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ENERGIA PULITA E ACCESSIBILE

Assicurare a tutti l'accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni

Nel 2021, la quota di energia primaria da fonti rinnovabili a livello mondiale è arrivata al 13,5%, mentre la quota di produzione mondiale di energia elettrica rinnovabile al 25%. In Italia, al 2020, la media nazionale delle fonti rinnovabili sui consumi lordi finali ha raggiunto il 19%. La produzione elettrica rinnovabile registrata nel 2021 si è attestata al 36% (ma dovrà superare l'80% entro il 2030).

Notizie

Finanza sostenibile e Intelligenza artificiale: adottati i nuovi “pacchetti”

Settimana 19-25 aprile. La Commissione ha adottato: tassonomia finanza sostenibile, proposte per reporting e valutazioni di sostenibilità negli investimenti; piano di coordinamento e regolamento per l’intelligenza artificiale affidabile.   26/04/21

Guarda la rassegna dal 19 al 25 aprile

 

In tempo utile per partecipare al summit sul clima promosso da Joe Biden in occasione della Giornata  mondiale della Terra del 22 aprile, la Commissione ha adottato il 21 aprile un pacchetto per la finanza sostenibile.

Anche i negoziatori del Consiglio e del Parlamento per la legge europea sul clima hanno raggiunto un accordo preliminare rispettando la stessa scadenza, affinché l’Ue partecipasse con un quadro più solido d’impegni all’appuntamento con gli altri leader.

Oltre a diversi impegni innovativi quali l’istituzione di un comitato scientifico consultivo europeo sui cambiamenti climatici, è stato definito il target minimo del -55% rispetto al 1990, a cui aggiungendo gli assorbimenti da suolo e biomassa è stato comunicato un obiettivo di circa -57% dai negoziatori del Parlamento Jytte Gutteland e Pascal Canfin nella conferenza stampa del 21 aprile.   

Lo stesso 21 aprile la Commissione ha adottato anche un importante pacchetto sull’intelligenza artificiale.

Entrambi i pacchetti, di seguito presentati, integrano indicazioni per le transizioni verde e digitale da sviluppare anche attraverso i piani nazionali di ripresa e resilienza.

 

Pacchetto di aprile sulla finanza sostenibile 

L’atteso pacchetto per la finanza sostenibile, si compone di:

All’effetto pratico, per tutti questi strumenti è prevista l’entrata in vigore ad ottobre 2022, mentre per la tassonomia - che nella prima pubblicazione degli atti in subdelega riguarda attività economiche che contribuiscono alla mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici - le norme entreranno in vigore dal 1° gennaio 2022.

Per agevolare una lettura d’insieme dei diversi atti, la Commissione con la COM(2021) 188 final tassonomia dell'UE, rendicontazione della sostenibilità aziendale, preferenze di sostenibilità e doveri fiduciari: dirigere la finanza verso il Green Deal europeo illustra in sintesi i diversi strumenti, precisando che l’aggiornamento della strategia per la finanza sostenibile quale parte delle azioni nel calendario del Green deal europeo,  è programmato per giugno 2021.

Gli atti della tassonomia che entreranno in vigore il 1° gennaio 2022 riguardano 13 settori economici, incluso energie rinnovabili, trasporti, silvicultura, industria ed edilizia, e si stima che gli stessi coprano le attività responsabili per quasi l’80% delle emissioni di gas serra dell’Ue.

La Commissione precisa che la tassonomia dell'UE riconosce come sostenibili quelle attività che apportano un contributo sostanziale, piuttosto che marginale, al raggiungimento degli obiettivi ambientali dell’Ue, rispettando anche criteri che nessun danno significativo agli altri fattori ambientali venga prodotto in base al livello di ambizione degli obiettivi del Green deal europeo, in coerenza con quanto richiesto anche per tutta la spesa inclusa nei Pnrr (sull’argomento cfr. rubrica Europa del 15.2.2021) .

I criteri sono dinamici e saranno soggetti a revisione periodica al fine di garantire che nuovi settori e attività, comprese le attività di transizione e abilitanti, possano essere aggiunti all'ambito di applicazione nel tempo modificando gli atti delegati.

Gli istituti di partecipazione europei consentiranno alle parti interessate l'opportunità di suggerire attività da includere nei criteri tramite un portale web, che sarà istituito a metà del 2021.

