Rubrica: Europa e Agenda 2030
La salute mentale è un’epidemia silenziosa. L’Ue adotta un approccio globale
Settimana 5-11 giugno. Approccio globale alla salute mentale. Migrazione e asilo. Visita in Tunisia. Green week, giornata mondiale oceani, verso la Cop28. Raccolta rifiuti. Standard Ue del report di sostenibilità.
Un approccio globale alla salute mentale
Il 7 giugno è stata adottata dalla Commissione europea la Comunicazione su un approccio globale alla salute mentale. L’iniziativa, annunciata dalla presidente von der Leyen nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, rientra nell’ambito del programma Unione della salute e rappresenta nei fatti un piano articolato di azioni per la salute mentale, rispondendo anche alle richieste dei cittadini nell’ambito della Conferenza sul futuro dell’Europa.
Dai dati che riporta la Commissione, emerge che già prima della pandemia di Covid-19 i problemi di salute mentale interessavano circa 84 milioni di persone nell’Ue, dunque una persona su sei, con un costo di 600 miliardi di euro all’anno, ossia oltre il 4% del Pil dell’Ue, con notevoli disparità in termini regionali, sociali, di genere e di età. Per quanto riguarda il luogo di lavoro, il 27% dei lavoratori riferisce di aver sperimentato stress, depressione o ansia correlati al lavoro nei 12 mesi precedenti, con gravi ripercussioni sociali, sulla vita dei lavoratori e sull'organizzazione delle imprese. Inoltre, già nel 2019 oltre il 7% della popolazione dell'Ue soffriva di depressione e il 13% si sentiva solo per la maggior parte del tempo. Il suicidio risulta essere la seconda causa di morte tra i giovani (di età compresa tra i 15 e i 19 anni) dopo gli incidenti stradali. La Commissione indica anche la stima economica, che per l'Ue il valore annuo della perdita di salute mentale nei bambini e nei giovani è stimato a 50 miliardi di euro.
La pandemia, la guerra, i cambiamenti climatici e la crescente ansia per il futuro emergono come fattori contestuali di stress, determinando un peggioramento forte per la salute mentale. In particolare la Commissione, dedicando una particolare attenzione ai giovani nell’elaborazione dell’analisi e delle proposte, riporta che i giovani sono inoltre estremamente preoccupati per i cambiamenti climatici e per la perdita di biodiversità. Da un'indagine recente è emerso che il 75% dei bambini e dei giovani rispondenti pensa che il futuro sia "spaventoso". Allo stesso tempo, lo studio citato ha evidenziato che l'ansia e il disagio legati al clima sono correlati alla percezione di una risposta inadeguata da parte del governo e ai sentimenti di tradimento associati.
Una parte estesa del documento tratta anche gli aspetti psicologici relativi ai minori e il mondo digitale, richiamando diverse iniziative già avviate tra cui anche la strategia dell'Ue sui diritti dei minori.
Adottando il principio di un approccio globale che punta sulla collaborazione tra gli attori nazionali e regionali, i settori sanitari e non sanitari e i portatori di interessi, dalle organizzazioni dei pazienti e della società civile al mondo accademico e all’industria, la Commissione intende porre la salute mentale sullo stesso piano della salute fisica e considerarla aldilà di un mero problema sanitario, concentrando molte azioni chiave sulla prevenzione.
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Nella Comunicazione sono dunque enunciate 20 iniziative faro articolate nel quadro dei seguenti punti:
- Integrazione della salute mentale in tutte le politiche.
- Promozione della buona salute mentale, della prevenzione e dell'intervento precoce in relazione ai problemi di salute mentale.
- Miglioramento della salute mentale dei bambini e dei giovani.
- Assistenza alle persone più bisognose.
- Gestione dei rischi psicosociali sul luogo di lavoro.
- Rafforzamento dei sistemi di salute mentale e miglioramento dell'accesso alle cure e all’assistenza.
- Eliminazione della stigmatizzazione.
- Promozione della salute mentale a livello mondiale.
Per il finanziamento delle azioni, la Commissione indica che il bilancio destinato a sostenere la salute mentale dovrebbe essere proporzionato all'entità della sfida. Per il sostegno dell’Ue, la Commissione individua un importo pari a 1,23 miliardi di euro nel quadro finanziario pluriennale 2021-2027 per la promozione diretta e indiretta della salute mentale, attraverso anche i fondi per la ricerca e i fondi per la salute del Pnrr. Gli Stati membri devono comunque destinare risorse aggiuntive. La Commissione evidenzia in merito che il finanziamento delle azioni per la salute mentale costituisce un imperativo sociale ed economico.
