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Notizie

Presidenza svedese al Consiglio Ue: l’impegno per l’Agenda 2030

Programma del primo semestre 2023 del Consiglio dell’Ue e sue priorità: sicurezza e unità, competitività, transizione verde ed energetica, tutela dei valori democratici e dello Stato di diritto.

Guarda la rassegna dal 21 dicembre 2022 all'8 gennaio

Il semestre di presidenza del Consiglio dell’Ue 1 gennaio - 30 giugno 2023 è affidato alla Svezia nella persona del primo ministro Ulf Krissterson. La presidenza svedese ha definito un programma che affianca e integra l’atto congiunto tra Commissione-Parlamento-Consiglio dell’Ue sulle priorità legislative 2023-2024, assunto il 15 dicembre 2022, e il programma annuale della Commissione europea per il 2023, che si articola nei sei punti del programma di mandato 2019-2024 di Ursula von der Leyen.

Il programma della presidenza svedese integra di fatto il quadro complessivo di tutte le politiche europee in corso, e viene introdotto con la specifica premessa: le economie europee sono gravemente colpite dalla guerra in Russia e dalla continua manipolazione dell'approvvigionamento energetico. L'aumento dei livelli di inflazione, dei tassi di interesse e dei prezzi dell'energia ha messo in difficoltà imprese e cittadini. Sebbene siano state intraprese azioni decisive, è imperativo rimanere fermi nella transizione verso l'economia verde e salvaguardare le basi del nostro modello economico per una crescita a lungo termine. La nostra unità e la nostra prontezza d'azione restano fondamentali per la sicurezza, la resilienza e la prosperità dell’Ue.

La crisi geopolitica e i conseguenti effetti sociali ed economici percorrono di fatto tutto il programma di presidenza svedese motivandone priorità, rilevando emergenze e necessità di accelerare sui processi in corso delle transizioni verde e digitale, e di sviluppare le azioni in corso per il rispetto dello Stato di diritto e il rafforzamento della tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, per la difesa dei valori democratici.

La presidenza svedese s’impegna a sostenere il lavoro della Commissione per presentare una prima revisione volontaria dell'attuazione dell'Agenda 2030 da parte dell'Ue. La presidenza intende adoperarsi per garantire un ampio e ambizioso accordo tra gli Stati membri in vista della revisione intermedia dell'Agenda 2030 e del proseguimento dell'attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Nel contesto, la Svezia indica il suo impegno a promuovere il sostegno dell'Ue al sistema delle Nazioni unite, nel contribuire alla risoluzione delle crisi e dei conflitti nel mondo, alla revisione del piano d'azione dell'Ue sui diritti umani e la democrazia nel mondo. S’impegna alla cooperazione con l’Africa, allo sviluppo dei partenariati con la regione indo-pacifica e con l’America latina, a sostenere l'applicazione della comunicazione della Commissione su una maggiore sostenibilità negli accordi commerciali portando avanti le proposte di riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio, a sostenere gli sforzi in corso per una politica comunitaria chiara, unitaria ed efficace nei confronti della Cina, basata sugli interessi e sui valori dell'Ue.


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Come quadro programmatico generale, la presidenza svedese indica inoltre l’impegno a garantire l'effettiva attuazione del semestre europeo, che rappresenta uno strumento importante per gestire le attuali circostanze economiche eccezionali e modernizzare l'economia dell’Ue.

La presidenza svedese evidenzia il suo impegno a portare in discussione le proposte della Commissione per la revisione della governance economica dell’Unione e le relative regole del patto di stabilità e crescita, le nuove regole di tassazione dell’energia e la proposta di nuove norme sull'Iva per l'era digitale.

Le priorità del programma sono così definite:

 

Sicurezza - unità

Nel documento è dichiarato l’impegno a dare priorità e continuo sostegno economico e militare all'Ucraina, nonché al sostegno al processo d’integrazione dell'Ucraina nell'Ue.

Viene evidenziata anche la necessità di rafforzare la sicurezza dell’Unione costruendo un consenso verso una solida politica europea di sicurezza e difesa, in stretta collaborazione con i Paesi partner, rafforzando la cooperazione transatlantica con gli Stati Uniti, ma anche la cooperazione Ue-Nato e quella con il Regno unito, il Canada e l'America latina.

L’impegno si concretizzerà anche attraverso l’attuazione della bussola strategica per la difesa dell’Ue. La stessa transizione climatica, sviluppata al successivo punto, è indicata come tema di sicurezza e unità.

Misure specifiche riguardano anche la salute nel quadro di collaborazione con l’Oms, l’impegno a portare avanti il trattato internazionale sulle pandemie e modifiche supplementari al regolamento sanitario internazionale.

