Notizie
Il summit di One: sconfiggere la povertà richiede investimenti su donne e bambine
A margine del Forum annuale dell'Ocse, 250 “giovani ambasciatori” provenienti da 50 Paesi si sono incontrati a Parigi e hanno chiesto il rifinanziamento del Fondo globale contro la povertà estrema. Se ne discuterà in Italia in una riunione il 27 giugno.
"La povertà è sessista. Non lasciamo donne e bambine a bordo campo". Con questa frase su uno striscione i “giovani ambasciatori” di “One”, organizzazione internazionale composta da sette milioni di persone per combattere povertà e malattie specialmente in Africa, hanno voluto portare all'attenzione pubblica il dramma della discriminazione nei Paesi in via di sviluppo.
In occasione del summit di One, a margine del Forum annuale dell'Ocse, a Parigi dal 31 maggio al 2 giugno, 250 ragazzi e ragazze provenienti da 50 Paesi hanno potuto incontrare i leader politici internazionali, tra cui il ministro degli Esteri francese Jean-Mark Ayraul, il segretario generale Angel Gurría e il direttore della Comitato per la cooperazione allo sviluppo dell'Ocse Erik Solheim, per ricordare loro l'obiettivo di sviluppo sostenibile di eliminare la povertà estrema entro il 2030.
Anche se le statistiche indicano che la povertà estrema dal 1990 al 2012 è diminuita del 66% grazie alla rete internazionale di aiuti umanitari e al lavoro sul campo di ong e associazioni, non è abbastanza: “Siamo a buon punto ma possiamo raggiungere l'obiettivo di eliminare la povertà estrema solo se i leader del mondo daranno priorità a investimenti su ragazze e donne”, sottolinea Francesca Spatola, tra i 40 Youth Ambassador italiani, “Una opportunità va colta alla conferenza mondiale per il rifinanziamento del Fondo globale previsto a settembre in Canada. Attualmente, infatti, il Fondo stima che oltre il 60% di stanziamenti è indirizzato verso ragazze e donne".
Al Forum dell'Ocse erano presenti ministri e delegati da più di 40 Paesi per discutere anche di come coordinare le forze per il raggiungimento degli SDGs, gli impegni globali sottoscritti nel dicembre 2015 dai 193 Paesi dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
In particolare sull'Italia Adrian Lovett, Ceo ad interim di One, ha puntualizzato a proposito degli incontri previsti il 27 e il 28 giugno a Roma all'Istituto superiore di sanità e al ministero degli Esteri: “Siamo felici che il vostro Paese organizzi una conferenza col Fondo globale e approfittiamo dell'occasione per chiedere al presidente Renzi di aumentare l'impegno dell'Italia ad almeno 200 milioni di euro per i prossimi tre anni: un segnale forte dell'ambizione italiana e dell'impegno verso lo sviluppo internazionale, specialmente in vista della presidenza del G7 nel 2017”.
di Elis Viettone