Nella conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa il vice-presidente della Commissione Margaritis Schinas, ha definito la salute mentale un'epidemia silenziosa, mentre la Commissaria per la salute e la politica dei consumatori Stella Kyriakides ha condiviso la riflessione generale che la salute mentale non riguarda solo la malattia o la sua assenza, ma anche il benessere e la sperimentazione di emozioni positive: riguarda noi, la nostra vita, il lavoro, le relazioni, la salute fisica, l'ambiente sociale e i diritti umani.
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Sempre sul tema salute, il precedente 5 giugno la Commissione europea e l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno annunciato l'avvio di uno storico partenariato per la sanità digitale.
L'iniziativa, basata sulla strategia globale dell'Ue in materia di salute e sulla strategia globale degli Stati membri dell'Oms in materia di sanità digitale, fa seguito all'accordo del 2 dicembre 2022 firmato dalla Commissaria Kyriakides e dal direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, volto a consolidare la cooperazione strategica sulle questioni sanitarie globali.
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Emergenza migrazione: nuovi atti e posizioni adottate
La Commissione europea ha presentato il 6 giugno un piano d'azione dell'Ue per le rotte migratorie del Mediterraneo occidentale e dell'Atlantico nell’intento di perseguire l’obiettivo di aiutare gli Stati membri a rafforzare la gestione della migrazione lungo questa rotta, prevenendo le partenze irregolari e salvando vite umane, in stretta collaborazione con i principali Paesi partner. In pari data ha anche adottato nuove misure per lottare contro il crescente uso del trasporto commerciale da parte di reti criminali che favoriscono la migrazione irregolare verso l'Ue, a integrazione della proposta di regolamento (nel quadro del piano d’azione presentato nella nostra rubrica del 4.10.21) di cui sollecita l’adozione da parte del Parlamento e del Consiglio.
Nel frattempo il Consiglio ha adottato la sua posizione sui regolamenti per la gestione dell'asilo e della migrazione e per la procedura comune di protezione internazionale nell'Unione che formeranno la base di negoziazione con il Parlamento.
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Verso un partenariato con la Tunisia per migrazioni, sviluppo economico e fonti rinnovabili
Il tema migrazione è stato anche oggetto della visita in Tunisia dal presidente Saied, da parte della presidente von der Leyen, con i leader europei Giorgia Meloni e il primo ministro olandese Mark Rutte. Nella conferenza stampa, i leader hanno dichiarato: abbiamo interesse a spezzare il cinico modello commerciale dei contrabbandieri. È orribile vedere come essi mettano deliberatamente a repentaglio vite umane in nome del profitto. Lavoreremo insieme a un partenariato operativo contro il contrabbando. E sosterremo la Tunisia nella gestione delle frontiere. Quest'anno, l'Ue fornirà 100 milioni di euro alla Tunisia per la gestione delle frontiere, ma anche per la ricerca e il salvataggio, la lotta al contrabbando e il rimpatrio. L'obiettivo è quello di sostenere una politica migratoria olistica radicata nel rispetto dei diritti umani.
Gli altri temi dell’intesa hanno riguardato l’esportazione di energia pulita dalla Tunisia attraverso l'interconnettore Elmed, un’infrastruttura sottomarina che collegherà la Tunisia all’Italia per il trasporto di energia elettrica da fonti rinnovabili, di cui l’Europa beneficerà per lo sviluppo degli obiettivi di decarbonizzazione. I leader si propongono di organizzare in autunno un forum per portare più investimenti privati nel settore delle rinnovabili in Tunisia, compreso l’idrogeno, lavorando su di una tabella di marcia comune con l’adozione di un memorandum d'intesa sulle rinnovabili con la Tunisia.
Green week, giornata mondiale degli oceani, incontri verso la Cop 28 sul clima
Dal 3 all’11 giugno si è tenuta la ormai consolidata iniziativa Green week dell’Ue.
La presidente von der Leyen nel suo messaggio del 6 giugno ha messo in evidenza l’importanza fondamentale di questa manifestazione con le seguenti parole:
l'Europa sta affrontando la peggiore siccità degli ultimi 500 anni. Gli ultimi otto anni sono stati i più caldi mai registrati. E gli scienziati del clima prevedono che nel 2023 o 2024 si batteranno nuovi record di temperatura, con il ritorno di El Niño a livello globale. E sappiamo cosa significa: ondate di calore, siccità, incendi, tempeste e inondazioni più gravi. Questo è il prezzo della combustione delle energie fossili.
von der Leyen lancia però anche messaggi positivi di speranza, riferendo che: l’anno scorso, per la prima volta nella storia, l'Ue ha prodotto più elettricità dal sole e dal vento che dal gas. E siamo sulla buona strada per raddoppiare la diffusione delle energie rinnovabili anche quest'anno.