In merito alla attività di transizione, su cui potrebbe rientrare il gas naturale - che risulta escluso come investimento sostenibile dagli atti adottati, la Commissione ne ha rinviato la valutazione più avanti nel corso dell’anno. Come dichiarato dal Commissario Dombrovskis in conferenza stampa: sul gas, prenderemo in considerazione l'inclusione di alcune attività entro i limiti legali stabiliti dal regolamento sulla tassonomia (ndr.art.10.2) e sulla base delle conoscenze scientifiche. Considereremo anche una legislazione aggiuntiva per riconoscere il ruolo del gas nell'agevolare il passaggio da carbone e petrolio. Questo sarebbe però al di fuori della tassonomia.  

Per quanto riguarda la possibile inclusione dell’energia nucleare nella tassonomia, anche per essa è rinviata ogni decisione in attesa delle valutazioni di approfondimento scientifico in corso.

Indicando i prossimi passi nell’adozione di nuovi atti di subdelega per la tassonomia Ue, la Commissione specifica che il lavoro sulle altre quattro categorie ambientali (uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine, transizione verso un'economia circolare, prevenzione e controllo dell'inquinamento, protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi) è in corso, e che in conformità all’art.26 del regolamento sulla tassonomia - entro la fine del 2021 sarà valutato come estendere le stesse valutazioni in maniera approfondita anche sugli aspetti sociali.

La Commissione indica che la tassonomia avrà un impatto sulla finanza sostenibile a livello internazionale. E s’impegnerà nel perseguire gli obiettivi del Green deal europeo, cooperando strettamente con Paesi partner, anche nelle sedi internazionali pertinenti come la Piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile, il G7 / G20 e il Consiglio per la stabilità finanziaria.

Per quanto riguarda la proposta di revisione della direttiva sul reporting non finanziario, estenderà gli obblighi di rendicontazione su aspetti ambientali, sociali e di governance dalle attuali 11mila aziende, a circa 49mila, escludendo in pratica da questi obblighi solo le Pmi. Le informazioni riguarderanno la filiera globale di fornitura delle imprese che operano nel mercato unico, e per gli aspetti sociali argomenti quali il lavoro forzato e minorile, e altri aspetti contemplati nelle convezioni dell’Organizzazione internazionale del lavoro.

La Commissione propone di elaborare standard obbligatori per la rendicontazione delle grandi imprese e linee guida semplificate anche per la rendicontazione delle Pmi, che potranno adottarle su base volontaria.

La Commissione garantirà che gli standard di rendicontazione riflettano non solo l'attuale allineamento della tassonomia delle attività di una società, ma anche i suoi piani aziendali, e che gli standard facilitino la finanza, sia quella basata sul mercato dei capitali sia su quella bancaria. La rendicontazione obbligatoria ai sensi del regolamento sulla tassonomia si applicherà da gennaio 2022 per gli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, e da gennaio 2023 per gli altri quattro obiettivi, così come previsto nel regolamento sulla tassonomia dell'Ue.

La Commissione introduce nel pacchetto del 21 aprile anche la valutazione delle preferenze di sostenibilità del cliente negli atti delegati esistenti ai sensi della direttiva sui mercati degli strumenti finanziari (Mifid II) e della direttiva sulla distribuzione assicurativa (Idd), come supplemento alla valutazione dell'idoneità.

Ai consulenti in materia di assicurazioni e investimenti sarà richiesto di ottenere informazioni non solo sulla conoscenza ed esperienza di investimento del cliente, sulla capacità di sopportare perdite e sulla tolleranza al rischio come parte della valutazione dell'idoneità, ma anche sulle loro preferenze di sostenibilità. Ciò garantirà che le considerazioni sulla sostenibilità siano tenute in considerazione su base sistematica quando i consulenti valutano la gamma di strumenti e prodotti finanziari nelle loro raccomandazioni ai clienti.

Questa azione consentirà agli investitori al dettaglio di decidere dove e come investire i propri risparmi. In questo modo, tutti avranno la possibilità di avere un impatto positivo tangibile sul clima, l'ambiente e la società, se lo desiderano. Il cambiamento aumenterà la domanda di strumenti finanziari e prodotti con strategie di investimento sostenibili e quelli che considerano un impatto negativo sulla sostenibilità.

