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A Bologna una riflessione di Impronta Etica sulla città e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile 2030
Nel convegno "L'impatto dell'Impresa sulla Società”, il ruolo degli attori della città nel contribuire al raggiungimento degli SDGs, promuovendo un approccio integrato del territorio, verso un futuro sostenibile.
All'Università di Bologna, nell'ambito del convegno "L'impatto dell'Impresa sulla Società”, si è tenuto un confronto tra i rappresentanti istituzionali, imprenditoriali e civili sulle idee e strategie per l'attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile nella città e su come questi siano entrati nella pianificazione per i prossimi anni.
Organizzato dall'associazione senza scopo di lucro Impronta Etica, La Repubblica - Affari&Finanza e la Bologna Business School, in collaborazione con Fondazione Isabella Seràgnoli, United Nations Foundation, Nomisma e Unindustria Bologna, il dibattito ha visto la presenza di oltre mille persone, toccando temi quali la corporate social responsibility, il ruolo di innovazione e sostenibilità in materia economica, le imprese e governance globali, l'economia rigenerativa, con un intervento in video dell'ex presidente del Consiglio Romano Prodi.
Nello specifico, il panel dedicato a Bologna e agli SDGs, con la riflessione di Impronta Etica e l'intervento del portavoce dell'ASviS Enrico Giovannini, è stato introdotto da Marisa Parmigiani, che ha evidenziato l’approccio alla sostenibilità dell’Associazione, caratterizzato da una logica di collaborazione tra pubblico e privato, come chiave strategica di competitività. “Il network di Impronta Etica – ha sottolineato Parmigiani - ha lavorato in questi anni per lo sviluppo di progetti collaborativi quali GAIA, Microkyoto Bologna, Lacre, Lowaste, come prevede il 17esimo obiettivo dell'Agenda 2030, Partnership per gli Obiettivi”.
A seguire Enrico Giovannini, Portavoce dell’ASVIS, ha introdotto gli SDGs e il primo Rapporto dell’ASVIS., evidenziando da una parte i successi della nuova Agenda globale, che ha il merito di affermare finalmente una visione integrata dello sviluppo sostenibile, dall’altra ribadendo l’importanza di inserire questa visione in modo strutturato e sistemico nelle policy e nei processi di governo.
Per Matteo Lepore, assessore al commercio, attività produttive ed immaginazione del Comune di Bologna, è importante sottolineare come la città, che in questi anni ha saputo costruire modelli virtuosi di collaborazione tra cittadini e territorio in termini ad esempio di rigenerazione delle comunità, giochi un ruolo fondamentale nell’Agenda 2030.
Così come il rettore Francesco Ubertini ha sostenuto la centralità della scelta dell’Ateneo di articolare il nuovo piano strategico secondo gli stessi SDGs.
Infine due imprese, già impegnate sul tema, hanno portato casi concreti. Pierluigi Stefanini, presidente di Unipol, ha evidenziato l'impegno a favore del Goal 11 per rendere le città inclusive e sostenibili attraverso azioni di inclusione finanziaria verso giovani e migranti e processi di welfare condiviso. Stefano Venier, amministratore delegato di Hera, ha evidenziato le proprie azioni di economia circolare ed efficientamento energetico come impegni reali per la realizzazione degli SDGs.
di Elis Viettone