 

Competitività

Il programma evidenzia che la forza, la resilienza e la posizione globale dell'Europa dipendono dalla nostra produzione economica, che è strettamente legata al mercato unico e alle opportunità commerciali globali, fondamentali per rafforzare l'importanza geopolitica dell'Ue.

Viene sottolineato l’impegno a sostenere la diffusione di competenze di base e l'apprendimento permanente anche nel quadro dell’anno europeo delle competenze: tutti i cittadini devono essere attrezzati per un mercato del lavoro in rapida evoluzione. Viene indicato il sostegno all’annunciata legge europea sulle materie prime critiche, che rappresenterà un passo importante verso la riduzione della vulnerabilità nel garantire che l'Ue rimanga un leader mondiale nella transizione verde. La presidenza s’impegna a portare avanti i lavori in merito alla proposta di legge europea sui semiconduttori (Chips Act) , definita come un passo fondamentale verso il rafforzamento dell'ecosistema europeo dei semiconduttori e la creazione di opportunità di diversificazione per un'economia sempre più digitale.

Il programma indica poi l’impegno allo sviluppo di quadri normativi uniformi e favorevoli alla crescita e l’innovazione e misure per favorire la ricerca, anche attraverso la scienza aperta.

La presidenza segnerà il 30esimo anniversario dell'avvio del mercato interno, che considera un punto di partenza naturale per stabilire un percorso per rafforzare la competitività dell'Ue a lungo termine.

 

Transizione verde ed energetica 

Il programma indica che la sfida climatica globale richiede una risposta globale e che l'Ue svolge un ruolo cruciale nel mantenere alte le ambizioni globali. L'Europa deve dunque dare l'esempio, realizzando obiettivi climatici ambiziosi, stimolando la crescita e la competitività,  mettendo in atto il Fit for 55 come integrato dal RePowerEu, accelerando la transizione energetica per rendere l'Ue indipendente dall'energia fossile e dalla dipendenza dalle importazioni.

Il Green Deal europeo viene posto in cima all'agenda del semestre svedese. Oltre agli sviluppi delle politiche climatico/energetiche, la presidenza s’impegna anche allo sviluppo delle nuove normative per l’abbattimento dell’inquinamento dell’aria, per il ripristino degli ecosistemi e lo sviluppo degli impegni assunti con la Cop15 sulla biodiversità, sull’ecodesign e l’economia circolare, con il sostegno a un accordo globale giuridicamente vincolante per l’abbattimento dell’inquinamento da plastica.

Altri aspetti trattati nel programma riguardano la produzione agricola e alimentare, e l’impegno della presidenza a mantenere il tema sicurezza alimentare tra le priorità, in risposta anche agli effetti sul costo dei beni alimentari determinati dall’invasione russa in Ucraina. La presidenza svedese s’impegna a promuovere attivamente in questo ambito il lavoro dell'Ue per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, parallelamente a un aumento della competitività, dell'occupazione, della produzione alimentare, della salute e del benessere.


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Valori democratici e Stato di diritto: il nostro fondamento

Il programma sottolinea che l'Unione europea si basa su valori democratici che aprono la strada alla coesione, alle libertà individuali, alla non discriminazione, all'aumento della produzione economica e all'influenza globale. Il rispetto del principio dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali è quindi un elemento essenziale della presidenza svedese - e di ogni presidenza del Consiglio.

Partendo dalla relazione annuale della Commissione europea sullo Stato di diritto, che contiene raccomandazioni rivolte agli Stati membri, la presidenza svedese s’impegna a continuare il dialogo sullo Stato di diritto del Consiglio Paese per Paese. Evidenzia il suo impegno nel contrasto delle discriminazioni, nella parità di genere, nel pieno godimento dei diritti anche da parte delle persone affette da disabilità, nella garanzia all’assistenza per gli anziani, nei diritti del bambino.

La presidenza sottolinea il suo impegno anche per garantire che l'Ue ratifichi la Convenzione di Istanbul per il contrastato della violenza contro le donne, e l’adesione al più presto alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo.

Nel quadro articolato delle iniziative in corso, la presidenza s’impegna inoltre a perseguire le misure di contrasto alla criminalità organizzata, al terrorismo e all'estremismo violento, ai reati online, al rafforzamento della cybersecurity, a portare avanti i lavori sulla proposta di una legge europea sulla libertà dei media.

Sull’argomento attuazione del nuovo patto migrazione e asilo, per una sua efficace attuazione, la presidenza svedese indica infine la necessità di agire all'interno dell'Ue e anche al di fuori dei suoi confini, in cooperazione con i Paesi terzi.

 

di Luigi Di Marco

 

 

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martedì 10 gennaio 2023

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