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Otto italiani su dieci conoscono le rinnovabili, ma solo il 13% sa identificarle
Secondo un’indagine Ipsos, in Italia il 90% della popolazione giudica positivamente le fonti rinnovabili, per l’87% possono contribuire a ridurre il caro energia. Confusione su gas naturale e nucleare, serve migliore informazione. 1/2/23
Durante il 2022 Ipsos ha realizzato, per conto dell’Associazione nazionale tutela energie rinnovabili (Anter), il secondo studio sulla percezione delle energie rinnovabili da parte della popolazione italiana (dopo quello portato avanti nel 2021). L’indagine ha coinvolto un campione rappresentativo di mille italiani e italiane maggiorenni, e ha dato alcuni risultati utili a delineare il grado di diffusione di queste tematiche nella Penisola.
Otto italiani su dieci conoscono le fonti rinnovabili (57% “abbastanza”, 22% “molto”), dice lo studio, una percentuale che però risulta meno rassicurante quando viene chiesto agli intervistati di identificare le fonti energetiche. Secondo Ipsos, il 13% degli italiani (corrispondente a poco più di una persona su dieci) conosce con precisione tutte le energie rinnovabili, mentre per il 77% della popolazione si registra una prevalenza di risposte corrette. Andando ancora più a fondo, quando agli intervistati è stato chiesto di indicare le differenti energie rinnovabili, mentre una grande maggioranza ha identificato solare ed eolico, il 17% (quasi uno su cinque) ha inserito il gas naturale, l’11% il nucleare, il 5% il carbone e il 3% il petrolio.
Il ruolo dell’informazione. Un problema, quello dell’identificazione delle fonti autenticamente rinnovabili, che per Ipsos è strettamente legato alla necessità di un’informazione più consapevole in materia: “L’informazione è generalmente ritenuta importante nella diffusione della conoscenza delle energie rinnovabili, per migliorare i comportamenti individuali e le azioni da mettere in campo ed evitare il proliferare di notizie imprecise o scorrette”.
Ipsos ha anche chiesto a italiani e italiane come giudicano le energie rinnovabili, e le risposte sono state tutto sommato buone: nove italiani su dieci le giudicano positivamente (nello specifico, il 42% le giudica “positivamente” e per il 48% “sono il futuro”) mentre la percentuale restante si divide tra indifferenza (4%), giudizio negativo (2%) e mancanza di informazioni necessarie per poter giudicare (3%). Per concludere, altri due dati: secondo l’87% degli italiani (47% “molto” e 40% “un poco”) le fonti rinnovabili possono contribuire a stabilizzare e ridurre il costo dell’energia, mentre per il 43% degli intervistati la politica e le istituzioni italiane si stanno impegnando di più, rispetto al passato, sulle tematiche ambientali e rinnovabili. Una percentuale destinata (si spera) a migliorare.
I temi che preoccupano di più. Ipsos ha anche analizzato la gerarchia delle problematiche percepite come più o meno urgenti dalla popolazione italiana: la pandemia, secondo la società di ricerche di mercato, è scesa all’ottavo posto, preceduta, partendo dall’alto della classifica, da guerra e terrorismo, salute, rispetto verso il prossimo, criminalità, cambiamenti climatici, formazione e prospettive per i giovani, diseguaglianze e discriminazioni (i cambiamenti climatici preoccupano ad esempio il 68% della popolazione).
Come ha commentato Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos: “Negli ultimi anni ci sono state molte trasformazioni sociali ed economiche determinate da eventi tanto tragici quanto inattesi. Se da una parte questa situazione induce a cercare soluzioni ai problemi più contingenti, dall’altra è sempre più evidente quanto tutti gli accadimenti siano collegati tra loro, in un mondo sempre più interconnesso. Le persone stanno quindi maturando la consapevolezza, e l’auspicio, che i temi vengano affrontati con uno sguardo globale e di lungo periodo: quello energetico e della sostenibilità è un tema cruciale”.
di Flavio Natale