 

Pacchetto sull’Intelligenza artificiale

Il pacchetto sull’Intelligenza artificiale (Ia) viene adottato dalla Commissione come sviluppo di un processo avviato già nel 2018 con l’adozione della strategia europea per l’Ia, il piano di coordinamento per l’Ia del dicembre 2018, e le linee guida per un Ia affidabile e incentrata sull'umano nel 2019. Più di recente la Commissione von der Leyen ha poi adottato il 19.2.2020 il libro bianco sull’Ia, in ordine al quale è stato avviato un processo di consultazione che ha portato all’elaborazione del nuovo pacchetto del 21 aprile, composto da:

Come riportato nelle dichiarazioni dei Commissari Vestager e Breton, il pacchetto adottato risponde alla necessità di usufruire delle opportunità e benefici che l’Ia può apportare alla società, nei settori della salute, trasporti, energia, cybersecurity, evitando nel contempo i rischi che la stessa Ia può generare definendo un adeguato sistema di regole che assicuri che l’Ia in Europa rispetti i nostri valori, la sicurezza e i diritti fondamentali dei cittadini, che sia un mezzo e non un fine in sé.

Il nuovo regolamento assicurerà, dunque, di favorire la fiducia senza impedire l’innovazione.

Le nuove regole saranno adottate in tutti gli Stati membri seguendo un approccio basato sulla valutazione del rischio.

I rischi inaccettabili considerati come una chiara minaccia per la sicurezza, i mezzi di sussistenza e i diritti delle persone saranno vietati. Sono compresi i sistemi o le applicazioni di Ia che manipolano il comportamento umano per aggirare il libero arbitrio degli utenti (ad esempio, giocattoli che utilizzano l'assistenza vocale per incoraggiare i comportamenti pericolosi dei minori) e i sistemi che consentono ai governi di attribuire un "punteggio sociale” alle persone.

Vengono definite tre categorie di rischio: alto, limitato e minimo - in ordine ai quali sono previsti regole e obblighi di progettazione e verifica distinti.

In particolare per la categoria ad alto rischio rientrano tecnologie di Ia utilizzate:

  • per infrastrutture critiche (ad esempio nei trasporti), che possono mettere a rischio la vita e la sicurezza degli utenti;
  • nell'istruzione o formazione professionale, poiché può determinare l'accesso all'istruzione e il percorso professionale della vita di una persona (ad esempio, attribuzione del punteggio degli esami);
  • nei componenti di sicurezza dei prodotti (ad esempio utilizzati per applicazioni chirurgiche assistite da robot);
  • nell'ambito dell'occupazione, della gestione dei lavoratori e dell'accesso al lavoro autonomo (ad esempio, software di selezione dei CV per le procedure di assunzione);
  • in servizi pubblici e privati essenziali (ad esempio, lo scoring del credito che può negare ai cittadini la possibilità di ottenere un prestito);
  • in attività di contrasto che possono interferire con i diritti fondamentali delle persone (ad esempio, valutazione dell'affidabilità delle prove);
  • nella gestione della migrazione, dell'asilo e del controllo delle frontiere (ad esempio, verifica dell'autenticità dei documenti di viaggio);
  • nell'amministrazione della giustizia e nei processi democratici (ad esempio, applicazione della legge a una serie concreta di fatti).

I sistemi di Ia progettati per finalità ad alto rischio prima di poter essere immessi sul mercato dovranno rispettare obblighi rigorosi, dimostrando l’adozione di adeguati mezzi di valutazione e attenuazione dei rischi e di risultati discriminatori, garantendo tracciabilità dei risultati, adeguate informazioni agli utilizzatori, misure di sorveglianza umana ed elevati livelli di robustezza, sicurezza, accuratezza.

Tra i sistemi ad alto rischio rientrano anche tutti i sistemi di identificazione biometrica remota. Il loro utilizzo in spazi accessibili al pubblico è in linea di principio vietato, salvo poche eccezioni rigorosamente definite e regolamentate (ad esempio, ove strettamente necessario per cercare un minore scomparso, prevenire una minaccia terroristica specifica e imminente o individuare, localizzare, identificare o perseguire autori o sospettati di un reato grave), che dovranno essere soggette all'autorizzazione di un organo giudiziario o di un altro organo indipendente.

I sistemi a rischio limitato richiedono obblighi di trasparenza. Viene in proposito fatto l’esempio dei Chatbox in cui gli utilizzatori devono essere informati sul fatto che stanno interagendo con delle macchine, al fine di decidere con cognizione di causa se continuare ad usarli oppure no.

Per i sistemi a rischio minimo, esemplificati in applicazioni quali giochi elettronici e filtri anti-spam, che rappresentano la gran parte delle applicazioni, non sono necessari obblighi o adempimenti ai sensi del regolamento proposto poiché non influenti su diritti e la sicurezza.