Ci stiamo lasciando alle spalle la cultura dell'usa e getta e stiamo entrando in un'economia circolare basata sull'innovazione. Stiamo modernizzando la nostra industria con la legge sull'industria a zero emissioni. In questo modo, stiamo creando centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro in tutta Europa. E le città, grandi e piccole, in tutta l'Unione, stanno intraprendendo le loro rivoluzioni sostenibili, sbocciando con colori e vita. Questo è il Green deal europeo in azione.
I disastri climatici e ambientali si verificano intorno a noi. Ma anche le soluzioni, grazie a tutti voi che credete che un cambiamento trasformativo non sia solo necessario, ma possibile.
L’8 giugno, è stata anche la celebrazione della giornata mondiale degli oceani. L’alto rappresentante dell’Ue Borrel e il Commissario Sinkevičius, hanno rilasciato una dichiarazione reiterando l’impegno dell’Ue nel portare a conclusione i negoziati del trattato sulla biodiversità degli oceani del 4 marzo 2023 e di impegnarsi fino in fondo per raggiungere un ambizioso accordo globale sull'inquinamento da plastica. Nel contesto, viene rammentata anche l’adozione del 10 marzo della Comunicazione congiunta sulla strategia di sicurezza marittima dell'Ue e relativo piano d'azione e l’impegno nello sviluppo della missione del Green deal per il ripristino degli oceani e delle acque.
In pari data è stato sottoscritto con l’Organizzazione mondiale del commercio l’accordo sulle sovvenzioni alla pesca, che include il divieto di erogare sovvenzioni pubbliche alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.
Sugli impegni dell’Ue in relazione alle sfide ambientali globali, è stato anche pubblicata il 7 giugno il resoconto degli incontri preparatori per la Cop28 sul clima che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre, a cui hanno partecipato la presidente von der Leyen, il vice-presidente Timmermans, l’alto rappresentante Borrel e il presidente della Cop28 Sultan Al-Jaber. I principi guida convenuti riguardano il far sì che sia ancora possibile limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5°C, il progresso verso una transizione energetica giusta, garantire che tutti i Paesi rimangano ambiziosi nel sostenere l'azione per il clima e che i Paesi più vulnerabili siano supportati anche finanziariamente.
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A che punto sono gli Stati membri con gli obiettivi di gestione rifiuti
L’8 giugno è stato pubblicato da parte della Commissione europea il rapporto che individua gli Stati membri che rischiano di non raggiungere l'obiettivo di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti urbani per il 2025, l'obiettivo di riciclaggio dei rifiuti di imballaggio per il 2025 e l'obiettivo di riduzione del collocamento in discarica dei rifiuti per il 2035.
La Commissione europea ha presentato il rapporto sulla base dei dati dell’agenzia europea per l’ambiente.
Per quanto riguarda gli obiettivi di preparare per il riutilizzo e riciclare il 55% dei rifiuti urbani e di riciclare il 65% di tutti i rifiuti di imballaggio da raggiungere entro il 2025:
- 9 Stati membri sono sulla buona strada per raggiungere entrambi gli obiettivi tra cui l’Italia;
- 8 Stati membri rischiano di mancare solo l'obiettivo per i rifiuti urbani;
- 10 Stati membri rischiano di mancare sia l'obiettivo per i rifiuti urbani che quello per tutti i rifiuti di imballaggio per il 2025.
Vari Stati membri sono considerati a rischio di mancare uno o più obiettivi specifici per materiale, il più cruciale dei quali è la plastica che interessa 19 Paesi, tra questi inclusa anche l’Italia.
Per le altre tipologie vetro, alluminio, metalli ferrosi, carta e cartone, legno, l’Italia non è presente.
Complessivamente 13 Stati membri sono ancora lontani dall'obiettivo di ridurre al massimo al 10% il collocamento in discarica dei rifiuti urbani, da raggiungere entro il 2035. Tra questi non è presente l’Italia.
Consultazioni aperte sulla bozza di regolamento per la rendicontazione di sostenibilità
Pubblicata per consultazione aperte fino al 7 luglio 2023, la bozza di regolamento per la rendicontazione di sostenibilità. Questo atto integra la direttiva sulla contabilità, modificata dalla direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità delle imprese, che impone alle grandi imprese e alle società quotate in borsa di pubblicare regolarmente relazioni sui rischi sociali e ambientali cui sono esposte e sulle modalità di impatto delle loro attività sulle persone e sull'ambiente.
Questo primo atto delegato stabilisce norme trasversali e standard per la divulgazione di informazioni ambientali, sociali e di governance.
di Luigi Di Marco