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La finanza sostenibile come ingrediente necessario per lo sviluppo economico
La Commissione europea in una nota strategica individua la finanza come principale motore per un cambio di paradigma e mentalità verso lo sviluppo sostenibile.
Priorità della Commissione europea è accelerare il processo di modernizzazione dell’economia e stare al passo con la “quarta rivoluzione industriale”. L’obiettivo? Creare un mercato più stabile, efficiente e sostenibile. L’ingrediente necessario di questa transizione è stimolare la finanza sostenibile, in quanto motore di crescita economica e occupazionale nel lungo periodo; per questo è importante che il mercato sia pronto ad accogliere un cambiamento di mentalità nell’immediato, grazie ad una regolamentazione chiara e trasparente per evitare che distorsioni, ad esempio il greenwashing, possano danneggiare il mercato nel suo complesso.
Questo il messaggio chiave della nota strategica pubblicata dalla Commissione europea, firmata dal presidente Jean-Claude Junker. La Commissione fa notare come ancora mancano regole precise e standard internazionali che definiscano il concetto di finanza sostenibile. Sono due gli aspetti fondamentali da tenere a mente quando si parla di finanza sostenibile: superare la finanza speculativa, privilegiando un’ottica di lungo periodo e andar oltre il concetto di green finance, gli investimenti in settori a basso impatto ambientale, ma considerare anche aspetti sociali, economici e di governance nelle decisioni di investimento. Infatti, per la creazione di nuovi posti di lavoro e un sistema economico più stabile sarà fondamentale investire in energia pulita, economia circolare e infrastrutture sostenibili.
Non solo contenuti, ma anche nuovi strumenti finanziari che possano stimolare imprese e investitori: green bonds, indici di mercato e altri mezzi di intermediazione come ad esempio la Luxembourg Green Exchange- LGX, lanciato lo scorso anno dalla borsa lussemburghese. Rilevante sottolineare come questi siano solo una piccola parte di un progetto più ampio: infatti, la finanza sostenibile non deve essere indicato come un mercato di nicchia concentrato caratterizzato dai sopracitati investimenti specifici, ma piuttosto un nuovo modo di interpretare la finanza nel suo complesso.
È necessaria dunque, una regolamentazione accurata in grado di dare risposte a numerosi quesiti:
- Le politiche monetarie europee devono essere integrate con considerazioni sul cambiamento climatico e sullo sviluppo sostenibile?
- Le direttive UE sul tema stanno avendo i risultati attesi?
- È necessario ampliare le direttive di controllo di banche e fondi di investimento, aggiungendo ai requisisti di solidità anche elementi ambientali, sociali e di governance (ESG- nella sigla inglese environmental, social and governance)?
- Esiste una nuova prospettiva e un ampliamento dei ruoli delle Autorità di controllo Europee?
Saranno dunque questi i punti su cui si concentrerà il lavoro della Commissione nei prossimi mesi per dare una risposta concreta allo sviluppo sostenibile affinché l’Europa assuma la leadership di finanza sostenibile a livello globale.
Per leggere tutta la nota strategica della Commissione europea clicca qui.
di Beatrice Carlini