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Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile

Oltre tre miliardi di persone nel mondo dipendono dalla biodiversità marina e costiera per il loro sostentamento. Secondo gli ultimi dati 2021, risulta che di questo passo entro il 2050 avremo più plastica che pesci nei nostri mari. A fronte di una media europea del 77,8%, in Italia gli stock ittici sono sovrastruttati al 91,4%. 

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Nazioni unite: al via la “Decade of action” per l’attuazione dell’Agenda 2030

Revisione degli impegni nazionali, strategie comunicative efficienti, quadri di finanziamento efficaci. Questi alcuni degli strumenti per accelerare il raggiungimento degli SDGs. [VIDEO] 22/1/20

“Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile hanno, a tutt’oggi, una risonanza globale. A soli 10 anni dalla scadenza del 2030, è in atto un ambizioso sforzo per mantenere le promesse degli Accordi. Dobbiamo mobilitare di più i governi, la società civile, le imprese, invitando ogni individuo a contribuire”.

Le Nazioni unite avviano oggi la “Decade of action, programma che prevede soluzioni accelerate per tutte le maggiori sfide richieste dagli SDGs, che vanno dalla povertà alle questioni di genere, al cambiamento climatico e alle disuguaglianze. “La Decade of Action è un'opportunità per correggere la rotta” ha affermato Amina Mohammed, vicesegretario generale Onu, in un briefing informale del 19 dicembre 2019, riportato nell’editoriale ASviS a cura di Donato Speroni.

Il piano prevede diversi campi di realizzazione: soluzioni globali per lo sfruttamento efficiente delle risorse; azioni dei singoli Stati membri per stimolare politiche sostenibili; impegno individuale da parte della società civile (in particolare giovani, media e settore privato). Ma tre sono, in particolare, gli obiettivi da raggiungere in tempi brevi per conseguire i traguardi previsti dagli Accordi.

Il primo consiste nel ripensare la narrazione sulla connessione tra gli SDGs e le questioni che interessano ai giovani, perseguendo strategie comunicative efficienti, da portare avanti tramite un lavoro congiunto di media, social e policy makers.La seconda area di azione riguarda l’innalzamento dell’asticella per gli impegni nazionali, tramite strumenti come:

  • il rafforzamento degli impegni determinati a livello nazionale (Ndcs) sulla lotta al cambiamento climatico, da definire in occasione della Cop26, che si terrà a Glasgow a ottobre 2020;
  • la dimostrazione di un maggiore impegno nel contesto di incontri internazionali su uguaglianza di genere, biodiversità, trasporti sostenibili;
  • una revisione costante dei piani di sviluppo sostenibile nazionali e dei quadri di finanziamento, per garantire le risorse necessarie al cambiamento.

L’Onu ha infine sottolineato l’importanza delle prossime revisioni dell’High level political forum (Hlpf) delle Nazioni unite sullo sviluppo sostenibile e del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (Ecosoc), sottolineando come queste analisi potrebbero produrre una nuova ondata di “Voluntary national reviews” che i paesi presentano all’Hlpf per illustrare gli impegni a favore dell’Agenda 2030. “Un approccio più efficiente alle Vnr potrebbe mostrare il percorso compiuto dai governi da oggi fino al 2030” ha dichiarato Amina Mohammed.

All’interno della Decade of action è stata inoltre evidenziata la necessità di conseguire risultati concreti e immediati per i più bisognosi, come: il miglioramento della tecnologia delle batterie a energia rinnovabile; la diffusione dell’accesso ai finanziamenti per i Paesi a rischio climatico; la rimozione dei sussidi ai combustibili fossili; la creazione di un consenso condiviso sulla necessità di un’alimentazione coerente con gli SDGs.

La campagna porterà a un nuovo evento annuale, “SDG moment”, centrato sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile, che si terrà durante l’Hlpf dell'Assemblea generale Onu.  Attingendo a dati, analisi, innovazione e tecnologia, questa riunione dovrebbe favorire la condivisione di modelli di sviluppo sostenibili, evidenziando le aree di miglioramento per i singoli Paesi e i mezzi per soddisfare gli SDGs. Il primo “SDG moment” avrà luogo nel settembre 2020, che celebrerà anche il 75esimo anniversario delle Nazioni unite.

“Non sarà un anno semplice per lo sviluppo sostenibile” afferma Enrico Giovannini, portavoce ASviS, nella sua analisi sugli impegni al 2020, “specialmente con una politica rinchiusa nella difesa dello status quo, incapace di quel colpo d’ala che il Segretario generale dell’Onu António Guterres ha auspicato per ben cominciare la “decade di impegno straordinario per l’attuazione dell’Agenda 2030”.
 

 

di Flavio Natale

 

 

mercoledì 22 gennaio 2020

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