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Unep: le tre crisi planetarie interagiscono e minacciano il futuro dell’umanità
Il riscaldamento globale potrebbe aumentare di tre gradi entro fine secolo e le malattie legate all’inquinamento uccidono nove milioni di persone ogni anno. Un nuovo rapporto dell’Onu chiede impegni nazionali più ambiziosi. 18/03/21
“Per troppo tempo abbiamo condotto una guerra insensata e suicida contro la natura. Il risultato è che abbiamo tre crisi ambientali interconnesse”. Con queste parole il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha introdotto “Making peace with nature”, il nuovo rapporto del Programma delle Nazioni unite per l'ambiente (Unep) pubblicato il 18 febbraio. Basato su una serie di valutazioni globali, comprese quelle dell'Intergovernmental panel on climate change (Ipcc), dell’Intergovernmental science-policy platform for biodiversity and ecosystem services (Ipbes), sul Global Environment Outlook dell’Unep e sulle nuove scoperte relative all'emergenza di virus di probabile origine zoonotica come il SARS-CoV-2 responsabile della malattia del Covid-19, il report delinea la gravità delle tre emergenze ambientali della Terra: cambiamenti climatici, perdita di biodiversità e inquinamento.“Il mondo può affrontare insieme queste tre crisi ma serve un'azione urgente da parte dell'intera società” ha aggiunto Guterres.
Le tre crisi planetarie mettono a rischio il benessere delle generazioni future e attuali. Serve un cambio di rotta importante, sottolinea il Rapporto, con un’azione ambiziosa e coordinata da parte di governi, imprese e cittadini, per invertire gli effetti del declino ambientale. Per farlo occorre trasformare rapidamente i sistemi chiave del nostro pianeta: energia, acqua e cibo, in modo da utilizzare le risorse in maniera sostenibile. Trasformare i sistemi sociali ed economici significa migliorare il nostro rapporto con la natura, comprenderne il valore e metterlo al centro del processo decisionale. Negli ultimi 50 anni, l'economia globale è cresciuta di quasi cinque volte, l’estrazione di risorse naturali si è triplicata, la popolazione mondiale è aumentata di due volte, arrivando a 7,8 miliardi di persone e, nonostante la prosperità sia raddoppiata, circa 1,3 miliardi di persone rimangono povere e circa 700 milioni soffrono la fame.
Dal punto di vista ambientale, la Terra si sta dirigendo verso un aumento del riscaldamento globale di almeno 3° C al di sopra dei livelli preindustriali entro il 2100. Nessuno degli obiettivi globali per la protezione della vita sulla Terra e per arrestarne il degrado è stato pienamente raggiunto. La deforestazione e la pesca eccessiva continuano, e un milione di specie tra piante e animali rischia l’estinzione. Passi in avanti sono stati compiuti nel ripristino dello strato protettivo di ozono stratosferico, ma c'è molto da fare per ridurre l'inquinamento dell'aria e dell'acqua, gestire in sicurezza le sostanze chimiche e i rifiuti. Il declino ambientale, evidenzia il Rapporto, sta erodendo i progressi verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, onere che ricade soprattutto sulle popolazioni più povere e vulnerabili. Il cambiamento climatico minaccia i progressi su molti SDGs: sconfiggere la povertà (Goal 1), sconfiggere la fame (Goal 2), acqua pulita e servizi igienico-sanitari (Goal 6), ridurre le disuguaglianze (Goal 10), lavoro dignitoso e crescita economica (Goal 8), pace, giustizia e istituzioni solide (Goal 16). Il deterioramento dello stato del pianeta minaccia la salute e il benessere di tutti. Circa un quarto delle malattie deriva dai rischi legati all'ambiente, comprese le malattie di origine zoonotica (tra cui probabilmente il Covid-19), dai cambiamenti climatici e dall'esposizione all'inquinamento e alle sostanze chimiche tossiche. L'inquinamento atmosferico causa fino a nove milioni di morti premature all'anno. I rischi ambientali come le ondate di calore, le inondazioni, la siccità e l’inquinamento ostacolano gli sforzi per rendere le città e altri insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili.
Le tre emergenze ambientali, continua il report, devono essere affrontate insieme. Per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, sono necessari impegni nazionali sul clima più ambiziosi e rapide trasformazioni in settori fondamentali come i sistemi energetici, l'uso del suolo, l'agricoltura, la protezione delle foreste, lo sviluppo urbano, le infrastrutture e gli stili di vita. Limitare il riscaldamento globale, riducendo rapidamente le emissioni di gas serra, rende più facile ed economico adattarsi ai cambiamenti climatici e mette al sicuro i progressi verso gli SDGs. La perdita di biodiversità può essere arrestata e invertita espandendo le aree protette, fornendo spazio alla natura, migliorando l’uso della terra e del mare, evitando lo sfruttamento eccessivo delle risorse. Questi cambiamenti, rileva il Rapporto, implicano una radicale trasformazione nell'organizzazione economica e sociale della società, a livello di norme, valori e governance. I grandi cambiamenti nelle politiche, nelle regolamentazioni, negli incentivi e negli investimenti sono fondamentali per assicurare trasformazioni giuste e consapevoli. Mezzi di sussistenza alternativi e nuovi modelli di business sono la chiave per raggiungere rapidamente la sostenibilità.
Secondo il report, “i governi dovrebbero includere il capitale naturale nelle misurazioni della performance economica, dare un prezzo al carbonio, eliminare gradualmente i sussidi verso i combustibili fossili e reindirizzare i proventi verso soluzioni a basse emissioni di carbonio”. D’altra parte, i Paesi in via di sviluppo hanno bisogno di maggiore sostegno per affrontare le sfide ambientali, compreso l'accesso a finanziamenti con bassi tassi d’interesse e il supporto nella revisione dei propri sistemi contabili e delle strutture politiche.
Governi, imprese e cittadini hanno un ruolo da svolgere nella trasformazione verso un futuro sostenibile, conclude il Rapporto. Gli individui possono facilitare la trasformazione approfondendo il tema della sostenibilità, cambiando diete e abitudini di viaggio, non sprecando cibo e risorse e riducendo il loro consumo di acqua ed energia. Allo stesso tempo, i governi, attraverso la cooperazione internazionale, la politica e le leggi, possono guidare la trasformazione della società e dell’economia.
di Tommaso Tautonico