La Commissione propone che le autorità nazionali di vigilanza del mercato competenti supervisionino le nuove regole, mentre l'istituzione di un comitato europeo per l'intelligenza artificiale ne faciliterà l'attuazione e stimolerà lo sviluppo di norme per l’IA.

Il quadro definito nella revisione del piano di coordinamento per l’Ia pone l’obiettivo per l’Ue di agire in maniera unitaria per sfruttarne al meglio i vantaggi e viene a integrarsi con il programma decennio europeo 2021-2030 del digitale.

Il piano si prefigge di garantire che la strategia europea sull'intelligenza artificiale sia allineata al Green Deal europeo, tenendo conto delle nuove sfide portate dalla pandemia di coronavirus.

La Commissione evidenzia che ciò potrà consentire di sviluppare e adottare le ultime tecnologie favorendo la competitività e la leadership globali dell’Europa, massimizzandone i vantaggi per l'economia, la società e l'ambiente e contribuendo a promuovere i valori europei in tutto il mondo.

Definisce dunque quattro punti chiave di riferimento nello sviluppo del piano di coordinamento:

  1. creare le condizioni favorevoli allo sviluppo e all'adozione dell'Ia attraverso lo scambio di informazioni strategiche, la condivisione dei dati e gli investimenti nelle capacità di calcolo critiche;
  2. promuovere l'eccellenza in materia di Ia "dal laboratorio al mercato" istituendo un partenariato pubblico-privato, costruendo e mobilitando capacità di ricerca, sviluppo e innovazione e mettendo a disposizione delle Pmi e delle pubbliche amministrazioni strutture di prova e sperimentazione nonché poli dell'innovazione digitale;
  3. garantire che l'Ia sia al servizio delle persone e sia una forza positiva nella società, operando in prima linea nello sviluppo e nella diffusione di un'Ia affidabile, coltivando talenti e competenze mediante tirocini, reti di dottorato e borse post-dottorato in ambito digitale, integrando la fiducia nelle politiche in materia di Ia e promuovendo la visione europea di un'Ia sostenibile e affidabile a livello globale;
  4. creare la leadership strategica in settori e tecnologie ad alto impatto, compreso l'ambiente, concentrandosi sul contributo dell'Ia alla produzione sostenibile, alla salute, ampliando lo scambio transfrontaliero di informazioni, nonché al settore pubblico, alla mobilità, agli affari interni e all'agricoltura e alla robotica.

La Commissione indica che lo sviluppo dei precedenti punti potrà beneficiare dei finanziamenti assegnati attraverso i programmi Europa digitale e Orizzonte europa, nonché il 20% del dispositivo per la ripresa e la resilienza (Rrf), e i programmi della politica di coesione.

In particolare per l’Rrf, la Commissione evidenzia come può essere utilizzato per stimolare gli investimenti degli Stati membri nell'Ia e sostenere le principali capacità di ricerca, innovazione e sperimentazione, in modo che lo sviluppo e l'uso accelerati dell'Ia possano contribuire alla ripresa economica e sociale e migliorare la competitività a lungo termine, grazie al potenziale che offre per aumentare la produttività in tutti i settori economici, creare nuovi mercati e offrire enormi opportunità per la crescita economica dell’Europa, dalla manutenzione predittiva ai robot collaborativi, dai gemelli digitali alla realtà aumentata.

Considera che nuove opportunità di affari e un maggiore dinamismo economico creeranno nuove opportunità di lavoro e compenseranno le potenziali perdite di posti di lavoro.

Attraverso i programmi Europa digitale e Orizzonte Europa, la Commissione prevede di investire 1 miliardo di euro all'anno nell'Ia e mobilitare ulteriori investimenti dal settore privato e dagli Stati membri per raggiungere 20 miliardi di euro di investimenti all'anno nel corso di questo decennio.

Il pacchetto sull’Ia si completa con la proposta di un nuovo regolamento macchine che garantisca la sicurezza degli utenti e dei consumatori e incoraggi l'innovazione. Mentre il regolamento sull'Ia affronterà i rischi per la sicurezza dei sistemi di Ia, il nuovo regolamento macchine garantirà l'integrazione sicura dei sistemi di Ia nelle macchine nel loro complesso. Le imprese dovranno comunque effettuare un'unica valutazione di conformità. 

di Luigi Di Marco

 

 

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lunedì 26 aprile 2021

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