenza e devono essere considerate, come il diritto all’apprendimento permanente e il potenziale guadagno legato alla sostenibilità ambientale. A questo proposito, Giovannini ha sottolineato, infatti, che "Le grandi aziende che incorporano la sostenibilità nei loro modelli di business hanno un aumento della produttività. Ciò significa che il capitalismo ha bisogno di un cambiamento di paradigma”.
Per quanto riguarda, invece, il monitoraggio, ha concluso il portavoce dell’ASviS, è estremamente importante migliorare la raccolta dei dati, vista la grave mancanza di elementi a disposizione relativi ai settori di sicurezza e lavoro; legge condivisa sul lavoro retribuito; divario retributivo di genere; ispettori del lavoro; occupazione informale e tasso di copertura della contrattazione collettiva.
A questo proposito, l’intervento di Katinka Weinberger, capo del dipartimento di politica ambientale e sviluppo alla Commissione economica e sociale delle Nazioni Unite per l'Asia e il Pacifico (Unescap), ha sottolineato che l'Unescap sta lavorando per incorporare gli indicatori sul lavoro dignitoso nel monitoraggio regionale degli SDGs e sta conducendo una revisione inclusiva del Goal 8, guidata dall'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), che mette al centro la dimensione sociale dell’Agenda 2030, la protezione e il dialogo sociale.
Sulla stessa linea, Oliver Chinganya, direttore del Centro africano per le statistiche della Commissione economica per l'Africa delle Nazioni Unite, che ha espresso la difficoltà di raccogliere e confrontare i dati in Africa, dove soltanto 27 Paesi su 54 dispongono di elementi comparabili.
María Ortíz dell’Ufficio del Segretario esecutivo della Commissione economica delle Nazioni Unite per l'America Latina e i Caraibi, invece, ha sottolineato il ruolo chiave svolto dal lavoro dignitoso nella lotta contro le disuguaglianze, molto diffuse nella sua regione di riferimento. Infine, Vinicius Pinheiro, rappresentante speciale presso le Nazioni Unite e direttore dell'Ilo, ha presentato alcuni punti salienti dell'ultimo Rapporto Ilo sull'implementazione del Goal 8, che mostra come i progressi su questo settore siano ancora troppo lenti. Per questo, Pinheiro ha sottolineato l'utilità della campagna Ituc #Timefor8, per promuovere con urgenza il lavoro dignitoso, ribadita nell’intervento conclusivo del vice-segretario generale dell’Ituc Mamadou Diallo, che ha sottolineato la necessità di inserire il Goal 8 nel nuovo contratto sociale come richiesta del movimento sindacale.
Numerosi gli interventi anche da parte della Commissione europea, che hanno evidenziato il ruolo del dialogo sociale nel fare la differenza quando si tratta dell'attuazione del Goal 8 e l’importanza di passare da una mentalità dei costi a un approccio di investimento su temi importanti come la salute e la sicurezza sul lavoro e le retribuzioni; la partecipazione delle donne; l’economia di cura; l'importanza di tradurre la visione dell’Agenda 2030 in politiche concrete e linee di bilancio; il ruolo principale della gioventù; il legame tra tecnologia e occupazione e la necessità di investire in formazione e istruzione.
di Viola Brancatella